Capitolo 37

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Entro in bagno e vedo i suoi anelli sul lavandino, li osservo un momento e noto la fede li poggiata accanto all'anello di sua madre.
"ma che cazzo..." sospiro a bassa voce, come se mi fossi appena resa conto di quello che è successo.
Tutta sta trafila per poi finire comunque a far l'amante.
Di nuovo.
Devo avere davvero una calamita per queste cose, perché non è possibile che dopo 30 anni mi ritrovo ancora in questa situazione dove l'amante sono io.
Mi poggio con le mani sul bordo del lavandino mentre osservo l'acqua che scorre dal rubinetto, mi sciacquo il viso, poi chiudo l'acqua e prendo l'asciugamano premendomelo delicatamente la pelle umida.
Resto ferma così qualche istante.
Lo poso.
Ok.
Ora esco.
Non so nemmeno cosa dire o fare a questo punto, ormai la cazzata l'abbiamo fatta.
Vado in cucina e me la trovo lì, che sistema distrattamente due tazze sulla tavola come fosse casa sua.
La guardo pensando a quanto sarebbe bello avere questo tipo di risveglio tutte le mattine.
Vengo distratta da lei che mi chiama e di colpo torno alla realtà.
"ma scusa in questo frigo nun ce sta niente, se po' sapé che te magni te la mattina?"
Sorrido scuotendo la testa e mi avvicino mostrandole un bricco di latte da 250 ml nella porta del frigo.
"Co questo ce fa colazione Sole, a me non me basta"
"ma io prendo il caffè e basta la mattina"
"ma che tristezza"
"eh ma che devo fare, non ho fame"
Sorrido e mi avvicino alla macchinetta del caffè per preparami una cialda da metterci dentro.
"ma una moka nun ce l'hai?"
"forse si, ma non so dirti dove, ho smesso di usarla da un pezzo, la macchinetta è molto più comoda e pratica"
"guarda veramente senza de me a vita tua è 'na tristezza eh"
Forse ha ragione.
È vero che la mia vita non è così allegra senza d i lei.
In realtà non è così male, solo che lei la rende migliore.
"scema..." rispondo solo questo è faccio partire la macchinetta dopo averci messo sotto una  delle tazze  che lei ha preparato.
Gliela porgo dopo pochi secondi, con un cucchiaino e il barattolo dello zucchero.
"caffè in tazza grande per la signora Ferilli"
Sorrido e di colpo la vedo cambiare completamente espressione.
Si morde il labbro guardandomi e prende la tazza dalle mie mani.
"Non avevo capito che lo stessi facendo per me"
Sorrido guardandola, ma non rispondo, non c'è bisogno.
Faccio il caffè pure per me e mi siedo accanto a lei a tavola.
Non facevo colazione così tranquillamente da quando Gabriele era piccolo.
Forse neanche allora sono stata così tranquilla.
"quindi che fai oggi?"
"Non lo so, speravo di rilassarmi un po' veramente"
"te che te rilassi? Te vorrei vedé proprio"
"ho i miei mezzi per farlo" sorrido facendo la misteriosa, quando fondamentalmente tutto questo è una cazzata.
Io non mi rilasso mai.
Forse ieri sera mi sono rilassata per la prima volta davvero dopo mesi.
"ma che mezzi, te rilassi solo se ce sto io"
Sorrido e prendo un sorso di caffè.
"forse"
"forse te tiro 'na papagna se nun la finisci de fa la misteriosa"
"daiii" scoppio a ridere "ma non mi puoi menar sempre, ora mi mordi pure in tv"
"era er minimo"
"ma guarda che non è mica colpa mia di tutto"
"questo lo dici te"
Beve il suo caffè tentando di nascondere un sorriso, ma io la vedo comunque, così mi avvicino e le poso un bacio sulla guancia.
"ruffiana" sussurra nella tazza ed io sorrido.
"solo con te"
"chissà come mai"
Vorrei rispondere che è perché la amo follemente, ma mi sentirei davvero scema a dirlo, così sto zitta.
Come al solito.
Sto sempre zitta io...
"nun me rispondi?"
"ma no è che non sapevo che dire"
"che c'è?"
"ma no niente"
"ma nun c'hai mai niente te eppure sempre sto faccino triste te vedo addosso"
Sorrido dolcemente e le poso un bacio sulla spalla.
"sono felice che tu sia venuta me ieri sera"
"ma?"
"ma mi sento comunque di aver fatto una cosa sbagliata, nonostante so che lo volessimo entrambe"
Resta un momento in silenzio e poi mi guarda.
"che devo fare...?"
"ma no niente... Era solo per dire... Mi hai chiesto che avessi"
"vuoi parlarne ancora? "
"in verità no"
Mi posa la mano sul braccio e me lo accarezza delicatamente.
"sai che non stai facendo nulla di sbagliato"
"beh in realtà..."
"si lo so lo so, in realtà si, ma in realtà no, io lo voglio e tu lo vuoi e allora"
"ma Sabrina..."
"si però Marí, prima me dai una scadenza perché devo capire che provo io, poi io lo capisco e a te nun te sta più bene, che dovemo fa?!"
"ma non è che non mi sta bene... Voglio solo... Non creare casini"
"nessuno lo sa"
"per ora"
"Maria..."
"beh è così"
"mmhhhh Madonna quando te 'mpunti me verrebbe da pijarte a schiaffi"
Scoppio a ridere divertita e mi avvicino a lei per darle un bacio sulla guancia.
"nun fa la ruffiana, sei 'na rompicojoni tanto quanto prima"
"lo so, ma almeno mi vuoi accanto a te"
Lei resta a guardarmi con quel suo mezzo sorrisetto e scuote la testa.
Sorrido mordendomi il labbro e inizio distrattamente a giocherellare con la lingua fra i denti, mentre la guardo a mia volta.
"senti ma... Che ce l'hai 'na doccia in questa casa?"
Mi sorride poggiando i gomiti sul tavolo e avvicinandosi col viso al mio.
"certo che c'è"
"e si può usare?"
"beh direi che è a norma si"
"e abbiamo anche un accappatoio per gli ospiti molto desiderati per caso?"
"un accappatoio?"
"mh-hm..." sorride e si morde il labbro  guardandomi ancora negli occhi.
"dovrei averlo si"
"e allora preparamelo"
"sai che... In realtà non credo serva"
"ah no?"
Mi alzo e mi avvicino a lei prendendola per le guance delicatamente.
Le sollevo il viso e la bacio profondamente.
"no... Non credo proprio"

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