IL PRANZO

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Ciao ragazzi

Spero che il capitolo vi piaccia, lasciate un commento e una stellina per supportare il mio lavoro.

Vi ringrazio,

BUONA LETTURA

LIZ


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NICCOLO' POV


Sono appena uscito da casa mia insieme a Spugna, diretti da mia madre per questo famoso pranzo..so già che sarà un disastro.

E' passata una settimana da quella notte e di lei nemmeno l'ombra, ho sperato di incontrarla al parcheggio o al caffè del parco ma non è mai venuta..ho provato a chiedere anche a Priscilla e Federica ma non sapevano molto..sembrava sparita dai radar..un'altra volta.

L'unica cosa che mi hanno riferito era che aveva iniziato a lavorare ed era molto impegnata con i turni in ospedale..a volte faceva anche 12 ore senza mai staccare..la mia piccola stacanovista..so quanto ama il suo lavoro.

Scendo dall'auto e prendo il guinzaglio del mio cagnolone e ci dirigiamo verso il portone..sono emozionato dall'idea di vedere Ele e Spugna insieme..quando c'era lei io per lui non esistevo più..era la sua ombra. Quando se n'è andata via anche lui ne ha sofferto molto, mi seguiva ovunque, si lamentava come se stesse piangendo e i primi giorni si rifiutava di mangiare..è stato straziante vederlo così..sembravamo letteralmente due morti viventi entrambi.

"Ti apro Nicco" la voce di mia mamma mi fa tornare al presente, apro la porta e salgo al quinto piano. Una volta entrato, libero subito Spugna che si precipita subito in cucina sperando che qualcuno gli dia un po' di cibo..è un tale approfittatore quel cane..penso ridendo.

Arrivo in salotto e vedo già seduta la famiglia di Ele ma di lei nessuna traccia. Mi avvicino e li saluto calorosamente con un abbraccio, siamo sempre andati d'accordo..ero un terzo figlio per loro così come Ele lo era per i miei.

"Ciao Nic, come stai?" chiede Veronica.

Le sorrido, è identica alla mia musa solo con i capelli scuri..ogni volta che la incontravo negli anni passati una fitta al cuore si faceva sempre spazio dentro di me..era come avere lei lì senza che ci fosse realmente.

"Tutto bene Verò, tu?" 

"Si si, grazie..ho deciso di lasciare il nido anche io..finalmente sto cercando casa da sola"

"Era ora, hai 32 anni ormai" la sbeffeggio..è sempre stato così con lei, ridiamo e scherziamo prendendoci un po' per il culo ma ci vogliamo un bene immenso.

Inizio a parlare anche con i genitori della mia ex ragazza che sono sinceramente interessati a sapere come procede la mia carriera e soprattutto l'organizzazione del tour fin quando sento una vocina chiamarmi:

"Zio Niccooooo, vieni a giocare con me a Peter Pan" dice il mio nipotino Federico, sorrido intenerito e lo prendo in braccio riempiendole di baci.

"Bleah, che schifo" dice con finta aria disgustata.

"Ah si? vedi ora che te faccio" e inizio a fargli il sollettico..lui ride come un matto, non lo sopporta.

"Basta, ti prego.." mi implora con la sua dolce vocina, gli lascio un altro bacio e poi lo rimetto a terra.

"Federì, possiamo giocà dopo? Ora dobbiamo magnà" dico, so che se andassimo a giocare ora non mi lascerebbe più in pace e io ho veramente fame.

"Va bene, me lo prometti però?!" 

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora