QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)

BISOGNI🔥

DISCLAIMER: IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI SCENE ESPLICITE. SE QUALCUNO SI SENTE A DISAGIO PUO' SKIPPARE E CI VEDIAMO AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.

NICCOLO' POV

"Prendila un po' come vuoi" queste solo le ultime parole che mi dice prima di sparire dalla mia vista e andare in bagno. La gola inizia a farsi secca e le mani fremono. Devo solo trovare una scusa per uscire da questa stanza senza destare troppi sospetti.

"Nic tutto bene?! Sei 'npo arrossato" mi giro di scatto verso Valerio che mi scruta curioso. Gli faccio un piccolo cenno impercettibile sfregando nervosamente le mani sui jeans.

"Si si, ecco..io..devo andare a fare una telefonata piuttosto urgente" balbetto un po' incerto. Cazzo Nì te sgamano sicuro così. Mi sento nove paia di occhi puntati addosso, come se potessero leggermi dentro e capire davvero il motivo per il quale mi devo allontanare.

"Sicuro che sia tutto apposto?! Voi a macchinetta della pressione?! Ce l'ho de la in cucina" interviene Adri preoccupato. Se mi sta chiedendo questa cosa di sua spontanea volontà significa che sono messo proprio male esternamente. 

"NO! Nun me serve. Devo solo sentì mi madre pe na cosa che m'ha chiesto oggi, torno subito" mi alzo di tutta fretta e sparisco lungo il corridoio. Mi appoggio un attimo lungo la parete chiudendo gli occhi e portando le mani sul viso cercando di regolarizzare il respiro. Ma che sto facendo?! Nemmeno a 15 anni in piena tempesta ormonale mi comportavo così. Faccio una smorfia mentre nella mia mente inizio a pensare se raggiungere effettivamente Ele o se tornare di là dai miei amici. Sono combattuto fin quando mi si para la sua immagine davanti alla porta del bagno in tutta la sua bellezza mozzafiato.

"Allora che fai?! Vieni o mi fai fare da sola?" spalanco gli occhi per la sua audacia e, a passo felpato, la raggiungo subito sbattendo la porta dietro di noi. Non me ne frega più niente se possono sentirci. Abbiamo solo bisogno l'uno dell'altra in questo momento.

La intrappolo al muro portando le sue mani sopra la testa, la scruto attentamente imprimendo nella testa ogni dettaglio del suo viso. Appoggio le mie labbra sul suo collo come se fosse l'ossigeno di cui ho bisogno per respirare, la sua testa scatta di lato dandomi più accesso possibile. Piano piano scendo verso il suo petto cospargendolo di baci. 

"Nic" se non fossi così vicino a lei non l'avrei mai sentita, è troppo presa dal piacere per dire anche solo una parola, la guardo compiaciuto sapendo che sono solo io a farle quell'effetto.

"Quindi..che dicevi amò prima?! Che se potrebbe pure fà?!" apre gli occhi incastonandoli nei miei, brillano di pura lussuria.

"Mmmm" mugugna facendomi perdere la ragione.

"Mo te ricordo davero che ce sto solo io per te, l'unico nome che deve uscì dalla bocca tua è il mio piccolè..mettitelo bene in testa" la giro velocemente facendo si che il suo sguardo sia rivolto alla parete, appoggia le mani su di esso sporgendo il sedere verso di me. Tutto il sangue che ho in corpo si accumula nel punto dove in questo momento ho un'erezione particolarmente dolosa. Con un movimento rapido le tolgo i pantaloni e gli slip lasciandole però la parte superiore. Non abbiamo assolutamente tempo per tutti i preliminari. Mi lecco le labbra alla vista di lei seminuda davanti a me, mi ricorda la versione di noi appena ventenni a casa di mia mamma intenti a ritagliarci dei momenti solo per noi con la paura di essere scoperti.

"Ele sarà na cosa rapida e nun urlà che te sentono tutti de là" annuisce furiosamente aspettando il momento il cui finalmente saremo una cosa sola. Abbasso velocemente i jeans e i boxer per poi farmi strada dentro di lei. Un sospiro esce da entrambi.

"Cazzo Nì" 

"Si amò proprio quello" ridacchio io mentre inizio a muovermi velocemente in lei. Una mano è fissa sulla parete per non perdere l'equilibrio e l'altra sul suo seno. Tutte le mie paure in questo momento sono svanite, esistiamo solo io e lei mentre consumiamo l'amore che ci lega.