Prendo il telefono ed apro la bocca per rispondere, ma la voce di Sabrina mi sovrasta subito.
"ao e tutto sto tempo pe' rispondere?"
"scusa sono appena entrata in ufficio e non ho visto il telefono"
"seh... Chissà con quale delle donne che lavorano per te te sei persa a parlare"
Mi blocco un momento.
Ma che ha un radar?
"ma che dici scema" ridacchio nervosamente.
"eh che dico, te conosco, nun te so bastate quelle che hai preso domenica?"
Sorrido.
"mmh... No, non mi sono bastate"
"e allora vieni dai, che te do altri dù ceffoni e nun cammini più pe' 'na settimana"
"mamma mia come sei violenta" sorrido divertita sorseggiando il caffè.
"eh ma se te piace" la sento sospirare e ridacchiare.
Lascio passare qualche istante, restando in silenzio.
"mi manchi..." muovo distrattamente il bicchiere facendo roteare l'avanzo di caffè sul fondo.
La sento sospirare e poi parlare con tono più dolce.
"anche te me manchi... Tanto"
"sei sola?"
"no... "
"dov'è?"
"sta in camera a dormí"
Resto in silenzio un'istante.
"ok"
"amore è anche casa sua... Nun lo posso fa dormí sempre sul divano sto povero cristiano"
Sospiro leggermente, il magone sta tornando prepotentemente nella mia gola.
"no no... Certo..." tento di dire sforzandomi di sbloccare la voce.
"oggi vado a fa spese" tenta di cambiare discorso "me compro 'na cosetta, poi vediamo se te piace"
Sorrido leggermente e mi poggio con la schiena alla sedia.
"che tipo di cosetta"
"eh ma se te lo dico che senso ha, poi lo vedi quando l'avrò scelto e comprato"
"va bene, va bene" sorrido divertita e chiudo un momento gli occhi immaginando cosa possa avere in mente Sabrina "vuoi che ti accompagni?"
"no, vado con mia sorella... E poi ti ho già detto che è un segreto" la sento ridere leggermente frustrata dalla mia insistenza.
"e quando ci vediamo...?"
"Non so... Sabato? Venerdì posso dormire da te magari"
Sorrido leggermente.
"assolutamente si"
"guarda com'è contenta, te me tieni solo pe' quando c'hai voglia de scopá" la sento ridere dal telefono e scuoto la testa.
"ma non dir cazzate" sorrido "guarda che io con te ci starei giorno e notte, anche solo nella stessa stanza, per il gusto di stare in compagnia tua"
"mh... Non so se te credo"
Rido divertita.
"quanto sei scema... Ma proprio scema scema"
"vabbè famo che te credo e poi ne riparliamo venerdì quando vedrai le cose che ho comprato"
Sorrido giocherellando con la lingua fra i denti, già eccitata solo all'idea.
"devo aspettare così tanto?"
"eh bella mia, non so mica una delle tue amichette che te chiami e te arriva subito"
"ma la finisci con sta storia?" sorrido divertita e guardo distrattamente fuori dalla finestra le nuvole scure che si avvicinano.
"parleremo anche de questo venerdì, nun te preoccupà" la sento ridere sommessamente "comunque mo devo anná, che me devo vestí per uscire"
"si, io dovrei lavorare"
"e allora vai dai"
"ci sentiamo a pranzo" sorrido leggermente persa e mi poggio con le braccia alla scrivania.
"ciao Mary" mi manda un bacio dal telefono ed io ridacchio istintivamente.
"ciao scema"
Chiudo la chiamata e mi immergo nel lavoro completamente, senza distrarmi nemmeno un secondo.
Guardo l'orologio e mi rendo conto che è quasi mezzogiorno.
Allungo le braccia in alto e mi stiracchio, poi mi alzo e lascio cadere il telefono in tasca prima di uscire dalla stanza.
Percorro il corridoio salutando qui e lì le persone che lavorano qui e salgo le scale per un paio di rampe.
Spingo sulla porta con la spalla ed esco sul tetto.
Distrattamente mi poggio al muretto che fa da ringhiera e tiro fuori la mia Iqos dalla tasca, senza rendermi conto che non sono sola quassù.
Sento vociare poco distante da me e noto due figure che parlano troppo una vicino all'altra per essere solo colleghe di lavoro.
Sorrido leggermente vedendole e mi sposto dietro il muro che sporge sul tetto giusto per farci stare la porta, per non disturbare.
Appena mi poggio al muro non riesco a fare nemmeno un tiro di Iqos che mi sento salutare.
Mi volto di scatto e di nuovo resto folgorata da due occhioni blu che mi guardano.
Ora porta una coda, ma stamattina aveva i capelli sciolti.
Per qualche motivo mi sembra più familiare... Forse quella sera al bar portava una coda... Ora che ci penso.
"ciao" le sorrido facendo un tiro.
"ciao" mi sorride timida e fa un sorso del suo succo.
La osservo un momento in silenzio e cerco qualcosa da dire per smorzare l'imbarazzo, ma lei mi batte sul tempo.
"ti sei nascosta anche tu?" ridacchia e mi osserva un momento.
"Non volevo disturbare" sorrido e faccio un altro tiro.
Lei ride leggermente ed annuisce come a confermare quello che ho detto.
"Non stanno insieme" dice come se mi avesse letto nel pensiero.
"come non stanno insieme"
"ma no figurati" mi sorride prendendo un sorso del suo succo subito dopo "una è sposata e l'altra no"
"mh..." prendo un tiro e resto un momento in silenzio "sembra di sì però"
"la voglia di stare insieme ce l'hanno"
"ah ecco"
"ma non lo sanno" ridacchia "almeno quella sposata non lo sa"
"AH" mi blocco un momento a pensarci e scuoto la testa "e l'altra?"
"l'altra cotta persa, ma non glielo dice"
"che cazzata"
Me lo dico da sola quasi, dato praticamente io ho fatto la stessa cosa per anni.
"eh dillo a lei"
"se avessi la confidenza" sorrido distrattamente e mi sporgo per guardare sono ancora lì, poi torno a guardare lei "non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami"
"Cecilia" mi sorride ed annuisco sentendo di colpo, nella mia mente, il ricordo della mia voce mentre sussurro il suo nome.
Prendo un tiro di Iqos per distrarmi e mi perdo a guardare le nuvole scure allontanarsi lentamente .
"è un bel nome"
"dipende da chi lo pronuncia" la vedo sorridere distrattamente, mentre accartoccia la cannuccia di carta del suo succo.
Mi sento avvampare e non capisco se era riferito a me oppure no, ma non trovo il coraggio di domandare perché trovo assurdo che me la sia ritrovata qui dopo tutti questi anni.
"certo" asserisco nel tono più neutro che trovo e la guardo un'istante.
"vado, ti lascio fare la tua pausa in pace, tanto io ho finito la mia" mi sorride teneramente ed io sento l'impulso di avvicinarmi a lei, ma il pensiero allo stesso tempo mi terrorizza.
Resto immobile e mi limito a sorridere annuendo.
"ciao Maria" mi sorride e si sposta.
"ciao" sorrido e la osservo aprire il portoncino che porta al tetto e sparire un secondo dopo.
Resto immobile a fissare la porta qualche secondo e poi di colpo torno in me ed afferro velocemente il telefono.
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Quello che tu non mi mostri
Fanfiction(storia frutto SOLO della mia immaginazione) Pov di Mary e menate mentali sull'innamoramento della biondina. Giuro che finirà bene altrimenti che cazzarola la scrivo a fare. Già la vita è difficile così com'è e la biondina lo sa bene.