Capitolo 70

525 23 0
                                    

Sono distrutto, entro in casetta e mi fiondo sotto la doccia, l'unico modo per non far sentire che piango. Mi siedo e per terra e inizio a piangere. Sono incazzato con me perché sono riuscito ad allontanare Emma, non ne faccio mai una giusta.
Continuo a pensare fino a che mi rendo conto che la doccia mi fa stare solo peggio. Esco e mi asciugo. Ho gli occhi rossi e gonfi a causa del pianto, ho paura che gli altri ragazzi mi vedano così.
Le ragazze sono in camera e Cri è in salotto mentre Davide a lezione. Io esco in giardino, ho bisogno di sfogarmi. Trovo il pallone e inizio a palleggiare, tiro un calcio con tutta la mia potenza contro il muro e la palla rimbalza e mi arriva in pancia. Mi accascio a terra, faccio fatica a respirare ma non m'importa, forse morire farebbe meno male. Mi alzo a stento e tiro un'altra pallonata contro la parete e fa lo stesso effetto di prima, solo che questa volta non mi alzo. Sono a terra, quasi senza fiato. Mi rotolo dal dolore.
Vedo Emma entrare dalla porta, si avvicina correndo, si inginocchia e mi fa girare a pancia in su. Inizio a riprendere fiato.
io: Levati
Emma: Credi che farti del male in questo modo ti serva?
io: Tranquilla, niente potrà superare il male che mi hai fatto tu.
Rimane paralizzata, non sa che dire, iniziano a scendere le lacrime dal suo viso, è colpa mia. Mi metto a sedere e la fisso.
io: Perché?
Emma: perché cosa?
Smette di piangere
io: Perché mi lasci così e poi piangi per me? Non riesco a capire davvero. Mi hai detto di essere innamorata di me ma ti metti con un altro, perché?
Emma: Te l'ho spiegato il motivo.
Scuoto la testa e mi alzo, mi metto una mano sulla pancia, mi fa un male cane.
Emma si alza e mi si avvicina.

Amore complicato, ma possibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora