L'urlo fu così intenso che sembrò squarciare le tenebre e a Lauren parve quasi di sentirne l'eco. Un'eco che però continuava a sentire, più flebile. Non era la sua eco, c'era qualcun altro.
"Continua a urlare, arrivo, mi senti?"
Un qualcosa di indistinto le fece capire che l'avevano sentita. Era anche pronta a giurare che la voce fosse femminile.
Nuotò ad ampie bracciate, fermandosi soltanto per urlare di nuovo e per capire la direzione esatta.
In pochi minuti arrivò a intravedere una figura, era una donna.
"Sono qui!" In un attimo fu vicina a quella testa che spuntava dall'acqua. Prima ancora di riconoscerla, vide che Jane stava tenendo a galla un altro corpo, era Jiao.
"Eccomi, lascia fare a me", Lauren afferrò l'amica, che sembrava priva di sensi, poi si voltò verso la virologa, "Tutto ok?"
"Sono viva, con qualche livido ma viva, ma lei..."
"Ora le do un'occhiata. Jiao, mi senti?" Le toccò il viso, come per rassicurarla, ma non era cosciente. Appoggiò allora due polpastrelli alla carotide e sentì che c'era battito.
"È viva."
Nello stesso tempo Lauren sentì qualcosa di denso e scivoloso sulle proprie mani, era sangue.
Cercò di capire cosa potesse fare. La sua priorità non era salvare Jiao, ma Jane, ma continuava a tenerla fra le sue braccia. Un colpo di tosse della ragazza la riportò alla realtà, ma dalla bocca fuoriuscì solo sangue. Il viso era cereo, ma quando il suo sguardo, ormai assente, incrociò quello di Lauren, sembrò riprender vita e un sorriso le si disegnò sul volto.
"Sapevo che saresti venuta a cercarmi."
La Scorpion Venon non si aspettava di trovarsi in una situazione del genere. Fino a poco tempo prima aveva finto un rapporto di amicizia con Jiao, ma questo era poi diventato qualcosa di diverso e ora se ne stava rendendo conto.
"Sono qui, bambina."
Jiao diventò seria, "Promettimi che domani mi offrirai un drink nel solito bar."
Lauren per un attimo esitò, poi trovò le uniche parole che avrebbe voluto dire: "Te lo prometto."
Alla ragazza si illuminarono gli occhi e la sua bocca assunse per l'ultima volta la forma di un sorriso.
"Te lo prometto", ripeté l'amica.
Jiao richiuse gli occhi e Lauren capì che se n'era andata.
Non ricordava l'ultima volta che aveva pianto, forse non lo aveva mai fatto. Sentì dentro di lei un sentimento mai provato, una miscela di rabbia, dolore e sconforto. Tutti aspetti che si era abituata a ignorare e che, alla fine, cercò di ignorare anche questa volta.
"È... è... morta?"
"Sì, Jane, è morta."
Lauren lasciò che quel corpo inerme si staccasse da lei e si allontanasse, fino a scomparire nella notte.
La sua faccia era glaciale come al solito, ma lei sapeva di non esserlo e continuava a sentire quel maledetto groppo alla gola.
"Non è stata colpa tua, non potevi fare altro", Jane aveva colto il suo disagio e voleva esserle di conforto.
"Non stavo pensando a questo."
La virologa capì che era il caso di stare zitta.
"Non l'avessi fatto, saremmo morte tutte e tre", fissò l'altra, come per dare maggior forza alle sue parole, "Pensavo soltanto... che ho perso un'amica."
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L'OMBRA DEL PIPISTRELLO
AventuraCiò che la natura non osa fare, sarà l'uomo a farlo. In una grotta sperduta un gruppo di ricercatori fa una scoperta inquietante. I fatti che seguiranno saranno solo l'inizio di qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato. Il carico misterioso trasp...