Capitolo 39

882 35 3
                                    

"non pensavo ti piacesse così tanto" sorrido sul suo collo e mi fermo un momento con le dita lasciando che si riprenda un attimo.
Abbastanza per rispondermi.
"mh... A quanto pare..."
Chiude di nuovo gli occhi e apre leggermente la bocca prendendomi la mano con forza e spingendosela di nuovo fra le gambe.
"ho capito ho capito"
"ecco"
Inizio a muovere di nuovo le dita su di lei, mentre lei mi stringe il braccio con le mani.
Non riesco a trattenermi e sorrido guardandola mentre se ne sta persa e appoggiata a me.
Entro dentro di lei con due dita direttamente e la sua schiena si inarca su di me.
"dio... Maria"
Sorrido ancora di più e mi spingo dentro di lei più che posso, tenendola ferma su di me con l'altra mano.
Sento le sue unghie che iniziano a stringermi il braccio, ma cerco di non pensarci per non deconcentrarmi e fare quello che devo.
Lascio che faccia quello che vuole, è così bella che non voglio perdermi neanche una delle sue reazioni in questo momento.
Ho immaginato mille volte come potesse essere farla venire, stringerla, darle piacere su un letto o qualsiasi altra superficie disponibile, ma nulla è mai stato così vicino alla realtà.
Sento i suoi gemiti quasi dentro l'orecchio e di tanto in tanto vedo i suoi occhioni scuri che mi guardano persi.
Il suo corpo risponde in maniera scoordinata, ogni volta che mi muovo ha un tremolio, una scossa o un fremito che devo per forza fissare nella mia memoria perché non voglio scordarlo.
Prendo con la mano libera il suo seno e le stuzzico delicatamente, tentando di darle più stimoli possibile.
Le sue unghie affondano ancora nel mio braccio, mentre io continuo a concentrarmi sul darle piacere.
"Maria Maria Maria" sospira chiamando il mio nome ed io non posso trattenermi dal sorridere sentendola.
Le tiro il capezzolo con le dita, mentre con l'altra mano continuo a muovermi dentro di lei, finché di colpo la vedo inarcarsi e poi rilassarsi su di me, lasciando la presa sul mio braccio.
Respira a bocca aperta, con la testa posata sulla mia spalla.
Esco da lei e me la stringo addosso, baciandole delicatamente il viso mentre lei riprende fiato.
"sei..." respira pesantemente "un demonio"
Rido silenziosamente e scuoto la testa mentre lei pian piano riapre gli occhi e mi guarda.
"manco a vent'anni l'ho fatto due volte de fila in meno di 12 ore"
"devo parlare?"
"perché?" si volta di colpo verso di me e mi fissa.
A me vien da ridere sinceramente, perché lei nemmeno si rende conto.
"con quante donne sei stata nella tua vita?"
"nessuna... Cioè tu" mi guarda "e basta"
"qiesrto è il motivo per cui non l'hai mai fatto più di una volta di fila"
"vabbè è capitato eh, però la secondo già era più con calma"
Sorrido e non rispondo più.
Difenderebbe la sua vita fino alla morte.
Difenderebbe i suoi uomini fino alla morte.
Le poso un bacio sulle labbra e le sorrido, ma lei di colpo si solleva e mi si mette di fronte.
"ma che combini?"
"tirati un po' su"
"ma che devi fare" mi vien da ridere e non riesco a trattenermi.
"ma fai quello che dico io ogni tanto senza questionare"
"va bene va bene"
Mi sollevo leggermente ed il mio seno resta scoperto.
Combatto la voglia di nascondermi perché lei mi sta guardando come se fossi la cosa più bella del mondo.
"vediamo se ho imparato bene quello che mi hai insegnato ieri sera"
La guardo un po' confusa e le sorrido, nell'attesa che lei mi spieghi qualcosa di quello che ha in mentre, ma la spiegazione non arriva e l'unica cosa che succede è che lei lentamente ha iniziato ad accarezzarmi il petto.
Scende fino al mio seno e lo prende a coppa in mano.
Mi sorride ed io mi dimentico di essere nuda davanti a lei.
Mi si avvicina e si abbassa leggermente, per arrivare al mio seno con la bocca, lo bacia e poi mi dà un morsetto sulla pelle.
"sabri...! " tiro un mezzo urletto non aspettandomi quel morso e lei ridacchia divertita.
Sento le sue labbra posarsi sul mio capezzolo e la sua lingua toccarmi la pelle.
Mi fa quasi male da quanto è diventato turgido, ma la sua lingua che si muove senza sosta me lo fa scordare.
Mi rilasso e chiudo gli occhi godendomi il piacere che mi sta regalando, donando a lei qualche gemito delicato, che accoglie con piacere ogni volta, stimolandomi con più intenzione di prima.
Mi tira leggermente la pelle con i denti ed ho un sussulto a quel punto.
Istintivamente la allontano leggermente emettendo un gridolino, poi mi fermo a guardarla e noto il suo sguardo terrorizzato.
"scusa..." mi guarda timidamente e abbassa lo sguardo subito dopo.
"tranquilla" la riporto addosso a me e le poso un bacio in fronte.
"ma ti ho fatto male"
"Non l'hai fatto di proposito" le carezzo il viso e la bacio delicatamente.
"si ma..."
"sabri" le prendo il viso con entrambe le mani e la guardo sorridendo "sta tranquilla non è successo niente, non è che sto morendo"
Le sorrido dolcemente e la bacio di nuovo.
"sicura...?"
"ma sabri" scoppio a ridere trovandolo tremendamente tenera e le riempio il viso di baci uno dopo l'altro "basta che non tiri troppo forte perché sono un po' delocatine, tutto qui"
Le sorrido contenta e serena, mentre la vedo rilassarsi quasi completamente.
"ok" mi posa un bacio sulle labbra e mi sorride ancora.
La osservo un attimo mentre si sistema di nuovo addosso a me e lentamente fa scendere una mano lungo la mia pancia.
La sento sfiorarmi le cosce e istintivamente le apro come posso nella vasca.
"come sei brava, non pensavo fossi così impaziente"
"cretina"
"che c'è scusa, solo tu le puoi dire ste cose?"
Non rispondo e scuoto la testa guardandola.
"nun me rispondi?"
Faccio di no con la testa e le sorrido, mentre sento la sua mano finire giusto fra le mie gambe.
"che stronza"

Quello che tu non mi mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora