Il primo numero che fece, il Maggiore Thierry Chevalier, fu quello del colonnello Massimo Giussani.
"Buongiorno, Colonnello."
"Buongiorno, Maggiore, immagino chiami per sapere se abbiamo recuperato il vostro connazionale."
"Ha immaginato bene."
"Le do subito la risposta, e le dico che ha anticipato di pochi istanti la mia chiamata."
"Sentiamo."
"Il suo connazionale è scomparso e i due agenti che l'avevano preso in consegna sono morti."
Pausa di silenzio.
"Mi ha sentito?"
"Sì, Giussani, l'ho sentita perfettamente."
"La notizia ci ha scosso, inutile dirlo, ma è molto probabile che il suo connazionale, non avendo trovato il corpo, possa essere ancora vivo."
"Mi dispiace per i suoi due agenti, potrei sapere come è andata?"
Un mezzo sorriso storpiò le labbra del maggiore Chevalier.
Central Intelligence Agency - Langley
Virginia - Stati Uniti
Il generale Jean Roux, affiancato dal maggiore Thierry Chevalier, comparve sul grande monitor della saletta della CIA, dove Jason Firth si stava sistemando gli auricolari.
"Generale... se avessi saputo che c'era anche lei avrei coinvolto i miei vertici."
"Potrà sempre invitare la signora a capo della CIA quando lo riterrà più opportuno, signor Firth."
Negli altri riquadri si vedeva lo staff dell'MI6, il cosiddetto sesto ufficio del SIS, e dell'Intelligence Italiana esterna, l'AISE.
"Buongiorno a tutti, e permettetemi di dire che condivido subito quanto affermato dal signor Firth." Il colonnello Adriano Giussani sapeva benissimo che di fronte a un Generale era opportuno che ci fosse qualcuno di livello adeguato.
"Imbecilli", disse a denti stretti l'alto ufficiale francese, per poi cambiare subito atteggiamento e sfoderare, col nuovo interlocutore, un tono affabile, "Bill Dickard, buongiorno, anche l'MI6 sta cercando una balia gallonata per poter reggere meglio i mutandoni?"
"Senta Generale..."
Giussani fu subito zittito da Roux, "È un primo incontro interlocutorio, cerchiamo di non rompere tanto il cazzo."
"Ma senti questo borioso francese di merda", bisbigliò l'italiano quanto bastava per farsi sentire.
Dickard era il direttore dell'MI6, altrimenti chiamato SIS: Servizi Segreti di intelligence britannici. Alle parole del Generale francese, dopo aver riso di gusto, si limitò a rispondere con un: "Per ora basto io... e, visto che prima o poi dovremo cominciare, butto subito sul tavolo un fatto."
L'espressione del Colonnello sembrò scocciata, quasi quanto quella del Generale. Il primo per non aver potuto replicare, il secondo perché la riunione era stata indetta da lui, ed era ovvio che avrebbe voluto essere lui a esporre i fatti.
Dickard continuò, "I nostri servizi hanno elementi concreti per pensare che in Cina sta succedendo qualcosa."
"Sai che novità", sorrise Jean Roux, "Ma detto da voi dell'MI6 la cosa mi inquieta. Sentiamo..."
"Riguarda le notizie già sentite sui notiziari: pare che per la città di Wuhan si stiano muovendo per mettere in pratica contromisure di lockdown."
"Lockdown?"
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L'OMBRA DEL PIPISTRELLO
AdventureCiò che la natura non osa fare, sarà l'uomo a farlo. In una grotta sperduta un gruppo di ricercatori fa una scoperta inquietante. I fatti che seguiranno saranno solo l'inizio di qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato. Il carico misterioso trasp...