CAPITOLO 43

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Sento dolci carezze sul mio viso che mi portano ad aprire gli occhi.

Alzo lo sguardo e trovo gli occhi di Andrew che mi osservano dolcemente. 

《Dobbiamo andare Rochelle, si è fatto tardi》 Dice piano con voce roca. 

In risposta mugolo lamentosa 《Non mi va. Voglio restare qui》 

《Anch'io vorrei, ma la realtà ci aspetta》mi accarezza la coscia con la  mano.

《Sai, oggi la mia insegnate di filosofia ci ha detto una frase di Umberto Eco...lui dice che leggere è come vivere altre vite. E mentre tu leggevi io mi sentivo così, come se stessi vivendo un'altra vita e tutti i problemi fossero lontani》appoggio la guancia sul suo petto e inspiro il suo profumo. 

Improvvisamente un'idea mi balenò in testa e di scatto mi alzo mettendomi  in modo tale da essere di fronte ad Andrew. 

Lui mi guarda sorpreso non capendo il mio improvviso cambiamento. 

《Ho un'idea. Creiamo una parola d'ordine o una frase che faccia capire all'altro che ha bisogno di allontanarsi dai problemi. Così veniamo qui con un libro e ci mettiamo sdraiati come ora e ci immergiamo in un altro mondo...insieme》 

Vedo i suoi occhi brillare ed improvvisamente mi afferra il viso con le mani e unisce le nostre labbra in un lungo e passionale bacio. 

Con il respiro corto ci stacchiamo. 

《Mi sembra un'idea fantastica. Che ne dici di "andiamo a vivere altre vite insieme"》 

《Un pò lunga, ma mi piace》 sorrido e lui con me. 

《Rochelle , ora è meglio se ti alzi e andiamo...》 si avvicina a  me e con voce sensuale sussurra al mio orecchio 《..o me ne frego del fatto che siamo in un luogo pubblico e ribalto la situazione per fare di te ciò che voglio》 

Avvampo di colpo e solo ora mi rendo conto che sono a cavalcioni su di lui. 

Mi sposto subito e mi alzo in piedi accompagnata dalle sue risate.

《Smettila di ridere cretino e andiamo》 

Mi allontano imbronciata verso la moto e, una volta raggiunta, ci salgo sopra.

《Dai Rochelle, non fare la bambina》 Afferma Andrew una volta che mi ha raggiunto. 

《Io non sono una bambina》 Ribatto nervosa.

Continua a ridere ed io continuo a guardarlo arrabbiata. 

Poi però mi incanto a guardarlo così spensierato e senza rendermene conto le mie labbra lasciano sfuggire un 《 Non sei come gli altri ti dipingono》 

Appena lo dico Drew smette di ridere e mi guarda serio, poi abbassa lo sguardo a terra.

《 Invece lo sono》 sostiene con tono duro.

《No, non lo sei, non con me》 

《Com te è diverso. Con te io sono diverso...ed è questo che più mi spaventa》 l'ultima parte la sussurra, ma riesco lo stesso a sentirlo. 

Sto per dirgli altro, ma il suo telefono squilla e lui si allontana per rispondere. 

Quando torna, senza aggiungere altro, sale sulla moto e una volta messi i caschi sfrecciamo lungo le strade di questa meravigliosa città. 

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Dopo tanti minuti ci fermiamo di fronte un bar. 

Drew scende dalla moto senza neanche guardarmi ed entra dentro il bar. 

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora