CAPITOLO 27

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Sono passati alcuni giorni da quando ho litigato con Andrew e mi sono andata a rifugiare nel mio comodo letto.

Ora non mi ritrovo più nel mio nido di coperte e cuscini, ma in un freddo e noioso centro commerciale. Il Manhattan Mall. 

Le ragazze hanno pensato bene di tirarmi su il morale portandomi a mangiare il gelato, ma alla fine io e Dana, trascinate da Bi, ci siamo ritrovate qui dentro contro la nostra volontà. 

Preferivo che mi tirassero su il morale con un barattolo di nutella e una serie tv con uno strafigo come protagonista. Quale cura è migliore di questa?!

Le ragazze il giorno dopo la litigata con Andrew si sono fatte raccontare tutto da me. 

O meglio, mi hanno obbligato a farlo perché erano preoccupate per me dato che non avevo toccato cibo e non ero uscita dalla mia stanza fino alla sera dopo.

Nel racconto ometto ovviamente la parte della droga. 

Non mi sembrava il caso di dire di aver trovato Andrew fatto una volta arrivata a casa sua. 

In questo momento ci troviamo dentro uno dei tanti negozi di vestiti che ci sono in questo posto gigantesco. 

Dana è dentro il camerino a provare non ho ben capito quali vestiti. So solo che uno è verde e corto. 

Appena siamo arrivate Bi l'ha preso insieme ad altri e glieli ha buttati in mano trascinandola dentro il camerino. La poverina non ha avuto il tempo di capire cosa stesse succedendo. 

Mentre sfoglio svogliatamente i vestiti, me ne salta all'occhio uno nero pieno di strass che starebbe benissimo a Bonnie. 

Mi giro verso di lei pronta a passarglielo per farglielo provare, ma appena la guardo dalla mia bocca non esce nulla. Bi ha gli occhi terribilmente spenti e un'espressione triste in volto. 

Cosa le è successo? Poco fa era tutta felice e pimpante come al solito e ora sembra sul punto di piangere. Mi avvicino a lei e le sfioro un braccio portando il suo viso a girarsi verso di me. 

《Bi, che succede? Stai male? È successo qualcosa?》 Le chiedo preoccupata. 

Un sospiro affannoso abbandona le sue labbra 《Poco fa mi ha chiamato mia madre ed io ero estremamente contenta . Come sai non ci sentiamo quasi mai perché lei è troppo indaffarata con il lavoro, quindi pensavo che per una volta si fosse ricordata di avere una figlia e volesse per esempio domandarmi come stessi o come andassero gli studi e le amicizie. Che stupida》Fa un sorriso amaro 《Dovevo aspettarmelo che ci fosse qualcosa sotto》 conclude con tono duro. 

《Cosa intendi?》 Le domando non capendo

《 Vuole che mi sposi con il figlio di un uomo d'affari amico dei miei》 mentre lo dice una lacrima esce dal suo occhio sinistro andando a marchiare di dolore un viso che, fino ad allora, aveva rappresentato solo la pura felicità. 

Di slancio l'abbraccio e le sue calde lacrime finiscono per bagnare la mia maglia, ma onestamente non me ne potrebbe fregare di meno. 

La stringo a me più forte che posso e cerco di trovare qualcosa da dire. Per quanto le mie parole non possano dargli conforto più di tanto. 

《Bonnie, tu non ti sposerai con nessuno contro il tuo volere》Dico sicura facendo staccare il suo viso dalla mia spalla. 

《Tu non c-capisci Zoe, non c-conosci mia madre. Lei è d-disposta a tutto per o-ottenere ciò che v-vuole》mi risponde tra un singhiozzo e l'altro. 

《Io non voglio lasciare Benton. I-io credo di essermi innamorata di lui. Non voglio che finisca tutto tra di noi. Non voglio》continua dopo aver recuperato un pò di fiato.

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora