Durante il viaggio i ragazzi decidono di accendere la radio ed iniziare a cantare sulle note di Someday dei OneRepublic.
Rido fino ad essere senza fiato perché, per quanto ci provano, sono stonati come i corvi. Povere le mie orecchie.
La mia risata si affievolisce nel momento in cui sento la mano del ragazzo al mio fianco poggiarsi sulla mia coscia. Mi giro verso lui, ma lui non guarda me, ha gli occhi rivolti verso la strada.
Una volta giunti a destinazione ci fermiamo e scendiamo dall'auto. Entriamo in un negozio di cd e in quell'esatto momento Andrew mi stringe un fianco col braccio e mi dice《Non parlare con nessuno》
Ci avviciniamo ad un tipo. È alto con i capelli scuri, gli occhi chiari e un pò di barba. Sembra avere circa trent'anni.
《Ben arrivati ragazzi》li saluta tutti con una stretta di mano, poi il suo sguardo si ferma su di me.
《 Lei viene con noi?》domanda questo tipo rivolto verso Andrew.
《 Si》diretto e conciso.
L'uomo ha uno sguardo titubante, ma non controbatte《Ok, seguitemi》Si gira e si avvia verso una stanza.
Io ed i ragazzi lo seguiamo entrando in quello che sembra un ufficio con due poltrone in pelle marrone, una scrivania e alcuni piccoli scaffali ai lati.
《Andiamo subito al dunque》Esclama Andrew senza mezzi termini.
La cosa che più mi sorprende e che ora è totalmente diverso da come l’ho sempre visto io.
E’ ancora più serio del solito e incute veramente tanto timore. Non sembra neanche l’andrew di poco fa. Anche per gli altri ragazzi vale la stessa cosa, sono tutti serissimi.
《Non vi volete sedere prima?》Chiede lo sconosciuto andando a sedersi sulla poltrona nera dietro la scrivania. Rendendosi conto dello sguardo di Andrew, decide di acconsentire alla sua richiesta.
《Allora...》 inizia a parlare il tizio.
《 ...come vi avevo già detto per telefono, io non sapevo che i miei sottoposti non avessero rispettato i patti con voi. Per questo verranno puniti, non preoccupatevi. Ora però vi chiedo di fare un accordo su come poter risolvere il malinteso》
《Non c'è nulla su cui concordare. Ci devi dare i soldi che mancano e basta. E ringrazia di essere ancora vivo》 stavolta è Ethan a parlare.
《Signori, non ci alteriamo. Non potremmo ritrattare?》Tenta di convincerli.
《Non ritrattiamo un cazzo. Dacci i soldi e non farti più vedere》Non immaginavo Benton avesse tutta questa grinta. Sembra così docile e calmo, e invece.
《Non hai i soldi, vero?》 Questa domanda la pone Eli con il tipico sguardo di chi sa di avere ragione. Dall'altro canto il tizio guarda Eli come un bambino che viene colto con le mani nella marmellata.
Andrew, notando anche lui questo dettaglio, si stacca da me e sbatte la mani sulla scrivania avvicinandosi la faccia a quella del tipo.
Istintivamente faccio un balzo accompagnato a un leggero verso per la sorpresa. Al che Andrew si gira solo per un breve istante verso di me, per poi immediatamente tornate con lo sguardo sull'uomo di fronte a lui.
《Senti non me ne fotte un cazzo se non hai i soldi. Ti do al massimo una settimana per trovarli e se
non li avrai entro la fine del tempo...》Non conclude la frase, ma il suo sguardo dice tutto, al punto che il signore ingoia la saliva con sguardo spaventato.
《D-d'accordo, avrete i vostri soldi》
《Perfetto》Afferma Andrew sorridendo vittorioso.
Subito dopo mi afferra e mi riporta in auto, seguito dai ragazzi. Saliamo in auto e ripartiamo.
《Quindi è questo che fate? Minacciate la gente?》 domando ai quattro.
《Anche. Alcune volte spacciato, altre rubiamo, abbiamo anche partecipato a qualche gara clandestina》Mi risponde Ethan.
《Ah...》Non dirmi che hanno anche ucciso delle persone.
《Pensi che siamo dei mostri, vero?》mi giro verso Andrew che ha appena parlato e lo guardo con uno sguardo stupito.
《No, perchè dovrei pensarlo?》
《Non mentire, lo pensano tutti. Tu non saresti né la prima né l'ultima. Scendi》Esclama in modo scontroso.
Mi giro e noto che siamo arrivati quindi scendo dall'auto, ma non prima di aver risposto ad Andrew.
《Infatti sono l'unica a non pensarlo》 detto questo saluto i ragazzi che ricambiano con un sorriso un pò triste. Staranno pensando a ciò che ha detto Andrew.
Entro al dormitorio e inizio a studiare, ma con difficoltà dato che la mia mente è irrimediabilmente sopraffatta dai pensieri.
Come può Andrew credere che i suoi amici siano dei mostri e pensarlo di sé stesso?
Benton mi sembra un ragazzo amante della natura e intelligente, anche in base ai racconti di Bi.
Eli per quanto poco lo conosco mi sembra molto riflessivo e allegro.
Ed Ethan, beh, lui sembra il tipico clown, quello che ama prendere in giro le persone e far ridere tutti e a quanto ho capito è un'amante dei dolci.
Questi si possono definire mostri?!
Forse fanno un lavoro non molto legale, è vero. Ma non per questo sono mostri.
E poi Andrew. Tutti lo credono pericoloso, ma io no.
Io vedo il vero lui. Vedo i suoi occhi interessati quando è a lezione o quando legge un libro.
Ho visto i suoi occhi tristi quando parlava della sua vita. Ho sentito la sua rabbia nel parlare del padre.
E ho percepito anche il suo calore e affetto quando stanotte mi ha tenuta stretta tra le sue braccia.
Andrew tu non sei un vero mostro e prima o poi lo capirai anche tu.
STAI LEGGENDO
Non credo nelle favole
ChickLitCentral Park, Zoe e Andrew, una storia che vi prenderà proprio perché non tutto va come dovrebbe, come si potrebbe immaginare. Due ragazzi tanto simili, ma altrettanto testardi che faranno di tutto per non cedere all'amore. Tra intrighi, segreti, un...