Capitolo 5

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Mi sporgo per darle un bacio sulla guancia e lei sorride felice di ricevere le mie attenzioni.
"vieni dentro un attimo che finisco di prepararmi"
Annuisco ed entro seguendola in casa.
"sei sempre in ritardo eh"
"ma statte zitta!"
Scoppio a ridere e seguo la sua voce che arriva dal bagno dopo aver poggiato sulla cappelliera all'ingresso il mio cardigan.
Entro in bagno e la vedo combattere con un ciuffo di capelli che assolutamente non si vuole arricciare come dice lei.
Sorrido.
La trovo adorabile.
"vuoi una mano? Chiamo una parrucchiera?"
Mi avvicino a lei e incrocio le braccia sorridendo.
"te lo ripeto, statte zitta"
Il suo tono è fermo e rigido, ma un sorrisino la tradisce e mi fa capire che scherza.
Finalmente riesce a sistemarsi quel ciuffo come dice lei e sorride tutta felice mentre afferra uno scialle leggero che teneva poggiato sul bordo del lavandino.
"hai visto? Ce l'ho fatta da sola"
Mi sorride soddisfatta mentre si poggia lo scialle sulle spalle ed esce dal bagno.
Io le sorrido di rimando e scuoto la testa avvicinandomi a lei e le poso un bacio sulla guancia sussurrandole uno "scema" mentre ridacchio.
Lei arrossisce leggermente e abbassa lo sguardo sorridendo imbarazzata.
Sa di aver fatto la scema di proposito e sa che la cosa mi fa ridere, ma poi si vergogna e arrossisce tutte le volte.
Vorrei darle un bacio sulle labbra ora...
Non posso.
Non posso farlo nonostante tutto il mio corpo freme ogni volta che mi avvicino a lei.
"io sono pronta comunque"
Mi sorride ed io annuisco prendendo il mio cardigan e aprendole le porta.
Lei mi sorride prendendo la sua borsa e uscendo mi prende il naso delicatamente facendomi muovere tutto il viso a destra e sinistra.
Tiro la porta dietro di me chiudendola e la seguo scendendo le scale fino alla mia macchina.
Le apro anche la portiera della macchina e lei ride tutta felice delle mie attenzioni.
Mi sento così soddisfatta che per un attimo il mio cervello sfiora l'idea che io sia la sostituzione perfetta del marito, ma subito mi scrollo di dosso il pensiero dicendomi che sono una scema anche solo ad averci pensato.
Salgo in macchina e la metto in moto dopo essermi messa la cintura ed essermi assicurata con un'occhiata veloce che lei abbia fatto lo stesso.
"ci sei? Possiamo andare?"
Mi sorride ed annuisce e io sorrido a mia volta concentrandomi sulla strada che devo percorrere per portarla a mangiare.

"tieni, assaggia, è buonissimo"
Allunga il cucchiaino del suo dolce verso di me e io resto congelata a guardarla qualche secondo.
"Ao ma ce sei?" ridacchia e io mi riprendo velocemente annuendo.
"si si solo... Ora lo assaggio" le sorrido dolcemente e mi avvicino col viso al cucchiaino su cui sta poggiata quella che sembra un buonissima torta al cioccolato.
Prendo il boccone che mi ha offerto e istintivamente la guarda mentre lo faccio.
Ci fissiamo negli occhi per quello che mi sembra un secondo infinito e una scossa mi percorre lo stomaco e si ferma fra le mie gambe.
Lei sorride mordendosi il labbro soddisfatta di avermi fatto assaggiare il dolce che lei sta tanto apprezzando e ritira il cucchiaino quando io mi risistemo con la schiena per bene sullo schienale della sedia.
Il cameriere si avvicina al nostro tavolo sorridendo e prende il piatto del dolce vuoto.
"tutto bene?" ci sorride ancora e domanda riferendosi alla cena.
"si si assolutamente tutto buonissimo"
"bene sono contento, vi porto anche un caffè... O un amaro, un digestivo?"
Guardo un attimo Sabrina e so che lei lo vorrebbe, ma io devo guidare e nonostante siano anni che lo faccio l'idea di avere in corpo anche solo un 'mon cheri' mi fa salire l'ansia.
"per me nulla grazie, ma la signora qui penso che prenderà un bicchierino di qualcosa"
Sabrina scuote la testa capendo che la sto prendendo in giro e pur di non darmi ragione rinuncia a prendere una qualsiasi cosa.
Il cameriere ci lascia e noi pian piano prendiamo le nostre cose dalle sedie e io mi lancio contro la cassa per pagare l'intera cena.
"Marí guarda che nun te parlo più"
"si voglio proprio vederti" passo la carta alla ragazza che sta alla cassa.
"guarda che faccio seriamente"
La ragazza sorride divertita dalla nostra scenetta mentre passa la mia carta sul pos.
"si anche io faccio seriamente... Comunque ormai ho pagato io, la prossima volta paghi tu"
"è la stessa cosa che hai detto l'ultima volta"
La ragazza mi passa la carta e ridacchia divertita.
Io le faccio l'occhiolino e lei si morde il labbro ancora ridendo.
"buona serata" mi fa un piccolo cenno con la testa e poi guarda Sabrina.
Io annuisco e alzo le sopracciglia continuando questo discorso afono che stiamo intrattenendo.
"buona serata anche a voi" sorrido a tutte le persone che ci sono al banco e al cameriere che vedo passare per poi uscire seguita da Sabrina.
"perché non hai preso qualcosa come digestivo come fai sempre?" le chiedo innocentemente, ma in realtà sono tanto curiosa.
"intanto per non darte la soddisfazione di avere ragione davanti al cameriere... E poi..."
Ridacchio divertita e mi avvicino a lei abbracciandola da dietro.
"e poi?" le sussurro all'orecchio.
Sarà il fatto di essere assieme da tante ore, ma sto cominciando a prendere coraggio.
"e poi te levi e me porti a casa che me lo bevo lá il limoncello mio"
So che scherza e che non le danno fastidio le mie strane attenzioni, ma il suo modo di fare brusco mi arriva come una coltellata dritta allo stomaco.
Mi stacco e le apro la portiera senza replicare, ma resto calma.
So che non è arrabbiata con me né che mi vuole respingere, ma io mi faccio le menate mentali e quindi ora sono in paranoia.
Cerco di pensare razionalmente e dirmi che non c'è nulla da respingere, dato che lei neanche si accorge che io la corteggio di continuo involontariamente.
Saliamo entrambe in macchina e lei mi sorride.
Mi calmo appena allunga una mano sulla mia e se la stringe al petto.
"grazie di aver pagato la cena... Ma non c'era bisogno"
Le sorrido dolcemente e mi sporgo per darle un bacio sulla guancia che però è più vicino all'angolo della sua bocca di quanto avessi calcolato.
Lei non dice nulla stranamente e io metto in moto restando zitta ancora un po'.
"lo sai che lo faccio con piacere" sorrido mentre accendo la radio e lei annuisce lasciandomi la mano per farmi guidare.
Le faccio una carezza in testa e poi mi giro guardando dritto davanti a me mentre la radio già riproduce una canzone.

Quanti giorni mancano
Chissà se ti manco o no
Sono stato stupido
Maledetto Cupido
Che lancia frecce a caso
Tu dai la colpa al fato
Ma sei un dato di fatto
Dici cambia e son cambiato
Ma io ricordo ancora che...


Comincio a cantare anche io quasi a volergliela dedicare e mi piange il cuore sapendo di non poterlo fare.

Eri bella con il trucco
"eri bella con il trucco"

Eri bella senza
"eri bella senza"

Ma non c'era nessun trucco
"ma non c'era nessun trucco"

Si muoveva la mia stanza
"si muoveva la mia stanza"

Come l'America poi ti ho scoperto
"come l'America poi ti ho scoperto"

Eri nuda dentro al letto ed io Colombo
"eri nuda dentro al letto ed io colombo"

Lo ricordo da che ne ho memoria
"lo ricordo da che ne ho memoria"

Un' amore di questa portata
"un'amore di questa portata"

Se riaprissi il mio libro di storia
"se riaprissi il mio libro di storia"

Saresti nel mezzo di qualsiasi data
"Saresti nel mezzo di qualsiasi data"

Nell'antico Egitto mi sembri Cleopatra
"Nell'antico Egitto mi sembri Cleopatra"

Così bella che ti han disegnata
"Così bella che ti han disegnata"

Coi tuoi occhi da donna indecisa
"Coi tuoi occhi da donna indecisa"

Sei la fine del mondo dei Maya
"Sei la fine del mondo dei Maya"

Un quadro rubato, la Monna Lisa
"Un quadro rubato, la Monna Lisa... " 

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