CAPITOLO 30

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POV ANDREW

《Forse non hai capito. Dammi subito tutti i soldi che hai e non dire neanche una parola, o ti assicuro che sarà l’ultima che dirai. Sono stato chiaro?》 Guardo il verme di fronte a me che trema e annuisce velocemente. 

Tremare…ecco cosa fanno tutti quando mi vedono: tremano, scappano. 

Lo fanno perché hanno paura di me, di quello che potrei fare loro. Hanno paura del criminale più cattivo di tutti, del figlio di  Arkady  Moore, del mostro della città.

Solo una persona non lo fa e non l’ha mai fatto, Zoe.

Quella ragazza…quando sono con lei, non sono più quello che tutti conoscono. Mi dimentico di tutto, della mia vita, del mio lavoro, di mio padre…di tutto.

Perché Zoe? Perchè non hai paura di me e non mi sei stata lontana fin dall’inizio?

Così sarebbe stato tutto più semplice.

Ora dovrei essere felice, perché finalmente ha deciso di darmi ascolto e di starmi lontano, ma non riesco. Non riesco a fregarmene e a continuare con la mia vecchia vita come se nulla fosse, come se Zoe non fosse mai esistita, come se quei baci non ci fossero stati, come se non desiderassi ardentemente baciarla ancora e ancora fino a non poterne più, fino a spaccarci le labbra, a ridurle in macerie e sentire la sua voce che tranquillizza il mio cuore nero circondato di spine.

Non riesco a non fremere di rabbia quando un ragazzo le si avvicina. Non per nulla ieri avevo voglia di spaccare il naso a quell’idiota di Evan, sono pure arrivato a dirgli che lei è mia.

Che cazzo mi hai fatto Rochelle? Che incantesimo assurdo mi hai lanciato per farmi uscire di testa in questo modo, per fare in modo che non riesca a togliere il tuo viso e le tue parole dalla mia testa?

COSA?!

《Ehi amico, ci sei?》 La voce di Eli mi riporta alla realtà.

《Si, che vuoi?》

《Il tipo se ne andato da cinque minuti e tu sei rimasto a fissare il vuoto. Che hai per la testa in questi giorni?》 Domanda il mio coinquilino.

《Niente che a te debba interessare》 Rispondo scontroso mentre prendo una sigaretta e la porto alla bocca.

Sarei riuscito a fumarla, se non fosse per il fatto che Eli me la strappa via di bocca e la lancia via.

《Smettila con questo schifo, ti fa male》

Sto per mandarlo a fare in culo quando vengo interrotto da un Benton super euforico.

《Guardate che bella questa rosa altea. Sapete, questo fiore in origine era considerata una pianta medica per i suoi effetti calmanti e curativi. Ancora oggi alcuni le usano per fare degli infusi. Nella lingua dei fiori questa pianta significa Ambizione. E’ perfetta da regalare a Bonnie, non vedo l’ora di dargliela》 Dice sorridendo come un’idiota.

《E a noi che cazzo ce ne frega esattamente?》 Ethan spunta fuori dal nulla con un pacco di patatine in mano.

Ma è possibile che questo ragazzo riesca a trovare cibo ovunque? Pure in mezzo alla strada deserta dove ci troviamo ora.

《E quello dove l’hai preso?》 Eli dà voce ai miei pensieri.

Ethan fa spallucce 《C’era un distributore l'aggiu》

《Vabbè, smettiamola con le cazzate e torniamo alla base, forza》

Alle mie parole i ragazzi si ricompongono e, saliti ognuno nella propria moto, ce ne andiamo da quel posto abbandonato da tutti. 

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora