BRUTTE NOTIZIE

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ELEONORA POV

13 DICEMBRE 2024

Io e Luca siamo appena arrivati in ospedale, sono le 5 di mattina. Oggi c'è molto trambusto sia per le strade che al lavoro. Non capiamo cosa stia succedendo. Abbiamo trovato per la prima volta dei militari fuori casa che erano pronti ad accompagnarci qui. Abbiamo chiesto spiegazioni ma nessuno sembra voler parlare, vedo solo terrore negli occhi della gente.

"Ma che sta a succede Luca?" mi giro verso di lui, siamo nello spogliatoio pronti a mettere il camicie ed iniziare la giornata.

"Nun lo so Eleonò, ma nun me piace l'atmosfera che c'è" anche lui è molto preoccupato.

"Ma tu hai provato a chiamare qualcuno dell'organizzazione? A me Alessia nun risponne" 

"Nemmeno a me, sembra che abbiano il telefono staccato. Non agitiamoci Ele, magari non è niente" so che sta cercando di tranquillizzarmi ma leggo solo terrore nei suoi occhi.

"Mo annamo, è arrivato un bambino di 5 anni con ferita da arma da fuoco all'addome" corro appena sento queste parole, non mi abituerò mai a tanta cattiveria umana. Come si fa a sparare a degli esseri così innocenti?!

Il turno sta procedendo tranquillamente, non abbiamo più notato strani movimenti. L'intervento è andato bene e adesso stiamo aspettando che il piccolo si svegli per valutare le terapie post operatorie.

Sono le 15 e avrei un gran bisogno di caffeina in questo momento, non so a che ora finiremo e devo restare assolutamente lucida..c'è ancora tanto da fare.

"Ele, vie subito co me" entra Luca particolarmente allarmato e con l'affanno. Mi trascina via senza nemmeno farmi replicare.

"Ma che succede? 'Ndo me porti? Ho ancora un paziente da controllare" cerco di togliermi dalla sua presa ma questa si fa ancora più forte. Lo guardo arrabbiata. Ma che problemi ha?

"Sono arrivati Ele, dobbiamo andare via subito da qua" non riesco a capire di cosa sta parlando, sono confusa.

"Ma chi?"

"Come chi? I terroristi cazzo!! Sono riusciti ad entrare qua. Questa mattina c'era così tanto casino in strada perché erano riusciti ad invadere il villaggio. Stanno facendo fuori un sacco di civili, l'obiettivo è l'ospedale. Non possiamo stare qua. Capisci?" dice correndo. Non riesco a realizzare, non sta succedendo davvero.

Succede tutto davvero in un secondo, sentiamo degli spari vicino a noi..mi aggrappo a Luca, lo guardo negli occhi. Vedo solo paura, paura di non farcela e non rivedere più i nostri famigliari. 

"Ascoltami bene" lo scuoto, è sotto shock "se non torno a Roma devi dire a tutti che li ho amati immensamente. Di loro che mi dispiace per non averli ascoltati ma avrei rifatto questa scelta altre mille volte. Devi dire a Niccolò che lo amo ma voglio che viva, che trovi una ragazza che darebbe la sua vita per lui. Lo guarderò per sempre da lassù" non fa niente, è immobile "mi hai capito Luca?" urlo per farmi sentire, annuisce soltanto. 

Sto per entrare in una stanza per nasconderci da chiunque ci sia qui in reparto ma sentiamo un forte scoppio, le pareti cedono, il rumore è talmente forte che non sento più nulla..le orecchie fischiano e l'odore di bruciato è forte. Stringo forte la mano a Luca mentre sentiamo delle grida all'esterno, delle macerie cadono sulla mia gamba sinistra e lancio un urlo spaventoso. Devo stare calma. La vista inizia ad annebbiarsi e tutto ad un tratto l'unica cosa che vedo è buio.

Da lontano sento il mio collega cercare di tenermi sveglia, mi scuote, mi da degli schiaffetti sulla guancia ma non ho le forze per riaprire gli occhi.

Spero di farcela amore mio, ti amo immensamente.

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora