Capitolo 26

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Mi si accoccola vicino e pian piano la sento rilassarsi quasi addosso a me.
Chiudo gli occhi e resto immobile accanto a lei per un tempo indefinito.
Quando li riapro la trovo girata dall'altra parte, con la schiena premuta contro il mio petto e il mio braccio, che le passa sul fianco, ora sta bloccato fra le sue braccia.
A quanto pare invece di abbracciare me preferisce abbracciare il mio avambraccio e la mia mano.
Sorrido dolcemente e mi volto col viso verso la finestra.
La luce prima mi sembrava più gialla, ora è più un colore aranciato e non capisco perché.
Il telefono sul comodino di Sabrina si illumina per via di una notifica e vedo scritto sullo schermo "16:03".
A quel punto la sento sospirare e muoversi lentamente, si volta verso di me e mi posa la testa sul petto tenendo gli occhi chiusi.
Pochi secondi dopo li apre lentamente e mi guarda.
"buongiorno..." le sorrido divertita e lei sospira richiudendo gli occhi.
Le poso un bacio sulla fronte e le accarezzo i capelli mentre lei stringe nella sua mano il tessuto della mia canotta.
"ci siamo addormentate"
"mh...non è vero..."
Sorrido e trattengo una risata.
"ma come non è vero... Si invece, guarda che ore sono"
"non ho voglia... Ho sonno..."
Sorrido e le poso un bacio sulla fronte lasciandola svegliarsi piano piano.
Sento la sua mano risalire lungo il mio ventre e fermarsi sulle costole da sotto il tessuto della mia canotta.
"davvero abbiamo dormito..?"
"eh si... Un'oretta abbondante"
Riapre gli occhi e mi guarda sorridendo, poi si solleva leggermente e mi bacia.
"di solito mi fa male se usano le dita..."
Boh, giuro me lo ha detto così, senza preavviso, come se stessimo già parlando dell'argomento da un pezzo.
"ma... Come..."
"non lo so... Cioè non mi fa male dentro... Mi fa male più... Su... Cioè il clitoride"
La guardo un attimo e poi inclino la testa.
"ma... Ti ho fatto male..? Ho cercato di essere più delicata possibile davvero"
"no no... Cioè mi sono stupita di questo ecco, che non mi facesse male"
Le poso un bacio sulla guancia e uno in fronte sorridendo.
"ok..."
"mi piaceva comunque..." si morde il labbro e guarda in basso.
"non ti devi vergognare" le sorrido dolcemente e le accarezzo la schiena.
Lei arrossisce e nasconde il viso nell'incavo del mio collo.
"andiamo a prendere i fiori?"
"shi" mi parla con ancora la faccia premuta sulla mia pelle e mi viene da ridere appena sento la sua vocina.
Mi alzo assieme a lei, ma appena muovo la schiena sento un fastidio, come se il tessuto che sfrega sulla mia pelle mi pungesse.
"mi controlli un attimo cos'ho sulla schiena per favore prima di andare?"
"perché? Che c'hai?"
"non lo so..." mi giro dandole la schiena, mentre sto a gambe incrociate seduta sul letto "mi fa un po' male qui... All'altezza della scapola, ma prima non mi faceva male"
"mo guardo"
Si mette dietro di me e mi abbassa leggermente la canotta per controllare e di colpo la sento trasalire inspirando l'aria rumorosamente dalla bocca.
"che c'è?"
Mi volto col viso e la trovo con le mani sul naso e la bocca che mi guarda ad occhi spalancati.
"cazzarola..." allunga una mano e mi tocca in quel punto delicatamente.
"sabri... Mi fa male... Non-" chiudo gli occhi e stringo i denti fermando la frase.
"scusa... C'hai proprio il segno delle unghie... Ma me potevi fermá scusa... Se te facevo male"
"ma non... Cioè non mi faceva così male... Poi ero troppo concentrata a fare altro.."
"mamma mia però... Cioè hai proprio un taglietto qui... Ne hai anche uno qui... Madonna!" inizia ad agitarsi e a me viene da ridere.
"vabbè dai se è solo un taglietto non è niente"
"no mo te metto almeno un cerotto... Porca vacca Maria ma sei scema??" si alza dal letto e la sento continuare a borbottare in bagno su quanto io sia un'incoscente per averla lasciata fare senza fermarla se sentivo dolore.
Torna in camera e ancora mugugna mentre posa sul letto dell'ovatta, l'acqua ossigenata e dei cerotti.
"Sabrina davvero ma non era niente... Cioè non ho quasi sentito li per li"
Borbotta di nuovo ed io scoppio a ridere.
"no ride! Che cazzo te ridi, t'ho fatto male... Cioè la prossima volta che me porti a letto che famo scusa, te fai tagliá a metà mentre io gemo??"
"ma no ma dai..."
Mi fermo un secondo e mi rendo conto che ha appena detto 'la prossima volta che me porti a letto' e non capisco se è solo un modo di dire oppure si aspetta davvero che succeda ancora.
"Statte zitta vah che te disinfetto"
Mi ammutolisco e resto a pensare a tutto quello che abbiamo fatto e quello che mi ha detto, mentre sento lei che mi passa l'ovatta umida sulla scapola.
Vengo distratta dal rumore della carta che scricchiola nelle sue mani mentre apre i cerotti e me ne mette due sulla pelle.
"ok ho fatto... Ma dimme tu se te pare normale..."
Non rispondo, mi limito a sorridere e scuotere la testa.
"sta tranquilla dai"
Mi volto verso di lei e le accarezzo la guancia.
"mi dispiace... E non sono capace di dirtelo... Non sono brava a chiedere scusa"
"non è successo niente di grave davvero"
"ma non volevo farti male"
"Sabri ma è solo un graffietto dai"
Inclino la testa e la guardo sorridendo, lei mi si avvicina, mi posa una mano sulla guancia e mi bacia delicatamente.
Ricambio il bacio e poi mi stacco lentamente da lei.
"andiamo a prendere i fiori? Mh?"
Lei mi sorride e si alza subito andando ad aprire l'armadio per decidere cosa mettere.
"davvero ancora non sai cosa mettere??"
"ma statte zitta!"
Scoppio a ridere e lei mi lancia addosso una maglietta che io però afferro al volo, facendola innervosire ancora di più.
Mi alzo e mi avvicino a lei solo per abbracciarla da dietro.
"dai non mi mettere il muso sempre"
"se la smettessi de fa la scema"
"ma mi fai ridere... Non è una bella cosa?"
"si beh ma devi ridere con me... Non me de me"
"ma io rido con te... Non lo faccio per prenderti in giro"
Si volta verso di me e vedo crescere un sorriso sulle sue labbra, mi abbraccia e poi mi sbaciucchia tutta.
"tu me vizi"
"adoro farlo"

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