CAPITOLO 41

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POV ZOE 

Ho appena finito di rispondere ad alcune domande. 

Anche se non ne capisco il motivo. 

Erano domande personali sulla mia infanzia e sulla mia famiglia. 

Cosa vuole ottenere con ciò? Qual'è il suo obbiettivo? 

《Beh...sei stata brava e molto utile》 Detto questo si allontana verso la porta. 

《Ora cosa farai con me? Mi terrai segregata qui ancora per molto?》 Domando gelida.

Anche se è di spalle, posso immaginare che ora starà sorridendo, lo fa spesso. Ovviamente non parlo dei veri sorrisi, ma di quelli fatti apposta per farti saltare i nervi. La mia teoria è confermata dal suono di una tenue risata che proviene dalla sua bocca. 

《Non avrei motivo di tenerti qui. Al momento mi sei inutile》 

《E quindi cosa farai? Mi ucciderai?》 

《Fai troppe domande ragazza. Non so proprio come uno come mio figlio, che odia le domande, possa stare con una come te》 

Sto per rispondergli che se sta con me è perché a differenza sua io ci tengo a lui, ma le mie parole si bloccano alla vista del ragazzo di prima che entra in stanza. 

《Signore, suo figlio è qui》 

I miei occhi e le mie orecchie si spalancano e il mio cuore inizia a battere alla velocità della luce alla notizia che Andrew è qui. 

Finalmente sei qui.

Arkady si gira verso di me 《 Devo andare, il tuo principe oscuro è qui. Ma ci rivedremo, fidati》 Detto questo esce dalla stanza ed io mi ritrovo di nuovo sola. 

Di nuovo in compagnia dei miei soli pensieri. 

POV ANDREW

Entro nel magazzino e subito un ragazzo biondo, che avrà avuto poco meno della mia età, mi ferma. 

《Chi sei? Non ti è permesso stare qui》 

Non mi riconosce perché sono in una zona buia. 

Decido di uscire alla scoperto e alla vista di chi sono il ragazzo cambia espressione diventando bianco come la neve.

《Credo tu sappia bene chi sono senza bisogno che te lo dica e come ben sai sto dove cazzo mi pare. E ora va a chiamare il tuo capo prima che tiri fuori la pistola e ammazzi te e i tuoi amichetti senza pensarci un secondo》 

Gli occhi del ragazzo lasciano trasparire una paura tale che sembra abbia davanti la morte in persona. 

《S-si v-vado subito》 Balbetta  per poi correre via come un fulmine. 

In situazioni come queste, la mia reputazione mi è molto utile.

Dopo pochi minuti vedo la figura di mio "padre" camminare verso di me.

《Figliolo, cosa ti porta qui?》 Chiede come se nulla fosse.

《Non fare la faccia di chi non sa nulla, perché sai bene il motivo per cui sono qui》 mi avvicino a lui minaccioso e lo prendo per il colletto della camicia.

《Dov'è?》

《Chi? La sgualdrina che ti porti in giro dicendo che è la tua ragazza? Potresti avere di meglio lo sai》

《Non azzardarti a parlarle così perchè giuro che ti massacro. Non sai nulla di lei. Lei è il meglio per me, anzi è anche troppo》 

《Che smielato, prima non eri così. Prima eri molto più cattivo, ti facevi rispettare. Ora sei solo un ragazzino innamorato 》 

Lascio perdere tutto ciò che dice e mi soffermo su una parola. 

Innamorato.

Io innamorato? È possibile?

《Cosa c'è figliolo? Sei stupito di come una tipa qualunque sia riuscito a farti uscire di testa? Le donne sono così, meglio starle alla larga》 

Mi riprendo e lo lascio andare cercando di darmi una calmata. 

《Smettila di sparare cazzate e dimmi dov'è》 

《Prego, è l'ultima stanza in fondo a quel corridoio. Forza, corri da lei e salvala da bravo eroe che salva la sua innamorata》 Mi porge una chiave e poi si allontana con i suoi tirapiedi mentre ride di gusto. 

Giuro su tutto quello che volete che ora lo ucciderei con le mie mani. 

Non lo faccio solo perché muoio dalla voglia di riavere la mia Rochelle tra le braccia. 

Corro fino alla stanza che mi è stata indicata fregandomene del fatto che ci possa essere sotto un tranello.

Apro la porta e subito la vedo. 

Senza riuscire ad impedirlo un sorriso compare sul mio viso e la tranquillità si diffonde nel mio cuore. 

POV ZOE 

Gli corro incontro e gli salto in braccio avvinghiando le mie gambe al suo bacino. 

Subito le nostre labbra si incontrano intrecciandosi come se non si vedessero da troppo tempo, quando in realtà non è passato neanche un intero giorno.

Tutto questo mi fa capire quanto Andrew sia diventato indispensabile per me. 

E come se io fossi una farfalla e lui il polline che mi serve per vivere. 

Vi sembrerò talmente tanto sdolcinata da far venire la nausea, ma è così. 

Non posso mentire a me stessa. 

《Come stai? Ti ha fatto del male? Se ti anche solo sfiorata giuro che》 lo interrompo baciando ancora. 

《Sto bene, non mi ha fatto nulla. Mi ha solo riempito di domande personali》 

《Domande personali? E per quale motivo?》 Chiede Drew confuso.

《Non lo so. È tutto così strano》 Andrew mi fa scendere e si guarda intorno. 

C'è un silenzio assordante, come se non ci fosse più nessuno e, forse, è proprio così. 

《Come hai fatto a raggiungermi e ad entrare?》 Domando confusa.

《Mio padre mi ha detto dov'eri e mi ha dato la chiave》 Risponde e credo dal suo tono che si sta rendendo conto di quanto tutta questa storia non abbia senso.

《Perchè mi ha rapito per farmi domande e poi farmi salvare da te senza il minimo sforzo》 

《Non lo so Rochelle, ma ho intenzione di scoprirlo. Ora usciamo da questo posto di merda》 

Andrew mi prende per mano e insieme usciamo da questo posto terrificante e saliamo sulla sua moto diretti verso casa.


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