CAPITOLO 25

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《Avete mai sentito parlare del mito di Eros?》Così esordisce la mia professoressa di Filosofia dopo essere entrata in aula. Alla sua domanda però nessuno risponde. 

《Bene, ve lo dirò io...》Detto questo si alza dalla sedia per lasciare il suo posto dietro la cattedrale e piazzarsi in piedi di fronte ad essa.

《...Eros deriva dal greco e significa dio dell'amore. Questo non è altro che il nome che viene affibbiato al figlio di Poros, dio dell'astuzia e della ricchezza, e Penia, dea della povertà. Esso è un demone che viene condannato ad essere sempre alla ricerca di ciò che gli manca. Platone si appropriò di questo mito per affermare che l'amore, appunto, non è altro che il desiderio di avere ciò che ti manca. Ora, quanti di voi sono d'accordo con questa teoria?》

Nella stanza quasi tutti alzarono la mano, ma non io. 

La professoressa se ne accorse e rivolgendosi verso di me chiede 《Tu non la pensi come Platone? Come mai?》

Prendo un grosso respiro. Tutti mi stanno guardando. Se c'è una cosa che detesto è essere al centro dell'attenzione. Dovevo starmi zitta e lasciar rispondere gli altri.

《 Onestamente no, penso che l'amore vada ben oltre al semplice desiderare ciò che non si ha. Forse questa cosa può essere vera se ti innamori di un paio di scarpe all'ultima moda o un gioiello costosissimo, cosa per me al limite della pazzia, ma non con le persone. Se amo qualcuno lo amo perché mi fa star bene, perché mi fa sentire protetta, non perché ha ciò che io non ho》Tutto ciò lo dico con un tono apparentemente calmo che nasconde la mia reale irritazione interiore.

《Su questo ha ragione, ma le devo anche ricordare il detto "gli opposti si attraggono". In quel caso una persona ne brama un'altra che ha caratterialmente e talvolta materialmente tutto ciò che lei non ha》

《 Il detto stesso prof, come lei ha ben detto, sostiene  che si attraggono solo, non che si amano. Tu puoi essere attratta da una persona ed essere spinto a conoscerla perchè caratterialmente ti completa, ma te ne innamori perché cominci ad apprezzare ogni parte di lei e non ne puoi più far a meno nella tua vita》

La professoressa alla mia risposta sorride. 

Devo dire che questa professoressa mi piace molto. Altre alla mia risposta un pò saccente e irriverente mi avrebbero fatto una sfuriata, lei invece no, anzi mi spinge a dire di più. 

《Quindi cos'è per lei l'amore? Dia una definizione》domanda appoggiandosi alla cattedra e incrociando le braccia. 

《 L'amore è apprezzare ogni parte di una persona, anche quella che lei crede essere la più brutta, e pensare che anch'essa sia meravigliosa》Dicendo così, la mia mente non può far a meno di pensare ad Andrew. 

Ieri ho ammesso a me stessa che mi piace e piano piano me ne rendo sempre di più conto, ma ho paura. 

Non posso lasciarmi andare. Non posso rischiare di innamorarmi di lui e non riuscire più a farne a meno. Probabilmente questa cavolo di paura che mi ritrovo mi sta precludendo la possibilità di avere una vita felice, lo so, ma mi sta pure salvando dal rischiare di averne una infelice. 

In tutto questo non mi sono neanche accorta che la professoressa ha continuato la lezione chiedendo ad altri, che come me non avevo alzato la mano, quale fosse la loro concezione dell'amore. 

Ascolto le loro risposte che a differenza della mia sono più semplici. Chi dice che è essere felici con qualcuno, chi dice che è avere il famoso colpo di fulmine e così via. 

Una volta che la lezione è finita mi dirigo verso il bar dell'università dove mi devo incontrare con Bonnie e Dana.

Una volta arrivata mi guardo intorno, ma non vedo le mie amiche. Saranno ancora a lezione. 

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora