CAPITOLO 31

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POV ZOE 

Un dolore lancinante mi fa svegliare di scatto. 

Sono in aula e ho appena sbattuto la fronte contro il tavolo. 

Mi devo essere addormentata, cavolo.

Mi guardo intorno stordita mentre mi massaggio la fronte e noto alcuni miei compagni ridere di gusto. Avranno sicuramente assistito alla scena.

Figura di merda del giorno, fatta!

Ma che che posso fare, sono sfinita. Tra il lavoro, la scuola ed Andrew che mi fa esaurire, dormo pochissimo. Non ce la faccio più!

Aspetto con ansia che l'ora di lezione finisca dato che è l'ultima della giornata. 

Appena finisce, scatto fuori e torno al dormitorio. 

Una volta entrata in camera mia, senza neanche cambiarmi, mi butto nel letto e subito mi addormento. 

.........................................

Apro gli occhi e mi stiracchio. Che ore sono? Guardo l'ora. Cavolo, è tardi. 

Vorrei restare a dormire tutto il giorno, ma non posso. Sbuffo e mi alzo.

Appena lo faccio, i miei occhi vengono catturati da un oggetto sul mio comodino. 

Un libro. 

Potrei andare a leggere a Central Park, non ci vado da molto tempo. Almeno riuscirei a rilassarmi un pò e onestamente mi servirebbe.  Ho i nervi continuamente saltati ultimamente. Però potrei rischiare di incontrare Andrew. 

Forse è meglio se resto a casa…ma che dico, non mi rinchiuderò in casa per colpa di uno stupido ragazzo. 

Anzi, meglio se lo incontro così lo mando a quel paese.

Mi rimetto le scarpe che mi ero tolta per dormire ed esco di casa.

Una volta arrivata mi sdraio sull'erba e poggio le mani sul grembo. 

Chiudo gli occhi e mi godo il rumore degli uccellini e dei fili d'erba che si muovono per colpa del vento portando al mio naso un leggero odore di prato bagnato. 

I raggi del sole colpiscono il mio viso, sono caldi, accecanti e... aspetta, perchè non li sento più?

Apro gli occhi e la figura possente di Andrew mi si presenta davanti. 

Ma mi sono portata sfiga da sola o cosa?

Senza neanche degnarlo di un saluto mi alzo in piedi ed inizio a camminare per allontanarmi da lui sentendo però i suoi passi seguirmi.

 《Fermati Rochelle》 afferma imperativo.

 《No》 Ribatto chiaro e tondo.

《Rochelle…per…ahhh cazzo, per favore Rochelle fermati》 gli sento dire rassegnato alle mie spalle.

 Mi fermo di scatto.

Mi ha appena chiesto “per favore”? 

Andrew Moore il criminale dei criminali mi ha detto “per favore”? 

Questa è una novità, dovrei segnalare la data sul calendario.

 《Perchè?》 gli chiedo senza girarmi verso di lui. 

《Perchè ti devo parlare》 

Faccio una risata nervosa

 《Sai quante volte io avrei voluto parlarti, ma tu non me lo hai permesso?》

 《Ora è diverso》 

《Cosa è diverso?! Cosa?》 

Sono già al limite del nervosismo. 

Non credo nelle favole    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora