Capitolo 27

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"a posto allora?" sorrido guardandola mentre si gira davanti allo specchio e si controlla il pantalone e la maglia che ha scelto.
"mh... Si me pare na cosa carina" si guarda ancora un attimo e sorride per poi girarsi a guardarmi.
"allora andiamo?"
Annuisce e mi si avvicina appicciandosi al mio braccio.
Le sorrido guardandola e le domando se ha preso tutto ciò che le serve prima di uscire.
Resta avvinghiata al mio braccio finché non arriviamo alla macchina, le apro la portiera e lei sorride salendo.
"sei contenta di essere trattata come una principessa?"
Lei mi sorride mordendosi il labbro e inclina la testa guardandomi, mentre io metto in moto e mi sposto dal parcheggio.
"si, te me devi SEMPRE trattare come una principessa"
Scoppio a ridere e scuoto la testa mentre pure lei sorride.
"ma quanto sei scema"
"sempre belle parole per me eh"
"ma dai..."
Mi sorride ed io so che non ce l'ha con me, nonostante il suo tono.
"dammi indicazioni tu per favore, che non so dove devo andare"
Mi indica la strada e alla fine riusciamo ad arrivare.
Parcheggio e mi sgancio la cintura per poi voltarmi verso di lei.
"ti aspetto qui?"
"ma come m'aspetti qui?! Vieni con me no?!"
"eh vabbè era solo una domanda" scoppio e ridere e mi sporgo verso di lei per darle un bacio sulla guancia, ma lei si volta nello stesso momento e finisco per baciarla sulle labbra.
Mi stacco un secondo dopo e la guardo un attimo.
"me ne dai un altro?"
Resto ancora bloccata li come una scema a guardarla, senza capire una mazza di quello che mi capita attorno.
Di colpo mi sblocco e quasi mi avvento su di lei.
La bacio profondamente facendo scontrare le nostre lingue e di colpo la rivedo stesa sul letto, che geme sotto di me, grazie a me.
Mi stacco e sento che fra le mie gambe è già tutto bagnato.
Io non lo sopporto... Come può farmi tutto questo effetto solo un bacio.
"andiamo?"
Che tanto anche se faccio la finta indifferente... Ormai il tessuto dei miei slip è fradicio.
Mi sorride ed annuisce.
"andiamo"
Mi precipito ad aprirle la portiera e lei scende tutta soddisfatta perché io la tratto come se fosse una dea scesa in terra.
Entriamo nel negozio e a me viene subito un po' il magone, c'è una quantità di fiori veri e finti che è imbarazzante e stanno in ogni angolo.
Quasi mi sento soffocare da tutti i profumi e i colori che vedo confusi attorno a me, ma lei si poggia al mio braccio ed io finisco per concentrarmi su di lei.
Saluta la proprietaria del negozio, che pare conoscere molto bene e presenta anche me.
Mi pare di capire che Sabrina ha già parlato di me a questa signora, da quello che si dicono e le battute che fanno fra di loro.
Io me ne resto qui in silenzio e guardo uno ad uno i fiori che ci sono nei vasi, giocando a vedere quanti ne conosco.
"Mary?"
Mi volto di colpo e la vedo con un mazzo di fiori in mano che mi guarda sorridendo.
Ho un mezzo mancamento quando istintivamente ogni mia cellula la immagina vestita di bianco con quel mazzo di fiori in mano.
"dimmi"
"secondo te va bene per mamma?"
"sono molto belli, secondo me si"
Sorride tutta contenta e fa un piccolo saltello sul posto girandosi dall'altra parte per pagare la signora.
Mi avvicino a lei e istintivamente la poso una mano sulla base della schiena.
"a posto?" le sorrido e lei annuisce.
"si possiamo andare"
Saluto la signora e Sabrina si ferma ancora a chiacchierare a metà strada fra la porta e il banco della signora.
"sabri dai" mi vien da ridere perché non riesce a smettere di chiacchierare e quindi ad ogni passo resta bloccata li senza smettere di parlare.
"si si ok, ci vediamo presto eh" le sorride e la signora fa lo stesso salutandola con la mano.
"t'aspetto eh piccolé"
Sorrido sentendo questo nomignolo su Sabrina.
Quando le persone la trattano come una principessa mi si riempie il cuore di gioia e so che lei è al sicuro anche se io non ci sono.
"devi fare altre commissioni?"
Le sorrido entrando in macchina con lei e metto in moto appena vedo che ha la cintura.
"no no, possiamo andare a casa" mi guarda un attimo e sorride "ovviamente ceni da me"
"ma Sabrina..." sorrido e scuoto la testa.
"che voi?! Non era una domanda eh, era un obbligo, ceni da me punto"
Resto in silenzio un attimo e poi sorrido.
"sei da sola anche stasera?" di colpo torno seria, non mi rendo conto subito della domanda che ho posto, ma è stato spontaneo.
"so sola da settimane..."
Guarda fuori dal finestrino e stringe in braccio quei fiori che sembrano essere l'unica cosa a cui voglia appigliarsi per non scoppiare.
"perché non m'hai chiamata?"
"vabbè che te dovevo dí?! Cioè so da sola, ma ce sto da na vita..."
"non dovresti"
"eh che te devo dí"
Le poso una mano sulla coscia carezzandola delicatamente e lei un po' mi sembra si rilassi.
"stasera che mi cucini?"
La vedo sorridere di colpo e voltarsi verso di me tutta contenta.
"facciamo un secondo? Tipo le cotolette, va bene?"
Le sorrido ed annuisco.
"va bene, va bene, mi basta star con te scema"

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