Capitolo 49 - Orione

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Nell'ultimo periodo avevo dormito meno di cinque ore al giorno e ora sentivo il bisogno di farlo, ma più ancora, avevo bisogno di evadere.

Le notizie dalla Cina erano sempre più preoccupanti, ma nessuno dava il giusto peso a quanto stava succedendo.

L'umanità rischiava una pandemia e la maggior parte delle nazioni non aveva nemmeno un piano pandemico.

La cosa più disarmante era il pensiero che qualcuno potesse manovrare oscure leve nel nome di sporchi interessi personali.

Marika mi aveva chiesto di uscire, forse un po' d'aria mi avrebbe rigenerato.

La stavo aspettando.

Quando suonò il citofono, scesi da lei.

Mi apparve come una ragazza che si stava preparando per la gita scolastica.

"Ciao."

"Ciao."

Indugiai sui suoi vestiti: jeans e giacchetta di piumino leggera.

Io, con la sola camicia addosso e dei pantaloni di cotone, capii che non ero attrezzato per una passeggiata al fresco.

"Leggerino?"

Aprii il box con il telecomando.

"In auto staremo al calduccio e, comunque, ho una sciarpetta."

Lei sorrise, "Dove andiamo?"

***

Arrivammo su una piccola altura e fermai l'auto in uno spiazzo. Spensi i fari.

Lei mi guardò, "E adesso?"

"Adesso guardiamo le stelle."

Alzai gli occhi al cielo, "Le vedi quelle tre lì allineate?"

"No."

Puntai il dito, "Non sarà un sistema preciso, ma dove punto il dito..."

"Trovate!" Sussultò come avesse vinto alla lotteria, "Le ho viste! Le ho viste... almeno credo."

"Sì, devi averle viste per forza, ci sono solo loro. Ok bene..."

"E come si chiamano?"

Non è importante come si chiamino quelle tre, ma è la costellazione che è importante, è la costellazione di Orione."

"Vabbè, ma avranno un nome no?"

Mi misi a ridere, "Certo che ce l'hanno, ma ora non li ricordo."

"Come non li ricordi?"

"Senti... quelle tre ci servono solo per trovare il resto di Orione, poi..."

"Voglio sapere come si chiamano", e fece la faccia col broncetto da bambina capricciosa, corrugando la sua solita rughetta tra le sopracciglia.

"Non ci posso credere", alzai platealmente gli occhi al cielo, più di quanto non stessi già facendo, "Va bene, ok, si chiamano... Anik..., no aspetta, Alnitak, una delle tre e... Alni... Alnilam e Mintaka le altre due, almeno mi sembra."

"Bene... mi piacciono."

"Le tre stelle?"

"No, i nomi... sono fiabeschi."

"Sì, in effetti." Nel frattempo, continuavamo a guardare il cielo, "Comunque quella è la costellazione di Orione."

"Massì ho capito, Orione, me l'hai detto cento volte."

"See, ciao. Ma almeno sai chi è?"

La sua fronte si corrugò, quasi volesse spremersi il cervello e fare uscire una risposta soddisfacente, "Più o meno."

L'OMBRA DEL PIPISTRELLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora