Capitolo 38

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Siamo sdraiati sul divano. Sono stanco morto. Sono sopra Emma e ho la testa sul cuscino, di fianco a lei. Mi fa le coccole e giuro che sono una cosa fantastica

Emma: Matti

io: mmm?

Emma: Mi devo preparare.

io: Non credo proprio

Emma: Sì, dai tirati su

io: Mi piace stare qua così.

Emma: Anche a me ma sono le 6 e 30 e alle 7:30 dobbiamo essere giù

io: E dai, ancora una mezz'ora

Emma: Due minuti

io: E se poi? Venti 

Emma: cinque 

io: Venti

Emma: Dieci

io: Diciotto

Emma: Dodici

io: Diciotto

Emma: Madonna,  che palle che sei. Diciotto minuti e poi ti alzi e se non ti alzi mi incazzo.

io: Tanto oramai sono abituato

Emma: Cosa stai insinuando?

Io: Che se ci vediamo due volte, litighiamo quattro.

Emma: È colpa tua mica mia

io: Ovvio è sempre colpa mia.

Emma: Piantala di lamentarti che il tempo passa.

Smette di farmi le coccole e alzo la testa. La fisso.

Emma: Che hai?

io: Perché hai smesso?

Emma: Di far che?

Mi riaccascio sul divano.

io: Di farmi le coccole.

Emma: Viziato.

io: Dai.

Rimette la mano sui capelli e mi addormento.

Amore complicato, ma possibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora