Capitolo 8

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Non so quanti bicchierini di limoncello mi ha offerto ormai.
Le ho detto mille volte che non me ne andava più, ma lei ha continuato a versare quel liquido giallo nel ditale davanti a me.
Poi si è arresa e mi ha detto che voleva farmi assaggiare altro, così ha iniziato a tirare fuori una serie di alcolici fatti da sua madre e io sono rimasta impassibile ad assaggiare tutto.
Lei ha bevuto quei bicchierini assieme a me, forse anche qualcuno in più, infatti sta inziando a straparlare e ridere senza senso.
Ha decisamente bevuto più di quanto avrebbe dovuto, ma io sono qui a controllare che non stia male e quindi le ho levato tutto ciò che potesse contenere alcol dalle mani.
So che avrei dovuto controllare solo che non le facesse troppo male la gamba, ma sono qui e controllo anche che non stia male per colpa di altro.
Jackie ora se ne sta rannicchiata sul suo cuscino ed io e Sabrina ci siamo spostate dalla cucina al divano lì vicino.
Sono quasi le 23.30 ormai e Sabrina è stranamente attiva rispetto al solito.
"io non devo farti più bere" le sorrido facendola poggiare al divano e sedendomi vicino a lei.
Sono abbastanza tranquilla, non ha bevuto troppo da essere ubriaca, è solo un po' euforica.
È un po' brilla e l'unica cosa che in questo momento riesce a fare è ridere.
Senza motivo poi.
"ma io sto benissimo!"
Mi si poggia col mento alla spalla e ridacchia.
La sua mano corre lungo il mio braccio e si posa sulla clavicola.
Mi accarezza la pelle lentamente in una coccola delicata ed io chiudo un secondo gli occhi per tenere a bada i pensieri e i desideri.
"ma se ridi per nulla!" rido anche io, ma solo perché mi fa morire il suo dover sempre negare tutto quello che dico.
"gne gne gne"
Mi fa il verso e mi si avvicina ancora, come se prima fosse stata troppo lontana.
Poggia le gambe sulle mie e mi dá un bacio sulla spalla, mentre la sua mano si fa strada lentamente sul mio collo.
Mi passa delicatamente le unghie sulla pelle ed io mi sciolgo appena sento quei grattini così rilassanti.
Rilassanti una mazza.
Ormai ho paura di essere un lago... Mi sento come se avessi bagnato fin il cuscino sul divano.
"scema..." sorrido cercando di staccare la mente e concentrarmi su altro.
Quale sia questo 'altro' sinceramente non so, però va bene.
La sua mano lentamente scende fino al mio petto e si infila sotto il tessuto della mia canotta, arriva fino alla spalla e torna indietro in loop.
Continua con il suo giro di grattini indisturbata e io se potessi scodinzolare come i miei cani lo farei.
Continuo a pensare a quell'orgasmo che ho avuto in doccia qualche ora prima e di quanto sia stato davvero poco soddisfacente.
Il mio impulso mi urla che quella mano che sta sulla mia spalla dovrei prenderla e delicatamente infilarla nei miei pantaloni.
Incastro questo desiderio nella scatolina dove imprigiono questi pensieri da almeno 20 anni ormai e cerco di scordarlo.
Resto in silenzio con lei che se ne sta poggiata col viso alla mia spalla e gli occhi chiusi, mentre ancora la sua mano mi coccola.
Chiudo anche io gli occhi e porto la mano destra dietro al sua schiena e la poggio al suo fianco.
Restiamo così qualche istante, in silenzio.
Poi lei parla e mi dice la cosa che meno mi sarei aspettata di sentire nella mia vita.
"che si prova ad andare a letto con una donna...?"
Spalanco gli occhi e mi giro verso di lei mezza sconvolta, non tanto per la domanda in sé, quanto per il fatto che non mi aspettavo me la facesse lei.
Lei comuqnue non si è scomposta, è rimasta immobile come prima ed ha ancora gli occhi chiusi.
"ma... Sabrina?!"
"voglio solo saperlo... Rudy mi ha... Raccontato delle cose"
"e io che c'entro?"
Apre gli occhi e mi guarda fermando la mano e ridacchiando.
"anche tu sei stata con una donna no?!"
"ma è successo tanto tempo fa..."
"ma te lo ricorderai no?!" ridacchia e mi da un bacio sul collo.
Mi blocco all'istante.
Congelata.
Pietrificata e sgretolata.
Deglutisco e prendo più ossigeno possibile.
"si... Me lo ricordo..."
"me lo racconti..?" richiude gli occhi e si rimette nella posizione di prima.
"ma perché sei così curiosa..?"
"Rudy mi ha raccontato delle cose carine della sua esperienza... Sono curiosa di sapere se la stessa cosa vale con due donne"
"ma perché tu e Rudy parlate di ste cose??"
"gli è caduto un bigliettino con un numero dal portafogli l'altro giorno, io l'ho raccolto e poi abbiamo iniziato a parlare di chi fosse quel numero e mi ha raccontato delle cose"
"mh..."
"allora me lo dici..?"
Faccio un sospiro.
Cerco di prendere una grande quantità di ossigeno.
Non so spero che mi aiuti a parlare.
Non capsico che tipo di pensiero l'abbia portata a formulare queste curiosità e di conseguenza la domanda che mi ha posto, ma ormai devo rispondere...
Avrei potuto dirle di no, ma in qualche strano modo la sua curiosità sull'argomento mi fa sentire come se avesse fatto un passetto più vicino a me.
"è diverso... Molto diverso rispetto ad andare con un uomo"
"in che senso"
"nel senso che per forza di cose un'altra donna si dedica a te completamente a letto"
"anche un uomo lo può fare"
"ssi ma... In un modo diverso... Una donna si dedica a te per forza di cose perché per ricevere piacere in contemporanea devi stare in posizioni precise... Poi una donna sa dove e come toccare, non ha bisogno che glielo spieghi tu dove stanno le cose santo cielo"
Lei ridacchia e apre gli occhi guardandomi divertita e mi fa venire voglia di continuare a raccontare.
"e poi non ci si sazia mai in un rapporto donna - donna"
Mi guarda davvero incuriosita e io la osservo senza capire.
"che c'è?"
"davvero non ti sazi mai?"
"no, Sabrina, parlavo in generale, non di me nello specifico"
"ahhhh la porno Mary!" ride e fa una piccola pausa "... è piacevole..?"
"ssi... Si è piacevole... Molto"
Le sorrido dolcemente.
L'ultima domanda aveva quasi un pizzico di malinconia all'interno.
Non mi risponde più ed io la osservo qualche istante mentre lei guarda in basso.
"sabri?"
"mh...?"
"a che pensi?"
Non mi guarda.
"io non sono mai sazia..."
"beh ma lo puoi dire a tuo marito però... Non mi sembra di ricordare che agli uomini dispiaccia il sesso"
"no questo no... Però..."
Guarda ancora in basso, non riesce ad incrociare il mio sguardo e io mi torturo a cercare di capire perché.
"però?"
"non viene mai come dico io... C'è sempre qualche intoppo durante... Oppure prima"
"prima...?"
"o non va a me in quel momento, o non va a lui... Oppure non c'è tempo... Io sono stanca"
La guardo un attimo e non rispondo, non so che dire.
Vorrei dirle che io sono qui e che sono molto più che disposta a fare qualcosa per aiutare.
Ora mi guarda.
Mi prende il viso e lo gira per farsi guardare negli occhi.
Mi parla tutta agitata e nervosa, come se non potesse più contenere quello che vuole dire.
"io ho bisogno di un orgasmo Maria"

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