CAPITOLO 53

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POV AUTRICE 

Tanti anni prima la nostra cara Zoe era un'allegra bambina che passava tutto il suo tempo con Arthur. 

Arthur era un bambino anch'esso dolce e spensierato che un giorno conobbe un bambino di nome Andrew. 

Lui, a differenza di Arthur, era molto chiuso e non aveva amici, tutto perché il padre non voleva. Il suo unico pensiero doveva essere allenarsi per diventare il prossimo capo dei Red Dragon. 

I due ragazzi divennero immediatamente inseparabili tutto finché un giorno non accadde la catastrofe. 

POV ARKADY

FLASHBACK

Quel bastardo. Mi ha fottuto. 

Ma non la passerà liscia. Nessuno pugnala alle spalle Arkady Moore passandola liscia. 

Senza pensarci un secondo mi dirigo verso la casa di quello che per me era un fratello, il mio braccio destro e che mi ha ingannato vendendomi ai nemici. 

Busso alla porta, ma ad aprirmi è la moglie Amelda. 

Giusto, perché ucciderlo e basta quando posso prima uccidere le persone a cui tiene di più. 

《Arkady, che ci fai qui?》 

Non le rispondo e alzo la pistola puntandogliela addosso. 

Subito lei mi guarda spaventata, ma non le do il tempo di reagire. 

《Scusa Amelda, non è colpa tua, ma del bastardo di tuo marito》 Detto questo le sparo a sangue freddo e lei cade sul pavimento bianca come le nuvole. 

Me ne vado e ritorno al mio ufficio. 

Dopo una mezz'ora Alan entra nel mio ufficio con gli occhi rossi e colmi di lacrime. 

《ARKADY! Hanno ucciso mia moglie》 Dice e scoppia piangere. 

《Ma che stai dicendo? Chi può essere stato?》faccio finta di essere scioccato dalla notizia.

《Non lo so, ma gliela farò pagare chiunque sia》 sbatte il pugno sulla scrivania. 

《Io non credo》 Tiro fuori la pistola e gliela punto dritta in fronte. 

Lui mi guarda con occhi spalancati.

《Sei stato tu. Perchè?! Io ti credevo un fratello. Perché mi hai fatto questo?!》 

《Anch'io, ma a questo pare non è così. Mi hai venduto hai nostri nemici. Gli hai detto tutto su i nostri affari. Non meriti di vivere. Addio fratello.》 

《ARKADY, ASPETTA!》 Non gli do il tempo di continuare che il suo corpo ricade privo di vita ai miei piedi. 

Questo è quello che succede a chi si gioca la mia fiducia. 

Dopo aver detto ai miei subordinati di pulire tutto e far sparire il cadavere, torno alla mia lussuosa villa trovando però una spiacevole sorpresa. 

Il figlio di Alan è nel mio giardino che rincorre una farfalla. 

Povero, chissà come reagirà appena scoprirà che i suoi amati genitori sono morti. Ormai la sua vita non ha più un senso.

Un'idea balena nella mia mente. 

Alla fine lui è solo un inutile peso. 

Mi avvicino e carico la pistola tenendola dietro la mia schiena. 

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora