Capitolo 32

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Siamo finite per imboccarci a vicenda quasi tutta la cena, scambiando poche parole.
Mi ha raccontato qualcosa e io pure, ma in realtà siamo tutte e due molto concentrate su quello che stiamo facendo fisicamente.
Sento i brividi corrermi lungo tutta la schiena mentre sento la sua lingua sfiorarmi le dita.
Vorrei che toccasse altri punti di me, ma continuo a dirmi che probabilmente lei non sa neanche da dove si comincia un rapporto sessuale completo.
Uno fra due donne poi...
Era l'ultimo pezzetto di sushi, così chiudo le scatoline e le ripongo in un angolo del tavolo.
"hai ancora fame?"
"no io sto a posto..."
"vuoi..." mi blocco e abbasso lo sguardo.
Lei mi si avvicina e mi si accoccola addosso per farsi stringere da me.
L'abbraccio coccolandola tutta e le accarezzo delicatamente la schiena.
"posso dormire qui?"
Volevo chiederle questo, esattamente questo.
Ringrazio il cielo, i santi o quello che c'è che sia stata lei a dirlo, perché io non riuscivo a chiederglielo.
"puoi fare quello che vuoi quando sei con me" le sorrido e le poso un bacio sulla guancia.
"mo me lo puoi dare qui?" si indica le labbra ed io sorrido.
"non so... Devo condividere con qualcuno questa bella bocca?" sorrido e inclino la testa guardandola.
Lei di colpo si incuposce e abbassa lo sguardo.
"è tornato a casa l'altro ieri"
Resto un momento spiazzata, non mi aspettavo che mi parlasse di lui così di punto in bianco.
"tutto a posto?"
Si volta dall'altra parte ed io mi preoccupo non poco.
"si... Semo...finiti a letto insieme"
"tu..." resto un momento interdetta, non capisco perché me lo stia dicendo "ma... Ti ha..."
"ma no no... Non mi ha costretta, non è il tipo, non l'ha mai fatto veramente, non credo lo farebbe mai"
Abbasso lo sguardo perché ora l'unica cosa che il mio cervello urla è che lei ci voleva andare a letto.
Penso alle sue mani sul suo bel corpo delicato, alla sua bocca su quella morbida di lei e il suo...
Quasi mi viene la nausea se ci penso.
L'immagine continua ad apparirmi in testa ed è sempre più dettagliata e specifica.
Lui dentro di lei...
E giuro che ora la nausea la sento forte davvero.
"dovevo dirtelo"
"ok..."
"non potevo tenerlo per me..."
Io penso che forse avrebbe potuto, ma lei è troppo brava e buona per nascondere le cose.
"però ora sto qui..."
"e che significa... Poi torni li"
Sento la rabbia che mi prende il cervello e me lo annebbia.
Vorrei solo sparire ora.
"io... Intendevo che sono qui e qui resto"
Mi si avvicina per cercare una coccola come prima, ma ora sono nervosa, quindi mi scanso e mi allontano leggermente da lei.
Non dico nulla.
Non so cosa potrei dire sinceramente.
Sono scossa e arrabbiata.
Forse con me stessa o forse con lei, non lo so.
Devo stare un attimo da sola.
"Maria...?"
"devo... Devo andare un attimo in bagno"
Scappo via e mi chiudo li.
Lo specchio riflette la mia immagine e quello che vedo sono solo ciocche bionde e il mio mento che trema.
Dopo un paio di minuti sento bussare e poi vedo la maniglia abbassarsi, ma la porta l'ho chiusa a chiave.
"non posso entrare..?"
"ora esco io... Fra un attimo"
"forse è meglio che vada a casa"
Tutte le lacrime che ho cercato di contenere fino a quel momento escono fuori di colpo.
Sblocco la porta e corro fuori dal bagno.
La prendo per il polso e me la tiro addosso stringendola a me.
Lei mi abbraccia a sua volta appena sente i miei singhiozzi e le goccioline calde delle mie lacrime raggiungerle la spalla.
"ma perché fai così..."
La sento fare questa domanda e la risposta è che questa domanda vorrei porla io a lei veramente.
Non rispondo, ma lentamente i miei singhiozzi si diradano ed io finalmente mi rilasso fra le sue braccia.
Mi sento spostare leggermente il corpo, così riapro gli occhi e vedo lei che mi prende la mano e si dirige in camera mia.
In silenzio ci buttiamo sul mio letto, io mi sdraio supina e lei mi poggia la testa sul petto, accoccolandosi a me.
Resta un momento in silenzio, mentre io le accarezzo i capelli e il viso, poi di colpo parla ed io resto spiazzata.
"ho detto il tuo nome"
"eh?"
"quando... Beh insomma l'altra sera... A letto, ho proprio urlato il tuo nome"
"e lui?"
"ma n'se sarà manco accorto penso" ridacchia e mi guarda "o non l'ha inteso come nome tuo, ma come na cosa tipo 'oh dio'..."
Scuoto la testa e sospiro chiudendo un momento gli occhi e rilassandomi.
"me lo dai un bacio...?"
Me lo dice a voce a bassa, quasi avesse timore a domandarlo.
Riapro gli occhi e la guardo un momento, le accarezzo il viso e le sorrido.
"sei sicura..?"
Lei annuisce ed io allora mi rilasso completamente.
Sollevo leggermente la testa per arrivare da lei e unisco le nostre labbra sfiorandole il collo con le dita.
Mi stacco dopo qualche istante e le sorrido.
Lei mi guarda sorridendo a sua volta e si morde il labbro tutta contenta.
La bacio ancora e ancora finché non la ritrovo a cavalcioni su di me.
"che combini li?" ridacchio divertita dalla cosa e lei mi sorride soddisfatta.
"io sto sopra, perché io comando"
Sorrido e in un colpo solo la butto sul letto finendo io sopra di lei.
"dicevi?"
Mi guarda a bocca aperta, ma poi fa un mezzo sorrisino ed io mi abbasso per baciarla ancora.
Faccio scivolare una mano sul suo petto e la poso delicatamente sul suo collo.
"chi è che ha il potere?"
Lei mi sorride soddisfatta e non si arrende.
"io"
"sei quasi insopportabile"
"stavo per dirti che sai come farmi star zitta, ma non sarebbe vero, perché parlo pure in quel momento"
"ecco appunto" sorrido e le dò un bacio veloce prima di accarezzarle le guancia.
"però lo potresti fare comunque"
Senza rispondere faccio scivolare le mie mani lungo il suo corpo, fino ad arrivare al bordo della sua maglietta.
Le tiro su i lembi di stoffa lentamente e gliela sfilo, aiutata da lei che solleva la testa e il busto.
E mi ritrovo ancora davanti al suo seno strizzato in quel reggiseno.
Potrei morire così sinceramente.
"che c'hai da guardá?" ridacchia "te sei rincojonita, te basta così poco"
"scema..." riesco a sussurrare solo quello.
Mi abbasso, le poso un bacio sulla pelle morbida e poi scendo, le bacio la pancia e mi fermo al pantalone che devo ancora sbottonare.
Lo faccio e glielo sfilo delicatamente.
Trovarmela davanti così è probabilmente lo spettacolo che aspettavo da una vita.
La stronza mi guarda dal basso e mi sorride persa rendendosi ancora più sexy di proposito.
Le sue mani raggiungono il bordo della mia maglia stavolta, così mi lascio spogliare da lei, restando solo in intimo.
I nostri corpi, seppur coperti parzialmente, si toccano e si scaldano a vicenda.
È la sensazione più bella che possa mai provare in vita mia, la pelle morbida di una donna sulla mia e in questo caso non è una qualsiasi.
Faccio scivolare una mano sotto alla sua schiena e raggiungo il gancio del reggiseno.
Le sorrido e in un secondo glielo levo, sotto lo sguardo sorpreso di lei, che incredula mi guarda mentre stringo il suo reggiseno in mano.
"ma che c'hai in quelle mani"
"perché?" scoppio a ridere e la osservo sconvolgesi totalmente.
"ma che ne so c'hai messo mezzo secondo a levarmelo..."
"perché gli altri quanto ci mettono?"
"ahh na mezza serata solo a fa quello eh... Si si... Figurati"

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