Capitolo 15

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"scusa..." sussurro al suo orecchio e lei si stacca guardandomi sconvolta.
"ma scusa de che Marí"
"eh... Io non te lo volevo dire per non complicare il nostro rapporto...la nostra amicizia"
"ma Marí che sei scema??"
"ma no... Ma che ho fatto...?"
"io non... Non lo so che provo per mio marito..." fa un piccolo sospiro e si volta dall'altra parte "io penso a te di continuo... Te lo giuro Maria, ogni istante della giornata me metto a pensá a quanto me manchi e quanto vorrei fossi con me"
Mi avvicino a lei da dietro, ma non la tocco, ho paura.
Come se toccarla potesse farla smettere di parlare.
"me so sempre detta che sto sentimento era solo amicizia..." si gira di scatto verso di me "Maria ti prego dimmi la verità... Non è na cosa normale per due amiche desiderare di stare tutto il giorno insieme... Di stare appiccicate sempre... Come facciamo noi..."
"eh..." resto bloccata.
Non so che dirle...
Cioè....
Se le dico che non è normale mi va in paranoia, più di quanto già non sia.
Se le dico che è normale... Dico una cazzata.
Che faccio..?
Che faccio???
Mi osserva con quegli occhioni preoccupati e desiderosi di risposte e io non riesco a mentirle.
"no... Non è normale... Per due amiche... Per due amanti mi dirai... Per due amanti va benissimo"
Mi fissa con gli occhi spalancati e la bocca leggermente aperta.
"Maria..."
Resto bloccata a fissarla anch'io con la bocca aperta.
Sono un po' preoccupata, non l'ho mai vista così.
Ha paura.
Ha paura di quello che prova perché non riesce a capirlo.
Ha paura di quello che potrebbe succedere se accettasse l'idea di essere innamorata di me...
Ora l'ho capito.
Ha ragione Rudy.
Non capisce che quello che prova è innamoramento e non affetto.
"dimmi tesoro..."
"che devo fare...?"
"niente... Che devi fare..?"
"intendo... Se quello che provo non è normale per due amiche... Che devo-"
La blocco subito prendendola per i fianchi e baciandola.
Tanto ormai... La frittata è fatta.
Il casino l'abbiamo combinato.
Siamo innamorate entrambe e non si torna indietro.
Ora o si fa finta di niente, che sarebbe la cosa più matura da fare, oppure si cerca di creare una relazione.
E questo a Sabrina come lo spiego...
La bacio profondamente e istintivamente le mie mani scivolano sotto la sua maglia accarezzandole la pelle dei fianchi.
La mia lingua tocca la sua delicatamente mentre sento le sue mani stringere i miei capelli biondi.
Sento schioccare le nostre bocche che si mollano e si riprendono.
Non sto capendo più un cazzo, ma è bellissimo.
Si ci siamo già baciate prima... Ma non è la stessa cosa... Ora la sto baciando con la consapevolezza di non essere l'unica a desiderarlo.
Ci stacchiamo lentamente per riprendere fiato e poggiamo la fronte l'una contro l'altra.
"scusa..." mi viene istintivo.
"no... Va bene... Andava anche a me" sorride.
"ma che fai ridi?" sorrido pure io togliendole le mani dalla pelle più scura del solito a causa di tutto il sole estivo che ha preso.
"mi è piaciuto... Quindi sorrido"
Si stacca dalla mia fronte e sorride ancora.
Io annuisco felicemente.
Non mi pare vera una cosa del genere.
"abbiamo fatto una cazzata lo sai vero?"
Lei mi guarda più seriamente ed annuisce.
"mmh... Si lo so..."
Le faccio una carezza sul viso e lei mi posa un bacio sulla mano.
Perché mi trovo sempre la vita incasinata quando sto con lei... Però è così bello...
Lei me la rende incasinata, ma più leggera.
"che facciamo...?"
"devo cuciná"
"no intendevo... Noi"
"si lo so" ridacchia e mi dà un bacetto "ma non ti so rispondere a quella domanda... Quindi devo cuciná"
La risposta mi va bene, anche io non saprei che rispondere a quella domanda.
Annuisco e basta.
La seguo vicino ai fornelli e seguo le sue indicazioni per preparare la cena di stasera.
"porca vacca so già le 19.... Questi fra un'ora stanno qua" si poggia una mano in fronte e sospira "ma come cazzarola è possibile"
Io sorrido e scuoto la testa.
"indovina"
"vabbè non è che ce siamo messe a letto eh... Nun è che ce siamo baciate pe' du ore"
"vabbè ma pirma mi hai preparato la merenda, poi hai pulito le cose che avevo usato, poi hai litigato con la pianta che sta morendo perché la dai troppo da bere..."
"è arivata l'esperta, te fai morì pure le piante finte"
"vabbè ma sono andata a cercare, te l'ho detto prima"
Si sposta dai fornelli al bancone freneticamente, mentre io come al solito finisco per stare immobile a fissarla senza essere in grado di dire o fare nulla senza sue indicazioni.
"tu puoi apparecchiare per favore?" mi sorride dolcemente e mi fa una carezza delicata sulla guancia.
"ma si certo"
"i piatti stanno-"
"lo so" mi avvio verso la credenza senza che lei mi indichi nulla.
"ok e i bicchieri e le posate-"
"so anche quello"
Ridacchio compiaciuta e la vedo con la coda dell'occhio sorridere e scuotere la testa.
"conosci casa mia meglio de chi ce vive dentro"
"perché, lui non sa dove sono i piatti e i bicchieri?"
Glielo domando distrattamente, mentre stendo la solita tovaglia bianca decorata agli angoli che so già essere la sua preferita.
"me pare che delle volte se dimentica pure dove stanno le cose sue, figurati"
Rido divertita e non rispondo.
"ma beata te che ridi fija mia..."
Mi avvicino a lei in silenzio per prendere i piatti che ho posato sul piano della cucina e le poso un bacio sulla spalla.
"che cucini per stasera quindi?"
La vedo sorridere di colpo, come se non aspettasse altro che il mio interessamento a quello che sta facendo.
"allora c'è il ragù, quindi pasta al ragù e poi ci sono le polpette per secondo"
"buone"
"si, ovviamente già le ho preparate perché sapevo che mi avresti fatto perdere tempo" ridacchia non riuscendo ad essere seria e convincente come avrebbe voluto.
"ah io??!!"
"eh beh che me so distratta da sola??"
"mi hai baciata tu"
"no la prima volta sei stata tu, mi hai pure interrotto mentre parlavo"
"mi stava venendo l'ansia..."
"a te??"
"eh..."
Molla tutto e mi si avvicina poggiando le mani sul mio petto.
"io te metto ansia?" me lo dice preoccupata, come se la cosa mettesse l'ansia a lei.
"ma no... Non tu... È solo che volevo tanto baciarti di nuovo... E non sapevo se la cosa potesse andare bene per te... Quindi sono scattata appena hai iniziato a parlare..."
Le sorrido timidamente e lei mi accarezza la guancia dolcemente.
"ma quanto sei dolce te...."
Mi sorride e mi posa un bacio delicato sulle labbra.
Ancora...
E io sono in paradiso.

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