LASCIARSI ANDARE

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DISCLAIMER: IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI SCENE ESPLICITE. SE QUALCUNO SI SENTE A DISAGIO PUO' SEMPLICEMENTE SKIPPARE E CI VEDIAMO NEL PROSSIMO CAPITOLO


ELEONORA POV

Il tragitto verso casa non mi è mai sembrato così lungo, fremo sul sedile del passeggero mentre assaporo già cosa succederà da qui a pochi minuti. Accavallo le gambe cercando un po' di sollievo mentre Niccolò continua a guardare concentrato la strada davanti a sè senza mai lasciare la mia coscia. Ogni tanto sento che stringe un po' di più la mano e sussulto leggermente, sono impaziente. Spero solo che non si tiri indietro una volta che saremo arrivati.

Mi precipito fuori dall'auto come una furia e apro velocemente la porta di casa seguita dal moro che si sta già togliendo le scarpe il più velocemente possibile lanciandole in un angolo all'entrata, così faccio anche io. Mi giro di scatto e osservo la sua figura. La camicia sbottonata che fa intravedere i suoi tatuaggi sul petto mi manda fuori di testa, mi avvicino e gliela slaccio in fretta lasciandolo nudo dalla vita in sù. Inumidisco il labbro inferiore e lo prendo tra i denti, non posso credere che finalmente faremo sesso.

Le mie mani trovano subito il punto che più preferisco e iniziano a vagare libere fermandosi poco sopra la cintura. Lo guardo negli occhi vedo che è combattuto, da un lato vorrebbe lasciarsi andare mentre dall'altro ha paura. Mi alzo in punta di piedi senza mai staccarmi da lui e mi avvicino al suo orecchio.

"Lasciati andare amore, non metterei mai a rischio la vita del nostro bambino. Ti prego" sospira pesantemente e con mia grande incredulità mi afferra per il retro delle cosce facendomi avvolgere le gambe intorno alla sua vita. Emetto un gridolino di sorpresa mentre affonda il viso tra i miei seni.

"Tu sei un diavolo tentatore" dice lui con il respiro affannato. Le sue mani si spostano rapidamente sul mio sedere stringendolo forte e tirandomi una pacca come aveva fatto poco prima.

"Voglio solo te, non resisto più" alle mie parole non ci pensa nemmeno un secondo a portarmi in camera da letto e ad adagiarmi con cura su di esso. I suoi occhi sono delle pozze profonde marroni che virano sul nero, glielo si legge che è dannatamente eccitato.

"Piccolè qualsiasi dolore o disagio me lo devi dì, nun sto a scherzà" mi ammonisce subito lui mentre mi accarezza dolcemente i capelli che sono ormai un disastro. Annuisco senza nemmeno pensarci e lo attiro a me il più velocemente possibile. 

La sua bocca ha vita propria, è affamato..di me. Si concentra sul mio punto debole, il collo. Sento che sono già tremendamente bagnata tra le gambe, non mi è mai successo di essere così sensibile ad un minimo tocco..deve essere sicuramente la gravidanza. Con un movimento rapido mi gira facendo scorrere la cerniera lungo la mia schiena e nel giro di pochi secondi il mio vestito è a terra insieme ai suoi. Sono qui ora davanti a lui con dei semplici slip di pizzo nero e con il seno libero. 

Lo guardo e noto che ha la bocca semiaperta e gli occhi sognanti, ridacchio leggermente e metto due dita sotto il mento per riportare la mia attenzione sul viso.

"Il mio volto è qui" riprendo la battuta che ha detto prima al cameriere e vedo che scuote la testa uscendo dal suo stato di trance. 

"Come faccio a nun guardatte, non ho mai visto niente di più bello" le sue mani non perdono tempo a trovare il loro posto. Il mio seno è molto più pesante e sensibile, potrebbe procurarmi un orgasmo anche solo toccandoli. Inizia a giocare con un mio capezzolo mentre la sua bocca è incollata alla mia e non accenna a staccarsi. Mi divora completamente lasciandomi un piccolo morso.

Con una mano tremante, per paura di essere bloccata per l'ennesima volta e che si tiri indietro,  abbasso i suoi boxer facendoli scivolare lungo le gambe tatuate e afferro la sua erezione. Sospira nella mia bocca e finalmente mi lascia respirare nuovamente. 

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora