Capitolo 11

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"tesoro...?"
Mi avvicino e resto in piedi vicino a lei.
Lei non mi guarda, ma stringe le mani sul suo ginocchio e trema leggermente.
Di colpo mi rendo conto che sta soffrendo più di quanto immaginassi e istintivamente mi abbasso per controllare come sta.
Ha qualche piccola lacrima che le cade lungo il viso e non capsico se è il dolore per la gamba o per il bacio.
Le sposto le mani delicatamente e in silenzio le prendo la coscia e la distendo sulla sdraio.
"tienila così... Non avresti dovuto correre Sabrina... Ti fa tanto male?"
Lei annuisce ed io mi preoccupo mortalmente.
"non ti muovere, resta ferma qui"
Corro in cucina e prendo un panno, lo bagno con l'acqua fredda e lo porto da lei.
Glielo metto sulla botta e lei sospira leggermente.
"meglio?"
"si..."

Siamo rimaste su quel terrazzo quasi tutto il giorno e non abbiamo nemmeno accennato al bacio che abbiamo condiviso.
Io sono convinta che lei si sia solo fatta prendere dal momento e che volesse provare qualcosa forse.
Quello che non so è che nemmeno lei sa quello che sta provando ora.
È incasinata e cerca di convincersi che sia stato un'errore e che lei non mi interessa...
Ah e ovviamente che io non le interesso perché lei è etero.
E abbastanza convinta.

"cavolo è tardissimo... Sabri mi spiace ma devo proprio andare" le poso un bacio sulla fronte e lei sospira.
"ma io mi diverto tanto con te... "
"anche io" le sorrido facendole una carezza sulla guancia.
"non mi vuoi più bene"
"ma che dici" scoppio a ridere "devo solo tornare a casa perché altrimenti i miei cani impazziscono da soli"
Lei mette su un broncetto carino da morire e io non riesco proprio a trattenermi dal pensare che sia l'essere più dolce e carino del mondo.
"il ginocchio ti fa ancora male?"
"no no... Mi è quasi passato"
Annuisco e mi sporgo per darle un bacio sul naso e uno sulla fronte.
Ovviamente lei me ne chiede ancora ed io le riempio il viso di baci.
Mi si aggrappa addosso ridendo e mi avvolge le braccia attorno alle spalle.
Restiamo a guardarci qualche istante e lei mi fa una carezza sulla guancia.
"io voglio stare con te sempre"
Le sorrido a questa affermazione e svuoto la testa.
"anche io vorrei poter stare con te sempre... Ma come facciamo..? Andiamo a vivere insieme e molliamo tutto?" rido.
Che cazzo rido.
Io per lei lo farei.
Ma che cazzo rido.
Lo farei all'istante, anzi non desidero altro che stare tutto il girono in un letto con lei.
"mmhhhh uffa"
Io scuoto la testa sorridendo e mi alzo.
Avrei voluto baciarla ancora, ma non posso assolutamente...
"dai vieni giù con me? Mi accompagni?"
Lei annuisce e si alza abbracciandomi.
"oi... Ma che c'è?" la stringo a mia volta e le accarezzo i capelli delicatamente.
Lei si stringe a me e sfrega il viso contro il mio petto.
"ma vieni ad aiutarmi per la cena?"
"ma quando la fai?"
"non so... Pensavo la settimana prossima"
"si... Ma si certo che vengo ad aiutarti... Ma vengo sempre"
Lei sorride e mi dà un bacio sulla guancia.
"grazie..." mi sorride dandomi un altro bacio sulla guancia "anche di aver dormito con me"
Io le sorrido e le dò un bacio sul naso.
L'unica cosa che riesco a pensare ora è che avrei voluto far di tutto tranne dormire se posso essere sincera.
Ma lei ha già il suo lui e non lo cambierebbe per me.
Però stamattina mi ha baciata... Ed io continuo a ripetermi che non significa nulla quel bacio... Almeno per lei.
Per me quel bacio significa che almeno, entro la fine della mia esistenza, potrò dire di aver baciato il mio amore più grande.
Insomma ma se la bacia Teo, perché non posso farlo io??
E poi mi ha baciata lei, io ero ferma immobile, non ho fatto nulla diomio.
Almeno io non l'ho baciata da ubriaca come qualcuno, lei si ricorda benissimo di avermi baciata, di questo ne sono certa.
Torniamo in casa e lei mi passa dietro dandomi uno schiaffo sul sedere mentre lentamente si avvicina alla porta.
"ohh!!" rido e mi metto una mano dove lei mi ha dato lo schiaffo fingendo di essermi fatta male.
"ohh eddaje no schiaffetto t'ho dato, nun me dí che te sei fatta male che c'hai er culo de marmo" ride guardandomi poggiata alla porta.
"ma che ne sai tu!" rido divertita e mi avvicino a lei.
"ehhh io so tutto cara"
Scuoto la testa sorridendo e faccio una corsa in camera per prendere velocemente i miei vestiti, me li infilo mentre la sento trafficare vicino alla porta e parlare con Jackie.
Torno da lei e le poso un bacio sulla guancia.
"ti ho messo la canotta sul letto... Non so, se vuoi lavarla te la porto io in lavanderia..."
"ma figurati! A parte che na lavatrice la so fá pure io eh! Nun so come te che nun sai fa 'ncazzo e fai fá tutto agli altri"
Io scoppio a ridere e mi esce fuori la frase più stupida e idiota che potevo dire.
Quella che se avessi una coscienza parlante come l'armadillo di Zerocalcare mi direbbe una cosa tipo  "ma te in questi casini te ce metti perché te piace oppure sei solo rincojonita?".
Insomma io scoppio a ridere e mentre rido le dico solo "magari sono brava a fare altro, se andiamo in camera te lo mostro".
Lei ride ancora un attimo come se quella frase avesse impiegato più tempo ad attraversarle il cervello del solito.
La sua risata continua, ma più lenta ed imbarazzata.
Io mi rendo conto solo ora di quello che ho appena detto e mi vorrei prendere a schiaffi.
Non lo so cosa ha pensato lei di questa frase... Forse solo che è uno scherzo, oppure che sono tanto simpatica e scema... Oppure è imbarazzata come me perché vorrebbe che fosse possibile fare quello che ho detto.
Mostrare a Sabrina che sono brava a letto sarebbe come dire alla regina Elisabetta "guarda, ti mostro che sono brava a governare un popolo vuoi?" e quella sicuro ti risponde "ma fatte i cazzi tui".
Vabbè avrebbe risposto in inglese, ma qui siamo a Roma e nel mio cervello, per colpa di Sabrina, ormai hanno tutti un accento romano.
Io voglio sperare che lei desideri quello che desidero io, ma sembra che ogni volta che fa un passo verso di me abbia una giustificazione eterosessuale.
Mi sento come un naufrago che galleggia fra la riva e il mare aperto: ogni tanto sbatte su uno scoglio e ci si aggrappa convincendosi che quella è la salvezza...ma quello è solo uno scoglio e lo spazio è poco, ci puoi restare poco tempo perché hai bisogno di arrivare a riva per salvarti davvero, così si stacca dallo scoglio e si ributta in mare, ma la riva è sempre alla stessa distanza, anche se nuota come un pazzo... Riesce solo a sbattere contro un altro scoglio e ripetere lo stesso errore di valutazione di prima.
Ecco... Io con lei mi sento così... Da quando sono innamorata di lei.

Quello che tu non mi mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora