Capitolo 54

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"ma Luciana lo sa che stiamo qui a Torino oppure fai come al solito e ti presenti a casa della gente a caso pensando di essere il capo del mondo?"
"ma quanto sei scema"
Sorrido restando concentrata a guidare, perché fondamentalmente ha ragione.
Luciana non sa che il nostro weekend fori da Roma è diventato il nostro weekend a Torino.
"allora lo sa?"
"No" sorrido divertita e lei quasi mi maledice con uno sguardo.
"ma tu non puoi rompere le palle così alla gente Maria!"
"ma si dai, sarà contenta, poi oggi è venerdì, quindi sarà di sicuro a casa a prepararsi per domenica"
"ecco appunto.. Se starà a fa i cazzi suoi no?!"
"ma perché ti preoccupi così? Non le daremo fastidio stai serena, non c'è problema fidati"
Sbuffa un po' e guarda fuori dal finestrino.
"ora andiamo in hotel e poi la chiamo per sapere se è libera, va bene? Sei serena così?"
"si, sarà meglio guarda"
Sorrido senza rispondere e scuoto la testa guardando sempre avanti a me per non perdere di vista la strada.
Alla fine arriviamo all'hotel e non facciamo neanche in tempo a scendere dall'auto che subito un ragazzo ci si avvicina per aiutarci a scaricare le valige.
"no ma non preoccupart-"
"grazie caro, prendi pure le mie, la signora preferisce far da sola, sai com'è... Pensa di avere 20 anni e invece domani ne fa 80"
"ma non dire cazzate Sabrina!"
Il ragazzo ride prendendo le valige e mi guarda un momento accertandosi che non mi serva nulla davvero.

Ci fermiamo al bancone all'entrata per ritirare le chiavi della camera e la ragazza alla reception ci informa che la camera è matrimoniale e non doppia.
Come se non l'avessi prenotata io così appositamente.
"Non c'è problema, va bene la matrimoniale"
Le sorrido cordialmente e lei mi cede le chiavi annuendo.
Appena entro in camera mi butto sul letto e metto a caricare il mio telefono morente.
"amore... Io posso riposarmi una mezz'oretta?"
"volevo chiederti la stessa cosa... Sono davvero stanchissima"
Le sorrido e le prendo la mano, facendola stendere accanto a me.
"sei felice?"
"molto..." mi sorride e si avvicina per baciarmi delicatamente.
Mi accoccolo a lei e ci addormentiamo di colpo, come se non avessimo dormito per mesi.

Mi risveglio dopo un po', con lei addosso e il lenzuolo quasi completamente a terra.
Sorrido guardandola e le rimetto addosso la coperta lasciandola riposare ancora un po'.
Prendo il telefono e chiamo Luciana spostandomi in bagno per non dar fastidio a Sabrina.
"balenga!"
"ciao scema"
"incredibile mi stai chiamando, ti sei ricordata di avere un'amica anche"
Sorrido e scuoto la testa poggiandomi con la schiena al muro.
"sei a casa?"
"si si"
"ma hai da fare stasera?"
"nno.... Perché? Che hai combinato?"
"sono a Torino"
"ma tu sei veramente una scema, non per scherzo"
"ma perché??" scoppio a ridere e lei mi urla addosso dall'altra parte del telefono.
"cretina perché non me l'hai detto subito?!"
"eh vabbè ma tanto sarei venuta comunque... Sono con Sabrina"
"ah c'è anche Sabrina? Ma state facendo qualcosa che io non so?"
Ridacchia ed io mi congelo un momento.
"no no abbiamo solo pensato di farci un weekend fra- amiche"
"beh se vuoi possiamo vederci a cena tutte e tre"
"se sei libera per me va bene" sorrido rilassandomi "fai tu per dove andare a mangiare, che sicuro sei più esperta di me"
"si ci penso io, dopo ti scrivo per l'ora, NON BUTTARE VIA IL TELEFONO PER FAVORE"
"No, no tranquilla, non butto via nulla" ridacchio e lei mi ripete che devo risponderle subito se mi scrive. "va bene, tranquilla"
"va bene, allora a dopo"
"ciao scema"
Torno in camera e Sabrina apre leggermente gli occhi mentre mi avvicino a lei.
"buongiorno principessa"
"mh..."
"ho chiamato Luciana"
"mh....."
"usciamo a cena con lei stasera, va bene?"
"mh...."
Sorrido e mi stendo accanto a lei per coccolarla mentre si risveglia.                "Ma tu rispondi solo con 'mh' ?" sorrido osservandola e lei mi si accoccola ancora più vicina.

Resto accanto a lei una decina di minuti, finché non si alza con il busto e mi osserva ancora un po' sonnecchiante
"ti va di fare una doccia prima di uscire?
"con te la devo fare?"
Mi sorride maliziosa ed io la osservo un momento sorridendo.                          "beh... se la cosa può farti piacere"
"mah ,vediamo dai, intanto iniziamo a preparare le cose per fare la doccia, poi magari ci penso su" sorride divertita ed io mi mordo il labbro osservandola.
Mi alzo e inizio a raccogliere tutte e cose che ci servono per farci una doccia veloce e porto tutto in bagno.                                                                            Sabrina entra in bagno e inizia a spogliarsi senza nemmeno che io me ne renda conto e mentre mi volto sistemando gli asciugamani la guardo e resto ferma ad osservare il suo corpo che come ogni volta mi lascia senza parole da esprimere.
La osservo muoversi leggermente e con lei il suo seno e il piccolo scalino che ha sulla pancia, i suoi capelli che le scivolano sulle spalle con una delicatezza che in fondo non le appartiene davvero.
" sei sempre bellissima..."
Mi osserva un momento e poi mi sorride un po' timidamente, come se il mio complimento fosse una cosa mai sentita per lei, poi mi si avvicina e mi posa un bacio sulla guancia iniziando a spogliarmi.

Finiamo per non fare altro che coccolarci in quella doccia e sinceramente l'idea di aver fatto solo questo non mi dispiace per nulla, certe volte mi rilasso senza nemmeno sapere di averne bisogno.
"ci facciamo un giro qui vicino?"
"si, se non sbaglio qui vicino dovrebbe esserci un parco, mi sembrava di averlo visto su Maps prima quando avevo il navigatore"                                  "beh al massimo chiediamo ai ragazzi giù" mi sorride e si infila la giacca andando verso la porta.
"ah beh si in effetti, ok allora prendo la giacca e arrivo" le sorrido e la seguo subito dopo essermi messa anche una felpa sotto la giacca che di sicuro è più leggera della sua "prendiamo le scale vero?"                                                          Naturalmente la mia è una domanda retorica, ma Sabrina lo sa bene.              Prendo le chiavi e me le infilo in tasca, facendo la stessa cosa con il telefono, poi chiudo la porta e le porgo il braccio per lasciare che lei mi si appiccichi addosso come le piace fare.

Ci spostiamo lungo il corridoio e  distrattamente noto le porte dell'ascensore chiudersi mentre passiamo, con qualcuno che mi pare di conoscere che sta probabilmente salendo... o scendendo...                    Cavolo, non ci ho fatto caso...
"tutto bene ?"
"uh? ah si... no mi pareva di aver visto Rudy nell'ascensore, ma devo aver visto male, cioè ho guardato solo cosi con la coda dell'occhio e le porte erano già mezze chiuse..."
"ma si, magari era qualcuno che gli somigliava" mi accarezza il braccio ed io sorrido anche se ancora davvero poco convinta.                       

Quello che tu non mi mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora