Capitolo 61 - Codice binario

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L'ascensore scendeva alla velocità di dieci metri al secondo e Batchelor si ripeteva la stessa frase, "Una porcata, mi sono buttato in una grande porcata... un'immensa porcata."

Le porte si aprirono. Con passo svelto attraversò la hall portandosi davanti alle grandi vetrate mobili dell'uscita. Quel palazzo era un immenso ammasso di vetri, pensò.

Quando fu all'esterno si fermò e inspirò aria con l'avidità di chi non lo faceva da troppo tempo.

"Se ne esco, mi riprendo un catamarano e mi trasferisco su un atollo."

Il Range Rover, grigio Carpazi, emise un leggero ronzio dai suoi sei cilindri da 3000 CC e accelerò di colpo, questo fece svegliare Batchelor.

Non era la prima volta che riviveva l'incontro con quella donna allo Shard of glass e succedeva ogni volta che tornava a Londra.

"Tutto ok?" Noah guidava seguendo una direzione casuale. Aspettava che il suo capo gli dicesse qualcosa, ma aveva già capito che era meglio non fare troppe domande.

Batchelor si scosse dal torpore. I suoi occhi smisero di immaginare lontani punti astratti e tornarono alla realtà.

"Noah."

"Dimmi, capo."

Batchelor lo fissò, "Tutto quello che ti ho chiesto di fare..."

"È stato fatto."

"Bene, allora è arrivato il momento. È ora di tornare nei mari del sud e... far visita al nostro amico Jack."

Noah annuì.

"Porta questa carriola all'aeroporto internazionale..."

"L'Heathrow?"

"Ne conosci altri?"

Per tutta risposta Noah cambiò all'improvviso corsia. Senza i controlli elettronici della stabilità l'auto avrebbe emesso preoccupanti stridii di gomme, ma non diede questa soddisfazione.

Batchelor aveva sempre il suo sorrisetto stampato sul volto.

-

"Se ho ben capito abbiamo una talpa sullo yacht di Jack?" Noah teneva una mano sul volante e con l'altra batteva una sigaretta sul bracciolo centrale dell'auto.

"Non si tratta di una vera e propria talpa."

"E di cosa si tratta?"

"Di una simpatica ragazza tailandese."

Noah smise di tamburellare con la sigaretta, "La tua amichetta?"

"Esattamente."

"Non vedo come possa aiutarci."

"Non la conosci abbastanza, la realtà spesso non è come sembra."

"E come sarebbe questa realtà?"

"È lei che non sembra quello che è, fa parte del mio gruppo speciale, li conosci no? Ne hai fatto parte anche tu."

"Lei appartiene agli Scorpion venom?"

"Non nominarli... il solo sentirne il nome mi provoca strane sensazioni, antichi stati d'animo ormai sopiti."

"Quegli stati d'animo non sono mai sopiti."

"Forse hai ragione... vecchio mio. Comunque, ha funzionato."

"Cosa... ha funzionato?"

"Non hai capito chi potesse essere, anzi hai sempre pensato che fosse solo una puttanella."

Il silenzio di Noah era una chiara conferma a quanto stava affermando Batchelor.

"Perché hai fatto questa messinscena?"

L'OMBRA DEL PIPISTRELLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora