CAPITOLO 32

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Mi stacco dalle sue labbra dopo lunghi minuti in cui sono rimaste appiccicate in un bacio così a lungo desiderato. 

Lo guardo fisso negli occhi. Le mie mani scivolano dalle sue guance e finiscono sul suo petto, le sue invece ora sono strette ai miei fianchi.

 《Anche io sono stanca Andrew, stanca di fingere. Anche tu mi piaci, anche io non riesco a starti lontana, ci ho provato, ma non ci riesco, e questa situazione mi sta uccidendo. Quando mi hai detto di starti lontana mi sono sentita morire. Ho odiato vederti con quella ragazza alla festa, mentre ti baciava e toccava. Forse stai pure insieme a lei ed io non lo so ed ora sto facendo solo la figura dell'idiota》Confesso con tutta la sincerità di cui dispongo. 

《Non sto insieme a lei. Lei non è niente per me. Se ieri le ho permesso di baciarmi e solo perché stavo pensando ad altro e non me ne sono accorto》 Avvicina il suo volto al mio. 

《Che facciamo, Andrew?》 Chiedo piano. 

Lui appoggia la sua fronte sulla mia, chiude gli occhi e sospira. 

《Non voglio mandare a puttane una delle poche cose che mi ha reso felice fino ad ora. Non voglio, non posso. Non ti sto dicendo che sarò il ragazzo perfetto, che ti porterò un fiore diverso ogni giorno con fa Benton o altre cazzate simili, ma posso provare ad essere un pò meno coglione》 apre gli occhi e sorride. 

Io ricambio. 

《Beh, già è un passo avanti》 Rido

《Quindi…》 lascio la frase in sospeso.

《Cosa?》 

《Questo significa che vuoi provare a stare insieme?》 Domando in ansia. 

《Se tu sei disposta a sopportare un criminale stronzo come me allora si. La scelta è tua Rochelle》 

《Sarà difficile, ma amo le sfide》 Detto questo Andrew mi prende il viso tra le mani e ricomincia a baciarmi. Un bacio dolce.

Mi stacco da lui per un secondo e guardandolo dritto negli occhi confesso 《Andrew, c’è un motivo se fino ad ora ho cercato di starti lontana e non ho avuto altre relazioni, perchè ho paura di provare qualcosa di molto forte ed irreversibile per poi finere per essere distrutta. Non voglio soffrire Andrew. Quindi ti prego, io mi sto buttando per te, ma tu non ferirmi》

Andrew mi guarda con tenerezza e mi accarezza il viso.

 《Rochelle, anch’io avevo paura di buttarmi in questa cosa perchè ho sempre pensato di non essere in grado di provare nulla per nessuno e che nessuno potesse mai provare qualcosa per me, perchè così mi è sempre stato detto, ma tu mi hai dimostrato il contrario. E ti prometto che farò di tutto per non ferirti》

Mi lascia un bacio in fronte, poi scene e riattacca le mie labbra alle sue.

Stavolta però il bacio è molto più passionale. 

Morde il mio labbro inferiore e lo tira verso di sé facendomi mugolare. 

Così facendo permetto alla sua lingua di insinuarsi nella mia bocca. 

Continuiamo così per minuti interminabili finché un pallone che ci arriva addosso non ci interrompe. 

《Scusate signori》 Ci dice un bambino che non avrà più di 8 anni. 

Vedendo la faccia di Andrew irritata pronta a rispondergli male, lo precedo e dico veloce 《Non preoccuparti tesoro, può succedere》 

Il bambino corre via e torna a giocare. 

《Proprio ora doveva giocare quel cazzo di bambino?》sento borbotta ad Andrew. 

Mi metto a ridere di gusto e lui mi guarda male. 

Si avvicina in modo pericoloso a me e io comincio a fare passi all'indietro. 

All'improvviso mi prende in spalla e mi trascina via. 

《CHE FAI IDIOTA? MI FAI ANDARE TUTTO IL SANGUE AL CERVELLO. POI SE TI RITROVI CON UNA RAGAZZA STUPIDA NON TE LA PRENDERE CON ME》 gli urlo contro mentre dimentica le gambe. 

Di colpo vengo messa giù e subito mi rendo conto di essere sopra la moto di Drew. 

Senza dire nulla mi mette il casco e monta sulla moto sfrecciano via per le strade di Manhattan. 

《DOVE STIAMO ANDANDO?》

Alla mia domanda nessuna risposta. E quando mai. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

《ANDREW, SE DOBBIAMO PROVARE A STARE INSIEME, DEVI IMPARARE CHE ALLE DOMANDE SI RISPONDE. QUINDI, MI DICI DOVE CAVOLO MI STAI PORTANDO?》 

《STIAMO ANDANDO ALLA CASETTA SUL LAGO》grazie al cielo.  

Finalmente ha deciso di rispondere. 

Dopo una decina di minuti si ferma e raggiungiamo la casetta. Fortunatamente stavolta non mi sono fatta male. 

Ci mettiamo sull'erba davanti al lago e ci sdraiamo. 

《Ho un dejavu》 Dico girando la testa verso di lui nello stesso momento in cui lo fa lui. 

《Hai mai incontrato mio padre?》 Mi chiede di colpo. Perché gli interessa sapere se l'ho mai incontrato? 

《Si, due volte. La prima alla festa in cui c'è stata la sparatoria, lui mi è venuto addosso e si è scusato. La seconda alla festa al Luxury hotel》 Lui mi guarda pensieroso e molto serio. Cosa c'è che non va? 

《Drew, che succede? Perchè me lo hai chiesto? È successo qualcosa?》 Domando allarmata. 

《No, non preoccuparti, solo…stagli lontano, ok? Se lo vedi in giro allontanati da lui e se si avvicina lui a te chiamami》Mi sta nascondendo qualcosa, lo so. Si capisce da come mi parla. 

《D'accordo》 decido di non chiedere oltre, però non lascio stare. Devo capire cosa mi sta nascondendo. 

《Posso farti una domanda?》 

《Da quando in qua mi chiedi se puoi fare qualcosa?》sorride arrogante.

《Effettivamente…perchè ce l'hai con tuo padre?》 

Torna serio in un batter d'occhio. 

Si volta a guardare il cielo e in modo cupo afferma《Ha ucciso l'uomo che mi ha cresciuto》 

Una statua, ecco cosa sono in questo momento. Non so che dire, vorrei consolarlo perché lo vedo sofferente. Forse lui non lo ammetterà o non lo darà mai a vedere esplicitamente, ma sta soffrendo. 

L'unica cosa che mi viene da fare in questo momento è abbracciarlo più forte che posso a me, ed è quello che faccio. 

Inizialmente lui è rigido, lo sento, ma poi si lascia andare e mi stringe forte a sé. 

Un abbraccio così non l'ho mai dato o ricevuto prima d'ora. Mi fa sentire al sicuro, forte, mi ha ridato tutta la vitalità che forse in parte avevo perso.

Sento Andrew affondare il viso tra i miei capelli e inspirare. 

Ormai sono sopra di lui e penso che non vorrei essere in nessun altro posto al mondo se non qui, con lui, mentre ci teniamo stretti l'uno all'altra sotto questa distesa di stelle che ci fa cornice, e il suono dell'acqua del ruscello accompagna i nostri respiri che si mischiano in uno solo, quando, stanche di aspettare, le nostre labbra tornano ad unirsi in questa magica notte. 

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora