CAPITOLO 39

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Sbatto gli occhi più volte per rendermi conto di dove mi trovo. 

Mi sento stordita come se mi avessero dato una botta in testa. 

Mi guardo intorno e vedo solo dei muri neri.

È una stanza totalmente  vuota, c'è solo una piccola finestra nel muro a fianco a me, ma è troppo in alto per vederci dentro. 

Provo ad alzarmi in piedi, ma le gambe mi cedono senza forza appena un improvviso capogiro mi colpisce la testa. 

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo. 

In quel momento mi tornano in mente gli ultimi ricordi che ho. 

La cena, la donna incinta, il bagno e poi il fazzoletto in bocca prima di svenire.

Riprovo ad alzarmi e finalmente ci riesco.  Mi avvicino alla porta e rimango ad osservarla forse nella speranza che per magia si apra. 

Potrei anche provare a sbatterci contro le mani e urlare come fanno nelle serie tv poliziesche, ma so già che non mi sentirebbe nessuno. Chiunque mi abbia rapito dubito mi abbia portato in un posto dove urlando qualcuno potrebbe sentirmi e venirmi a liberare. 

Inizio a girare per la stanza cercando di farmi venire qualche idea geniale da mettere in atto, ma nulla. 

Che cosa ci faccio qui? E perché soprattutto? 

Poi l'illuminazione. 

Qual è l'unica persona che so c'è l'ha con me e sarebbe in grado di rapirmi? 

Ovvio...Arkady Moore. 

Andrew me lo aveva detto proprio poco prima che mi prendessero che aveva un piano, non credevo però lo avrebbe messo in atto nell'immediato. 

Forse avrà capito qualcosa riguardo la spia ed avrà velocizzato i tempi.

Che idiota che sono. Dovevo stare attenta. 

Mentre do le spalle alla porta all'improvviso si apre. 

Mi giro di scatto e davanti a me vedo un ragazzo che non conosco. 

《Sei sveglia》 

Mi guarda, forse si aspetta che io dica qualcosa tipo "liberatemi", ma non dico nulla, lo guardo solo, come fa lui. 

《Sei una una poche parole》 

Riceve ancora solo silenzio. 

Vedo che inizia ad innervosirsi. 

《Cos'è puttana, ti hanno mangiato la lingua. Perchè non supplichi di essere liberata come tutti, eh?! Non mi chiedi cosa ci fai qui, chi sono》 

《Io non supplico nessuno e non è a te che devo chiedere spiegazioni》Rispondo il più gelida possibile. 

《Ora vediamo se non supplichi e hai ancora voglia di fare la forte》 si avvicina minaccioso, ma viene bloccato da una voce. 

《Non è qui per essere ferita. Vattene》 Arkady pronuncia questa frase con così tanta serietà da far venire i brividi. 

E il suo sguardo...è così somigliante a quello di Andrew. 

Andrew...chissà ora cosa starà facendo. Si sarà reso conto che sono scomparsa? 

Mi starà cercando? 

Il mio cuore è sicuro di sì.

POV ANDREW  

Prendo un piatto e lo frantumo contro il muro urlando come un pazzo. 

《COME CAZZO È POSSIBILE CHE SIA SPARITA?》 

《Andrew calmati, la troveremo》 cerca di calmarmi Eli. 

《NON DITEMI DI CALMARMI CAZZO. LA MIA DONNA È SCOMPARSA ED IO DOVREI STARE CALMO?》 

Esco fuori dal ristorante di corsa e vado verso la mia moto. 

Corro verso casa mia seguito dai ragazzi che non mi lasciano stare. 

Arrivo al palazzo e salgo le scale di corsa.

Sono un coglione. Non dovevo allontanarmi. 

Sapevo che era in pericolo in ogni momento e come un'idiota sono uscito per rispondere ad una cazzo di telefonata. 

Che poi era una telefona senza senso da parte di uno della banda che mi parlava di merce che non si trovava, come se io ne potessi sapere qualcosa. 

Che poi ora che ci penso come fa quello ad avere il mio numero se ci avrò parlato si e no una volta. 

Mi blocco di colpo sulle scale. 

Arkady, gliel'ha dato lui il mio numero per farmi allontanare da Zoe ed averla alla sua mercè. 

Era tutto fottutamente pianificato. Ed io ci sono caduto con tutte le scarpe. 

Ricomincio a correre  fino ad arrivare al mio appartamento. 

Appena entro sbatto la porta così forte che rischio di romperla. 

Ethan, che non so perché si trova sul divano che dorme, salta in aria e tira fuori una pistola puntandomela contro. 

Appena mi riconosce la mette giù 《Amico, ma sei coglione? Mi hai fatto venire un colpo》 

Si porta una mano al petto con fare teatrale. 

《Sono troppo bello per morire così giovane》 

Appena vede che non rido e resto serio, lo diventa anche lui 《Cosa è successo?》 

《Arkady ha preso Zoe》 

Una frase diretta e la sua espressione cambia e diventa un mix di preoccupazione e rabbia. Anche i ragazzi arrivano ed entrano. 

Solo ora noto che sia Dana che Bonnie stanno piangendo mentre i ragazzi cercano di consolarle. 

《Non sappiamo nulla di dove l'ha potuta portare?》 Domanda Eth.

《No, ma giuro che se le torce anche solo un capello lo ucciso anche a costo di andare in prigione》 

《Manteniamo la calma. Chiamiamo la nostra spia e vediamo se sa qualcosa》 propone Benton.

Ethan subito senza esitare prende il telefono e chiama. 

《Dice che non sa nulla, ma si sta mettendo in opera già da ora per vedere se scopre qualcosa. Appena avrà qualcosa ce lo farà sapere subito》 

Tiro un pugno al tavolo e vedo del sangue uscire dalla mia mano, ma poco importa. 

《ANDREW, BASTA. Farti del male non servirà a nulla, smettila di comportarti così. So che sei preoccupato, ma in questo modo non risolvi nulla. Non possiamo fare niente se non aspettare che la nostra spia scopra qualcosa. Appena avremo anche un singolo indizio su dove si possa trovare Zoe, giuro che sarò il primo ad aiutarti a ritrovarla, perché è anche mia amica》 Esclama Eli arrabbiato. 

《Andrew, Eli ha ragione. Non ti conosco, ma conosco Zoe e so che se sapesse che stai prendendo a pugni le cose facendoti male al posto di cercarla ti prenderebbe a pugni》 Dice Dana ora che si è calmata. 

Anche se sono così arrabbiato che distruggerei tutto, sorrido all'idea di Zoe che cerca di prendermi a pugni, ma non ci riesce perché è troppo debole e bassa rispetto a me. 

La mia Rochelle.

《Io ed Eli andiamo a portare a casa le ragazze. Tu va a riposarti che è tardi, se si sa qualcosa te lo facciamo sapere》 

Eli e Benton se ne vanno con le ragazze, mentre Ethan resta in soggiorno ad aspettare notizie. 

Io decido di andare in camera mia. Mi metto a pancia in sù sul letto e chiudo gli occhi. 

La figura di Zoe subito mi viene in mente. 

Per la prima volta in vita mia ho paura.

Paura che ad una delle poche persone a cui tengo davvero possa succedere qualcosa, ma non lo permetterò. Non permetterò che le facciano del male, l'ho promesso e ho intenzione di rispettare la mia promessa. 

Non preoccuparti mia Rochelle, verrò a prenderti, fosse l’ultima cosa che faccio.

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora