CAPITOLO 49

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INIZIO CHIAMATA

《Ciao tesoro mio, come stai? È da tanto che non mi chiami. Ti sei forse scordata di avere una madre?》

《Ciao Mamma, tutto bene. Lo so che non ci sentiamo da tanto, e no! non ho scordato di avere una madre fuori di testa, ho solo avuto tante questioni da risolvere. E a proposito di questo avrei delle cose da chiederti....》

《Chiedi pure tesoro, ma fa in fretta che devo andarmi a mettere lo smalto alle unghia》

Rido piano 

《Mamma, ma io da piccola avevo amici? Magari della mia età, o più grandi non so....》

Dopo la mia domanda susseguono un paio di secondi di silenzio, poi risponde di getto

《No, perchè? A cosa devo queste domande sul tuo passato?》

《Nulla, nulla ero solo curiosa.  Volevo chiederti anche se per caso sia mai stata qui a New York con te da piccola, magari per le vacanze, per vedere dei parenti..?》

Altri secondi di silenzio. 

《No, non ci siamo mai mosse da qui. Lo sai che ho paura degli aerei》Afferma con un tono di voce quasi preoccupato

《Va bene mamma, ho solo un’ultima domanda. Sai chi sono Alan e Amelda Wilson?》

Sta volta dopo la mia domanda non ci sono secondi di silenzio, ma la voce dura di mia madre che immediatamente afferma. 

《Ora basta Zoe! Cosa sono tutte queste domande? Non pensavo che dovessi sottopormi ad un interrogatorio》

《 Infatti mamma io》

《Non voglio sentire altro, mi stai facendo perdere tempo. Ci sentiamo quando sarai tornata in te》

Detto questo stacca la chiamata bruscamente. 

FINE CHIAMATA

Bene. Adesso ho la conferma che non so tutta la verità. 

Mia madre mi nasconde qualcosa. 

E non l'ho capito solo da come mi ha chiuso la chiamata senza rispondere all'ultima domanda, ma anche perchè so con certezza, dal suo tono di voce, che alle prime domande mi ha mentito. 

Mi sdraio sul letto e fisso il tetto cercando di mettere ordine nella mia mente. 

Ho così tante informazioni, ipotesi e domande che non capisco più nulla. 

Le cose dovrebbero sembrare più chiare col passare del tempo, ma a me sembrano solo più confuse. 

Chiudo gli occhi e, senza rendermene conto, cado nel mondo dei sogni dove forse il mio cervello avrà un pò di pace. 

.......................................

《Zoe》 

Sento una voce lontana che mi chiama. 

Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza totalmente bianca. 

《Zoe》 continuo a sentire la voce. 

《Chi sei?》 Domando guardandomi intorno, senza però trovare da dove provenisse il suono.

《Lo sai bene chi sono》 Risponde la voce. 

《Non lo so invece》 

《Lo sai, ma non lo vuoi ricordare》 

《Si, si, io voglio ricordare》

《Ne sei davvero sicura?》  Domanda ancora 

Da dove viene? Dov'è? Intorno a me non c' è nessuno. 

《Sono sicura》 

《Allora cerca nella tua mente e ritroverai i tuoi ricordi, ma attenzione, come una volta qualcuno disse, "andare a caccia di ricordi non è un bell'affare. Quelli belli non li puoi catturare e quelli brutti non li puoi uccidere". Buona fortuna》 sento l'ultima frase piano, come se la voce si stesse allontanando, allora urlo《NON PUOI AIUTARMI TU A RICORDARE?》 

《Tu non hai bisogno del mio aiuto. Sei sembra stata più brava di me. Ce la farai da sola. O meglio, con il ragazzo che hai al tuo fianco...anche lui è sempre stato forte, ma lo è di più con te》

《ASPETTA》 Urlo ancora, ma stavolta non ottengo risposta. 

Chiudo gli occhi. 

《Aspetta》 sussurro, ma nulla. 

Apro gli occhi di scatto e guardandomi intorno ricordo di essere nella camera di Drew. 

Mi metto a sedere e mi metto le mani nei capelli. 

Sento la porta aprirsi e la voce di Drew che mi parla preoccupata. 

《Rochelle, che hai? Cos'è successo?》

Sospiro e, quando si siede al mio fianco, metto la testa sul suo petto e inizio raccontare il sogno e la chiamata con mia madre mentre lui mi accarezza dolcemente i capelli. 

Questo suo gesto mi infonde una tranquillità impressionante, al punto che ogni preoccupazione ha magicamente abbandonato il mio corpo. 

Amo stare così con lui. 

《Allora noi ricorderemo. Insieme》 Afferma appena finisco di parlare. 

Lo guardo e lui guarda me e con un'immensa sincerità negli occhi dice 《Ti prometto Rochelle che farò di tutto per farci riavere i nostri ricordi.》 

In risposta gli sorrido dolcemente. 

E inconcepibile come lui riesca a farmi cambiare stato d'animo in questo modo. 

《Per una volta prometto di essere il tuo principe azzurro e salvarti dal cattivo, mio padre》 Afferma ridendo. 

《No》 Dico sicura 

《Te l'ho sempre detto. Tu non sei il mio principe. Io non voglio un principe》continuo

《E cosa vuoi?》 Domanda con il suo solito sorrisino strafottente. 

《Te. Il mio pericoloso, intellettuale, dolce anche se non vuole ammetterlo e imperfetto mostro della favola che per me è tutto ciò che di bello la vita potesse darmi》 

Lui mi osserva con uno sguardo strano, che non gli ho mai visto fare. 

E con un gigante sorriso afferma《E io non voglio una principessa. Infatti tu non lo sei》 

《E cosa vuoi?》 Dico cercando di replicare, probabilmente in modo fallimentare, il suo solito sorrisetto. 

《Voglio la mia romantica anche se non lo vuole ammettere, bellissima, forte, coraggiosa e perfetta Rochelle  guerriera che mi ha salvato》 

Mi da un bacio dolce che stranamente sa di cioccolato. 

《Perchè sai di cioccolato?》 Domando curiosa.

《Ah, vero. Ero venuto giusto a dirti che Eli ha preparato una torta, quindi se ne vuoi un pezzo devi correre prima che Eth se la mangi tutta》 

Senza fargli aggiungere altro, corro in cucina urlando 《ETHAN GIÙ LE MANI DALLA TORTA》  sotto la forte risata di Drew.

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora