Capitolo 52

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"lo sai che probabilmente non lo farà mai"
"vabbè ma almeno uno ci prova"
"eh lo so ma resta il fatto che probabilmente non lo farà"
Mi muovo distrattamente per la cucina, mentre prendo il succo dal frigo e il bicchiere dalla credenza.
Il telefono sul tavolo in vivavoce mi permette di parlare con Rudy mentre faccio le mie cose.
"comunque, Sabrina? Che dice la tua donna?"
"boh... È a casa col marito"
"appunto"
"eh che devo farci io scusa"
"NO no niente" lo sento ridacchiare dal telefono e scuoto la testa sorridendo a mia volta.
"staranno cenando ognuno per fatti suoi e fine"
"ah lo immagino"
"cretino due volte"
"io non ho detto nulla"
"tu no, ma il tuo tono si"
Sorrido e sento il telefono vibrare, mi rendo conto che è Sabrina a chiamarmi e subito mi agito.
Non era previsto che mi chiamasse ora, dovrebbe star cenando e poi ci siamo sentite meno di un'ora fa.
"senti Rudy devo lasciarti un momento che mi sta chiamando Sabri e non so perché"
"guarda come corre quando si tratta della sua donna ah"
"dai scemo"
"vai, vai, sennò non ti parla più per la vita, sia mai"
Lo saluto velocemente e metto giù, già un po' in ansia, rispondo al telefono e mi siedo sullo sgabello vicino al tavolo.
"oi amore... Che succede?"
"senti io mi sono rotta di stare qua"
"ma che è successo"
"che me so sposata, ecco che è successo"
"ma..."
Restiamo in silenzio qualche istante e poi la sento sospirare.
"mi vieni a prendere...?"
Una scossa fredda mi attraversa il petto e poi lo stomaco.
Resto ferma un momento e poi torno sulla terra.
"si... Si ma certo, dammi dieci minuti e arrivo, ok?"
"ok... Fai presto per favore"
"ma si certo" sorrido come se lei potesse vedermi e tranquillizzarsi, ma in realtà sono io che cerco di tranquillizzare me stessa.
Prendo velocemente la giacca e il telefono, mi infilo le scarpe di corsa e afferro al volo le chiavi dalla ciotolina all'ingresso.
Praticamente volo in macchina e mi precipito da lei.
Ogni mia cellula è concentrata su di lei, nulla attorno a me è importante in questo momento.
La richiamo, ma lei non risponde, un secondo dopo la vedo uscire dal portone del palazzo tutta di corsa e infilarsi in macchina con me.
Mi si lancia addosso e mi bacia profondamente, come se l'unica sua consolazione per una serata evidentemente andata male fosse quel bacio.
"amore..." mi stacco lentamente e le accarezzo il viso "aspetta che ci spostiamo in un posto un po' più riservato almeno"
"scusa... Me mancavi..."
Le sorrido dolcemente e le poso una mano sulla coscia mentre guido, lasciandole delicate carezze per tutto il tempo.
Alla fine siamo uscite completamente dal centro di Roma e ho scelto di andare più verso Ostia, dove sicuramente ci sono meno persone che passano e si interessano a quello che stiamo facendo.
"allora... Che è successo..?"
"niente, me so innervosita perché ho discusso co' quell'altro e t'ho chiamata perché non sopportavo più de sta dentro quella casa con lui"
"posso sapere perché avete... Discusso"
"ma quello vuole fa il maritino solo quando gli conviene, ma che vole"
Mi vien da ridere, ma un po' mi trattengo e continuo ad ascoltare in silenzio.
"no me fa se volevo andà a cena con lui e magari invità pure i suoi colleghi e superiori, perché io so' un premio capito, una cosa bella da mostrà agli altri"
Le accarezzo lentamente il dorso della mano e lei si ferma, rilassandosi visibilmente.
Mi si avvicina e si poggia con la testa alla mia spalla.
"ma io non posso semplicemente sta con te e basta nella vita mia?"
Sorrido e le poso un bacio sulla fronte.
"facciamo così... Il prossimo fine settimana andiamo da qualche parte io e te ok?"
"Oh si ti prego, ti prego... Solo noi due"
Sorrido e la bacio delicatamente.
"va bene, dove vuoi andare?"
"Non lo so... Fuori Roma comunque"
"Toscana?"
"si magari... Sarebbe davvero bello andare alle terme, ma al fine settimana sono sempre super piene"
"cercherò un hotel che abbia qualche spa o qualcosa del genere, così ci sarà sicuramente meno gente"
"ok!" mi sorride e mi si lancia quasi addosso, tanto che sono costretta a tirare indietro il sedile per non restare incastrata.
"amore ma... " scoppio a ridere vedendola salire a cavalcioni su di me senza preavviso e distrattamente le accarezzo i fianchi.
"mi sei mancata questa settimana... Molto..."
"ma tu non eri arrabbiata cinque secondi fa"
Sorrido divertita mentre lei mi riempie di baci il viso.
"ti ho chiamata apposta per farmi passare tutta la rabbia no?!"
Mi sorride fermandosi un momento e poi riprende a sbaciucchiarmi la pelle del viso e del collo.
"sei un po' bipolare amore"
"dai dimmi che non ti piaccio così"
"NO beh non è che non mi piace..." sorrido un momento "è che certe volte faccio un po' fatica a capire quello che devo fare"
"beh ora non devi far nulla... Solo lasciarmi fare"
"sei quasi... Insopportabile"
Le sorrido e lei mi guarda male, cercando di nascondere un sorriso.
"te la do io l'insopportabile, la prossima volta te ammanetto al letto e non te la faccio più vedere"
"ah siamo già alle manette?" sorrido divertita e lei di colpo mi guarda ancora più soddisfatta.
"vuoi essere ammanettata?"
"Non era quello che-"
"e magari anche bendata..."
"No amore questa cos-"
"forse qualche schiaffettino sul culino anche no?!"
"Sabrina ma la finisci?" ridacchio nervosamente e lei mi osserva mordendosi il labbro.
"a me piacerebbe sinceramente"
"io non-... Sinceramente la cosa mi fa un po' ansia"
"perché?"
"Non lo so è l'idea di non potermi muovere forse"
"ah allora le sculacciate vanno bene?" ride ancora e mi posa qualche bacio sul collo, mentre io inizio ad abbassare ogni difesa e aprirmi, come succede ogni volta con lei.
Aprirmi sentimentalmente.
Non aprirmi nel senso...
Vabbè insomma capito.
"Non so... Cioè..." chiudo gli occhi e la lascio fare "non l'ho mai fatto..."
"proveremo"
"scema"
"in vacanza no?" mi sorride "in un bell'hotel... Di lusso... Dove spenderai i tuoi soldini per me... Per farmi avere tutto quello che voglio"
"NO allora" ridacchio e le sollevo distrattamente la maglia per accarezzarle la pelle della schiena "non è che io ho soldi da buttar via"
"Non sono buttati via... Li usi per me"
Mi sorride sul collo e inizia ad aprirmi la felpa tirando giù la zip.
"sai che non intendevo questo"
"mh... Forse"
"devo accontentarti su tutto?"
Mi toglie la felpa.
"si tutto"
Mi sfila la maglia.
"e che vuoi allora?"
Mi morde il collo.
"ora?"
Mi slaccia il reggiseno.
"beh si anche ora"
Chiudo gli occhi.
"vorrei tanto... Sentirti gemere per me..."
Una scossa di piacere mi attraversa lo stomaco e si fionda fra le mie gambe.
"forse sono già un lago..."
"lo immaginavo"
"Non prendermi in giro"
"Non ti prendo in giro... Ti conosco e basta"
Mi infila una mano nel pantalone della tuta e muove delicatamente le dita sul tessuto dei miei slip.
"beh non pensavo così tanto bagnata"
Non rispondo, sono troppo concentrata sulle sensazioni che mi fanno provare le sue dita.
Scansa il tessuto e delicatamente mi tocca la pelle bagnata, mentre io già mi sono persa.
Emetto qualche sospiro, qualche piccolo mugugno, mentre lei scivola lentamente dentro di me e si muove lentamente.
Tocca ogni punto necessario e si muove sempre più velocemente, mentre entra ed esce da me, alternando con lo stuzzicarmi il clitoride.
"dio amore..." sospiro senza nemmeno rendermi conto di quello che dico.
Non mi accorgo di lei che sorride, ma come ricompensa per aver parlato mentre gemevo, entra dentro di me con due dita.
"oddio si... Si..."
Le sue dita lunghe e affusolate toccano ogni punto che ha bisogno di essere toccato dentro di me.
Il mio respiro si spezza e in qualche modo anche il suo per il movimento un po' scomodo che sta facendo per via della posizione.
"amore si... Ti prego continua sto per..."
Sospiro inarcando la schiena e afferro il suo braccio istintivamente, mentre sento il mio corpo di colpo rilassarsi e tremare un po'.
La sento uscire ed ho un fremito al contatto.
"dio tu..." respiro profondamente con ma bocca "mi sfinisci... Anche fisicamente"
La sento ridere e mi bacia delicatamente sulle labbra.
"Non va bene? Non le è piaciuto signorina? Ne vuole un altro? Uno migliore?"
"NO! per carità... Sono già sfinita così"

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