CAPITOLO 13

1.5K 30 0
                                    

E’ Giovedì sera e mi sto preparando per il mio primo giorno di lavoro. 

Al solo pensiero di dover stare sveglia fino alle due del mattino, e per di più dentro un locale rumoroso e strapieno di gente, mi sento male, ma ho bisogno di soldi, quindi stringere i denti e cercherò di resistere. 

《Ehi Zoe, stai andando a lavoro?》Mi domanda Bi entrando in camera mia  

《Si, oggi è il primo giorno ufficiale》Rispondo mentre finisco si allacciarmi le scarpe

《Buona fortuna, a domattina》 Rispondo al saluto e mi avvio per uscire fuori dall'appartamento e poi dal dormitorio. 

Salgo sulla macchina di Bi da lei gentilmente prestata e mi avvio al locale.

Appena arrivo subito inizio a lavorare dopo essermi messa l’uniforme.

《Ehi Zoe, puoi andare a servire quel tavolo lì?》 la voce di Lola mi fa tornare alla realtà. 

《Si certo, quale?》 Lei mi indica un tavolo e appena vedo qual’è sbianco. 

E’ un tavolo pieno di tipi tatuati e tra tutti ne spicca uno, Andrew.

No, non ci andrò.

《Emmm...Sai non vorrei che quelli lì mi facessero qualcosa》Cerco di trovare una scusa plausibile. 

Alla fine anche lei pensa che siano pericolosi, quindi mi capisce se le dico che ho paura. 

《Ma no tranquilla, c’è Ted. Se hai bisogno chiama lui. Io devo andare a servire altri tavoli, ciao》 

《No, Lola...》Non mi da il tempo di finire di parlare che decide di defilarsi correndo a servire altri clienti.

Ok Zoe, respira, è il tuo lavoro, forza e coraggio. Un pò timorosa mi avvicino al tavolo.

《Buona sera, cosa volete ordinare?》 Appena sente la mia voce Andrew gira la testa, prima rivolta verso la sua amica o almeno credo lo sia. 

《Ehi, ciao bellezza》 Mi giro verso il ragazzo che ha appena detto questa frase, che mi guarda con uno sguardo malizioso. 

《Ciao, cosa volete ordinare?》ricambio solo per educazione il saluto e ripongo la domanda.

《Tu sei nel menù?》 Domanda lo stesso ragazzo di prima in modo ammiccante. 

Vi prego, ditemi che ho sentito male. 

Datemi una padella da spaccargli in testa, ma che razza di frase è?!

《Purtroppo per te, no》 Ribatto piccata. 

Al che sento i suoi amici fare un verso di approvazione verso di me, 

Tutti tranne Andrew, che mi guarda con uno sguardo fiero e un sorrisino stampato in faccia.

《Uh, tenace la ragazza. Però forse non sai chi sono io》Ribatte irritato il ragazzo di cui non so il nome.

《Chi? Un deficiente che prova ad abbordare le ragazze con battutine squallide?》 Dico alzando un sopracciglio. 

Alla mia risposta il ragazzo si alza arrabbiato, ma viene fermato da una mano, che, indovinate a chi appartiene? Andrew. 

《Sta fermo Tod》Ora sul suo volto non c’è più il sorriso di prima, ma uno sguardo a dir poco incazzato. 

《Hai sentito che mi ha detto?》 Chiede rivolto al suo amico. 

《Si, e non mi importa...》 dice all'amico per poi rivolgersi a me 《...Portaci due birre e due sex on the beach》

Prendo appunti e torno al bancone. 

《Ehi, dammi due birre e due sex on the beach》mi rivolgo a mister sorriso.

《Ehi, si, ecco le due birre, ora preparo i due cocktail. Comunque mi chiamo Harry》Risponde lui ammiccando. 

Non l'ha ancora capito che non ci casco ai suoi tentativi di rimorchio?  

《Ok, io sono Zoe》 Rispondo per educazione. 

《È un vero piacere conoscerti Zoe》 Dopo aver detto ciò, si allunga dall'altra parte del bancone e mi da un leggero bacio sulla guancia che onestamente mi da fastidio. 

Non mi piace la sua vicinanza, come quella in generale dei ragazzi. 

Anche se beh, con uno non mi faccio tanti problemi purtroppo. 

Pensandoci, mi giro verso Andrew e vedo che non parla più con quella ragazza, ma che mi sta guardando ed è molto incazzato a giudicare dalla sua espressione. Anche più di prima. 

Lo vedo alzarsi dal tavolo e avviarsi verso di me a passi decisi. 

Questo non promette nulla di buono. 

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora