Capitolo 108

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La mattina seguente accompagno mia mamma alla stazione e io vado da Emma per l'ora di pranzo.
Appena entro la bacio.
E: Appoggi pure là tutta la roba.
Metto il borsone in un armadio e prepariamo il pranzo, il pomeriggio passa in fretta, sono le 17:00 e siamo sul divano.
E: Ah cavoli, mi sono dimenticata di dirti che alle 19;00 arrivano i miei genitori con Gaetano
io: Chi è Gaetano?
E: È il mio cane
io: Davvero? Io ho paura dei cani
E: Ma smettila. Comunque rimangono qua a cena e non so se si fermano a dormire.
io: Ok, va bene. Dovrei avere qualcosa di adatto nella borsa, però, nel frattempo ho una mezza idea su cosa fare
E: Ah si? E che cosa riguarderebbe?
io: Bhe, noi due ed il letto
E: Hahahaha e se io fossi stanca?
io: Possiamo rimandarlo tra un'oretta
E: No.
Mi tira la maglia e ci baciamo, ci alziamo dal divano e lasciando i vestiti per terra andiamo a letto.
Dopo circa trenta minuti, ci stavamo riposando e sentiamo dei passi in corridoio.
E: Cazzo, sono arrivati prima
Ci alziamo di botto e raccogliamo tutti i vestiti, ma io sono senza pantaloni.
io: Emma ho la roba in soggiorno
Corre di la e mi prende la roba. I suoi sono già entrati.
M: Emmaa
E: Arrivo mamma. Io vado di là, tu sistemati.
Mi bacia, la fermo.
io: Emma si vede che abbiamo fatto sesso, hai i capelli scompigliati, il letto è sfatto e delle parti degli indumenti sono sparsi per casa.
Scoppia a ridere e va dai suoi genitori, io mi sistemo meglio che posso e gli raggiungo, saluto e mi presento.
Il papà di Emma che si chiama Rosario ci mette in imbarazzo.
R: Vedo che avete già inaugurato le stanze della casa.
E: Papà
R: Che c'è, vorrei evitare di sedermi dove avete fatto, sì insomma avete capito.
La moglie lo rimprovera e io stimo suo padre.
Mi metto a ridere.
io: Bhe se vuole il divano non è ancora stato usato.
Emma mi tira una sventola.
E: Cretino, non è possibile che gli dai retta Mattia.
Rido, e anche i suoi genitori.
io: Ma il cane?
E: Spero che ti azzanni
io: Hahahaha eddai sto a scherza' Emma, non te arabia'

Finito di scherzare ci accomodiamo a tavola e arriva Gaetano. Mi si avvicina e io mi alzo. 

E: Che hai? 

io: Me fa' paura 

E: Hahaha ma smettila che sei grande e grosso 

io: E pure lui. 

Il cane avanza verso di me e io indietreggio. 

io: Emma, te prego 

E: Oddio, Gaetano vieni qua bello. 

Il cane va da Emma e si sdraia. 

E: Ora ti siedi 

io: Posso magna in piedi? 

E: Matti non te fa niente. 

I genitori di Emma ridono. 

Mi siedo e il cane non si muove, finiamo di mangiare, salutiamo i genitori e ci dicono che siccome devono andare via Gaetano rimane con noi. 

E: Contento? 

io: Smettila 

Emma ride. 

E: Andiamo non fa niente 

io: Se certo.  

Amore complicato, ma possibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora