MI PERDONI?

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NICCOLO' POV

Sono seduto sul letto con la birra in una mano e la sigaretta nell'altra, sto cercando ancora di elaborare ciò che ho sentito prima a casa di Cocco e Priscilla. Bevo tutto d'un fiato per cercare di dimenticare questa serata disastrosa. Nella mente mille domande e dubbi. Come può aver anche solo pensato ad un mio amico in quel modo?! Non riesco proprio a capacitarmene, in questo momento sono solo incazzato, per fortuna l'ho riportata a casa e non l'ho fatta venire qui da me. 

Non avevo nemmeno voglia di litigarci talmente era la delusione. Ben presto però questa è tramutata in una gelosia incontrollabile. Il solo pensiero delle mani di un altro sul suo corpo mi fa uscire di testa. Inizio a torturarmi i capelli e a mordermi il labbro inferiore provocandomi un taglio. Un urlo furioso esce da me..ho bisogno di calmarmi, di questo passo ne uscirò letteralmente pazzo.

Prendo le cuffiette dal comodino e inizio ad ascoltare le canzoni che più mi hanno accompagnato durante la mia vita..cerco di fare respiri profondi provando a rilassarmi ma non funziona molto. Chiudo gli occhi immaginando come sarebbe potuta andare la nostra serata se non avessi assistito allo scambio di battute tra Priscilla ed Ele. Chissà se anche Cocco in questo momento starà così. 

Apro di scatto gli occhi quando l'ennesima canzone finisce avendo sentito un piccolo rumore provenire dall'altra stanza. Sarà stato Spugna che rincorre uno dei gatti..non mi preoccupo più di tanto, non mi alzo nemmeno per andare a controllare.

Nel momento in cui sto per ricadere nei miei pensieri vedo una figura appoggiata allo stipite della porta..la riconoscerei tra mille..deglutisco rumorosamente togliendomi le cuffie dalle orecchie e la osservo..passo minuti interminabili così, non penso che abbia capito che la sto guardando essendo nella penombra. Decido di parlare.

"Che ci fai tu qui? Come hai fatto ad entrare?" 

"Mi hai dato le chiavi l'altro giorno" mi maledico mentalmente..non mi ricordavo più di questo dettaglio. Si avvicina a me lentamente e noto solo ora che indossa dei tacchi e un cappotto.

"Dovresti essere a casa, non ho niente da dirti Eleonora" 

"Beh io sì" slaccia il primo bottone, poi il secondo fino ad arrivare alla fine. Lentamente lo sfila e rimango letteralmente a bocca aperta. Sono state poche le occasioni in cui si è presentata davanti a me con un completino sexy anche perchè non è che la cosa mi importi particolarmente. Quando succede però, non posso far altro che ammirare la sua bellezza. Deglutisco un'altra volta.

"Che voi fà?" penso che in questo momento la mia bocca e il mio cervello non stiano più connettendo. La gola ora è secca.

"Secondo te Moricò?" si avvicina sempre di più salendo sul letto a gattoni, cerco di allontanarmi leggermente ma la testiera del letto mi impedisce di farlo. Con lei davanti così non riuscirei sicuramente a resistere.

"Nun è il momento, non dopo stasera Ele"

"Infatti vojo famme perdonà. Sicuro di non volere?" inizia ad abbassare una spallina del reggiseno di pizzo bianco che indossa, non ho mai visto nulla di più bello.

"Vai da Cocco..com'è che l'hai definito?! Ah già un gran figo" non demordo, non posso dargliela vinta così.

"Hai sentito solo quella parte della conversazione?" 

"Abbiamo sentito tutto" la guardo sempre più incazzato.

"Bene, allora dovresti ricordare anche quello che ho detto su di te" ha uno sguardo malizioso in volto, sto per cedere. 

"Sicuro che non vuoi?" sussurra al mio orecchio provocandomi una scarica di brividi su tutto il mio corpo.

"Li mortacci tua Eleonò, mo te faccio vedè io chi te fa urlà davero" non resisto più, ribalto le nostre posizioni facendola stendere sotto di me. La osservo attentamente e con un dito ripasso i contorni dell'intimo che indossa.

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora