LA CENA

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ELEONORA POV

15 APRILE 2025


12 maledettissimi giorni. 

Non penso di riuscire a resisterne altri 18. Ho dato un ultimatum a Niccolò e se non si deciderà a prendere in mano la situazione finirà veramente male. 

A casa nostra, dopo quella disastrosa giornata che, in realtà sarebbe dovuta essere la più bella della nostra vita, vige un tacito accordo di silenzio. Non comunichiamo più del necessario se non per chiederci cosa vogliamo mangiare o per i nostri impegni lavorativi. 

La mattina ci diamo un piccolo bacio del buongiorno e basta, questo è il massimo del nostro contatto fisico. Non resisto più. Oggi sono entrata anche nel terzo mese di gravidanza e quando mi sono svegliata, come di consuetudine, ho alzato la maglietta per controllare la situazione e, con mia grande sorpresa, la pancia è esplosa tutta d'un colpo. Il giorno prima era completamente piatta mentre ora ha un leggero rigonfiamento. Sorrido mentre scatto una fotografia da inserire nell'album che mi aveva regalato Nic e l'accarezzo dolcemente.

"Piccolo mio, ti prometto che mamma e papà troveranno un punto d'incontro" sussurro piano io. Spero davvero che lui riuscirà a capire che cosa mi affligge. Ho provato a comprendere le sue paranoie ma purtroppo non riesco, sono completamente infondate. Quando cerco, nelle rare occasioni in cui mi sbilancio un po' di più a parlare, di riaprire l'argomento si alza ed esce dalla stanza senza darmi alcuna spiegazione. Assurdo.

Alzo la testa di scatto sentendo un rumore dietro di me, è Niccolò appoggiato allo stipite della porta che osserva la mia figura allo specchio con in mano un bellissimo mazzo di gerbere rosse, le mie preferite. La sua bocca è spalancata dallo stupore vedendo la rotondità sul mio ventre. Lo invito ad avvicinarsi e non se lo fa ripetere due volte. A passo svelto arriva e mi porge tra le mani i fiori. Li porto al naso e li annuso, li amo.

"Grazie..qual'è l'occasione?" chiedo io mentre sento le guance tingersi di rosso. E' da tanto che non mi stupiva con questi gesti.

"Eleonò ce deve stà pe forza n'occasione pe regarte quarcosa? Me annava e poi oggi festeggiamo l'inizio del terzo mese" risponde lui mettendo subito una mano sulla pancia.

"Guarda 'npo qua amò, è cresciuta..nun ce posso crede..finalmente se fa vede sta pischelletta qua" si abbassa scoccando un bacio rumoroso. Quanto avrei voluto che si fosse messo in ginocchio tra le mie gambe.

Scaccio questi pensieri dalla testa essendo consapevole del fatto che non riuscirò a fargli cambiare idea. Torna vicino al mio viso e un po' titubante si avvicina alle mie labbra dandomi un semplice bacio a stampo.

"A Nì nemmeno più un bacio co a lingua me dai?! Notizia flash, nun fa male al bambino" alzo gli occhi al cielo sbuffando incazzata dal suo comportamento. Con mia grande sorpresa fa combaciare nuovamente le nostre labbra e finalmente apre la bocca. Mi tuffo subito in lui, allaccio immediatamente le nostre lingue dando vita ad un bacio bisognoso. Un piccolo gemito sfugge dalla mia bocca mentre la mia mano sinistra scende sempre più in basso.

"Cazzo Ele, no!" 

"Si proprio quello Nì, era l'obiettivo" sputo io acida ritirando la mano. Incrocio le braccia al petto ed alzo un sopracciglio. Lui mi guarda sconvolto da tanta sfacciataggine ma è più forte di me.

"Me dici che te sta a prenne ultimamente amò?" ma questo c'è o ci fa?!

"Ma 'nche lingua te lo devo dì? So sempre eccitata..vuoi o non vuoi infilare il tuo cazzo dentro di me?" sbotto io..non ci credo che l'ho detto veramente. La sua bocca è spalancata e gli occhi sbarrati.

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora