PROMESSE🔗

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NICCOLO' POV

Siamo appena arrivati tutti e quattro in camera e io non ho mai tolto lo sguardo dalle mie tre ragazze. Non riesco ancora a credere che siano davvero qua, con me, con noi. Il frutto del nostro amore. Sono perfette, assolutamente meravigliose.

"Piccolè sei stata na forza della natura. Ti amo immensamente" mi avvicino per darle un bacio sulle labbra fin quando una delle due inizia a piangere. Panico. Che si fa ora?! Guardo Eleonora che, delicatamente, la prende dalla culla e l'attacca al seno. Sono imbambolato a guardarle. Un sorriso da ebete compare sul mio viso.

"Beh, avemo capito che Bea ha preso a fame da me" dico io ad un certo punto spezzando il silenzio. Sento Ele ridere di gusto.

"Me sta già a prosciugà" 

"Ehi piccolina" dico io avvicinandomi alla mia bambina "vedi de lascià quarcosa pure a tu sorella" è talmente affamata che si attacca con la manina al seno di Eleonora provocandole dei graffi. La vedo che stringe i denti. 

"O sai vè che potemo usà pure er latte artificiale?!" annuisce.

"Certo amò, nun sarà facile allattà du piccole insieme ma vojo provarci. Se vediamo che per loro non è abbastanza smetto" le accarezzo una guancia, non ha afferrato il discorso.

"Intendevo che se tu nun te a senti nun devi farlo pe forza. Nun te renderà meno madre" mi fa un sorriso stringendomi la mano. 

"Grazie Nì, mi dispiace ancora per quello che ho detto prima" abbassa lo sguardo verso la nostra pulcina e le lascia un bacio in fronte.

"Nun te preoccupà, manco me o ricordo più" cerco di sdrammatizzare io "però m'hai quasi ucciso la mano" gliela sventolo davanti agli occhi per farle vedere che è ancora rossa. Scoppia a ridere.

"Zitto, te devo dì cosa hanno rotto a me e fije tue?"

"Mo torna tutto apposta" 

"Lo spero" sento che sospira, le lascio un bacio sulla tempia e mi ricordo solo ora che non ho ancora avvisato nessuno della nascita delle gemelle.

"Amò vado 'n secondo de fori a dì a tutti che so nate e arrivo. Me dispiace farli aspettà ancora, nun sono mai annati a casa" annuisce dolcemente concentrandosi nuovamente su Beatrice. Che madre fantastica che è già. Non avrei potuto desiderare di meglio per le mie figlie. Mi dirigo verso la porta e, una volta svoltato l'angolo, li trovo tutti lì con occhi e sguardi stanchi.

"Allora?! Nun me dì che nun sono ancora nate" esclama mia mamma. Un sorriso enorme compare sul mio volto ed inizio a piangere. Hanno capito, senza che dicessi nulla. Sento delle braccia avvolgermi e riconosco subito Veronica. Piango sulla sua spalla e alzo gli occhi su tutti i presenti che hanno un'espressione felice in volto.

"Sono nate" dico solo questo mentre una miriade di domande mi piovono addosso. Non riesco a capire niente, sono in un altro mondo. Voglio solo tornare in camera dalla mia famiglia e restare per sempre nella nostra bolla felice senza che nulla e nessuno la spezzi.

"Come sta Eleonora?" sono le ragazze a chiederlo all'unisono.

"Adesso bene, è stato 'n parto lungo ma meraviglioso..se tralasciamo tutti gli insulti che me sono beccato io" ridono tutti, sarà una bella storia da raccontare. 

"Te avevo detto io Nì" Cocco mi tira una pacca sulla spalla seguito da tutti i miserabili. Anche in questa occasione non ci hanno lasciati soli. Sono la nostra seconda famiglia.

"'mbe quanno potemo vederle?" l'orario di visita è ormai passato, mi dispiace doverli mandare via ma non posso andare contro le regole dell'ospedale e poi voglio tenere questi primi momenti speciali solo per noi. 

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora