UN CENTIMETRO D'AMORE❤️

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NICCOLO' POV

3 APRILE 2025

"Ele sei pronta?" questa notte non ho dormito, sono troppo eccitato all'idea che a breve vedremo il nostro bambino. Forse sarò esagerato ma non riesco a calmarmi. D'altro canto la mia fidanzata è super tranquilla almeno all'esterno ma, io la conosco troppo bene e, so che dentro di lei sta morendo di paura.

"Un attimo Nì, devo annà ar bagno e ce sono" 

Poco dopo arriva in cucina dove sono seduto a bere una tazza di caffè anche se non ne avrei bisogno al momento. Osservo il suo viso e noto delle piccole rughette sulla fronte, quando è stressata le compaiono. Mi alzo in fretta e, dopo aver riposto la tazzina nella lavastoviglie, la circondo con le mie braccia. Scoppia a piangere.

"Piccolè, stà tranquilla. Mo annamo a vede che sta a succede lì dentro. Andrà tutto bene, ce sto io co te" le lascio un bacio lungo in fronte mentre i suoi singhiozzi non accennano a fermarsi. Inizia anche a tremare, le accarezzo dolcemente la schiena.

"E...e...e se ce sta quarcosa che nun va?! Te ho detto Nì, ne morirei anche io" balbetta lei..mi fa male sentire queste parole, anche io sarei devastato ma non voglio che lei soffra più di quel che ha già fatto nella sua vita.

"Ascoltami, ci siamo dentro insieme..nun fasciatte la testa ora te prego, godiamoci questo momento" di solito sono io l'ipocondriaco della situazione ma in questo preciso istante devo essere la sua roccia. Lo sarò sempre quando ne avrà bisogno, nelle mie braccia troverà sempre un porto sicuro.

Ci guardiamo entrambi negli occhi e usciamo di casa mano nella mano pronti a dirigerci dal ginecologo. Dovremo stare attenti da occhi indiscreti, non voglio che domani ci siano articoli sui giornali di noi due insieme in ospedale. Con questi pensieri in testa, metto in moto l'auto e mi imbocco nel traffico di Roma. Eleonora è accanto a me e osserva gli alberi iniziare a sbocciare. Ha sempre amato la primavera, è la stagione della rinascita per eccellenza come descrivo in 22 settembre.

Non ci accorgiamo nemmeno del tempo che passa, per fortuna le strade erano abbastanza libere e poco dopo siamo già nel parcheggio. E' la prima volta che non ho paura di entrare in questo luogo anzi, non vedo l'ora. 

"Amò annamo?" annuisce e scende con la solita grazia che la contraddistingue. 

Siamo nella sala d'aspetto e vicino a noi ci sono moltissime coppie in attesa...ho ancora gli occhiali da sole sul viso e il cappuccio sulla testa. In questo momento vorrei essere una persona normale, vorrei potermi godere la sua gravidanza con spensieratezza senza dovermi preoccupare sempre che ci sia qualcuno che mi possa riconoscere. Lo vedo nei suoi occhi quell'accenno di dolore per non poter vivere tutto questo in pace come meriterebbero tutti, non lo da a vedere ma io me ne accorgo.

"Ferrari" dice ad un certo punto un ragazzo abbastanza giovane sulla trentina. Ci alziamo ed entriamo nella stanza. 

"Eleonora che piacere" dice lui avvicinandosi a lei e stampandole due baci sulla guancia. La sua mano è sul fianco e io mi irrigidisco di colpo. Ma non poteva scegliere una ginecologa donna?!

"Matteo ciao..lui è Niccolò il mio fidanzato..Nì lui è un mio collega e ci seguirà in questo percorso" gli stringo la mano perchè non voglio essere maleducato ma gli lancio uno sguardo torvo. Con una mano avvolgo la vita di Eleonora che mi guarda stranita fin quando alza gli occhi al cielo. Ha capito cosa sto facendo.

"Bene, allora..mi dicevi che è la prima visita da quando hai scoperto di essere incinta giusto?" lei annuisce mentre siamo seduti di fronte alla scrivania. Le fa varie domande e misura altezza e peso per monitorare poi i progressi.

"Ele già te lo dico, dovresti sforzarti un po' di più a mangiare..ti vedo anche in ospedale in pausa e spilucchi sempre senza mai nutrirti veramente. Lo so che il nostro lavoro ci porta a dei ritmi serrati e stressanti ma ora non sei più da sola, ricordatelo" stringo i pugni e mi giro verso di lei. Sono incazzato, pensavo mi ascoltasse e mangiasse tutto quello che le lasciavo sul tavolo quando usciva per andare a lavorare. Abbassa lo sguardo per non farsi vedere. Ne riparleremo dopo, quando saremo da soli.

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora