Se facessi il calcolo matematico delle probabilità che lui si trovasse qui, nel mio stesso posto, probabilmente mi verrebbe un numero infinitesimale.
Perché è qui? Tra tutti i posti in cui poteva trovarsi, perché è proprio qui?
Va bene che stavo valutando la possibilità di incontrarlo perché sarebbe stato impossibile non vederlo mai più vivendo nella stessa città e frequentando lo stesso collage, per non contare il fatto che due nostri amici stanno insieme, ma non pensavo sarebbe successo così in fretta.
No, non sono pronta ad affrontarlo o meglio ad affrontare un’altra litigata con lui.
Sto per girarmi cercando di non farmi notare, ma una scena che si presenta ai miei occhi mi fa bloccare le gambe.
La stessa ragazza con cui Andrew andò via il giorno che mi baciò per la prima volta era lì, al suo fianco, con una mano stretta al braccio di lui, vestita tutta elegante con un sontuoso abito lilla, che lo guardava con un gigantesco sorriso stampato in faccia.
Delle persone conversano con loro e lui risponde con tranquillità mentre lei continua a strusciarsi su di lui. Ma non è finita qui, lei si avvicina a lui e gli dà un bacio a stampo e lui non fa nulla. Sta lì, immobile, permettendogli di fare quello che vuole.
Dire che in questo momento mi sento presa in giro è poco. E’ come se avessi un gigantesco buco alla stomaco, non di quelli che ti fanno passare o venire la fame, ma di quelli che sanguinano e che lasciano al loro passaggio una cicatrice fatta di delusione e risentimento.
Andrew non mi vuole vicino, ma a questa ragazza, di cui neanche conosco il nome, permette di stare al suo fianco? Io non posso permettermi di toccarlo, mentre lei lo può baciare così? Ma siamo su qualche programma televisivo per caso e non lo sapevo?
La delusione sta oltrepassando ogni limite. E la pazienza anche.
Sposto lo sguardo altrove per evitare di peggiorare ancora di più la situazione in cui mi trovo e, silenziosamente e a sguardo basso, ritorno a lavorare.
Ritorno a servire i tavoli, mentre loro due si godono una serata da favola.
Che vita triste…
………………………………….
Non ce la faccio più.
Ho cercato di resistere e di lavorare cercando di passare inosservata e di non prestare attenzione ad Andrew e alla sua accompagnatrice, ma purtroppo mi risulta troppo difficile.
Io cerco di pensare ad altro, ma poi sento la ragazza ridere mentre tocca Drew con le sue mani curate e finisco per osservare tristemente.
Perché a lei gli permetti di comportarsi così? Perchè non la allontani come hai fatto con me?
Ora avrei bisogno di mia madre o delle mie amiche, ma qui non ho nessuno di loro.
Qui ho solo me stessa e l’unica alternativa che ho è stringere i denti e sperare che questa serata finisca il prima possibile.
Sono felice che non si sia accorto della mia presenza. Sarebbe stato solo più umiliante.
《Potete fare una piccola pausa》dice il cuoco mentre io ed Harry stiamo rifornendo i vassoi.
Non me lo faccio ripetere due volte e corro verso l’esterno dell’edificio.
Vado in un piccolo angolo di giardino in cui si trova una panchina in marmo bianco.
Mi siedo e guardo il cielo.
E ora, in questa situazione, come mi è già capitato a mia discolpa in questi ultimi giorni, mi sfogo permettendo alle mie lacrime di essere libere.
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Non credo nelle favole
ChickLitCentral Park, Zoe e Andrew, una storia che vi prenderà proprio perché non tutto va come dovrebbe, come si potrebbe immaginare. Due ragazzi tanto simili, ma altrettanto testardi che faranno di tutto per non cedere all'amore. Tra intrighi, segreti, un...