SANTO STEFANO IN COMPAGNIA

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ELEONORA POV

"Sei pronta piccolè? Du minuti e partimo. Recupero le belve" annuisco e mi metto comoda in auto aspettando che faccia ritorno. Oggi ci troveremo in villa da Nic con tutti i ragazzi. È una casa molto grande, perfetta per l'estate in quanto c'è una bellissima piscina, ma anche d'inverno per le feste. 

"Eccoci, voi due state boni li dietro, nun alzateve" punta un dito contro Pisolo e Spugna che in tutta risposta si sdraiano e fanno un enorme sbadiglio.

"Ecco apposto, pure loro so già stanchi" scuoto la testa divertita e ci avviamo..avremo circa 30 minuti d'auto. Guardo fuori dal finestrino mentre muovo la testa al ritmo di musica. Appoggio una mano sulla sua che è fissa sul cambio..gli sorrido e torno ad osservare il paesaggio che scorre. Gli alberi sono spogli e il cielo è grigio, ma dentro il mio cuore sta iniziando a vedersi la luce..Grazie a Niccolò.

"Più bella cosa non c'è..più bella cosa di te..unica come sei..immensa quando vuoi..grazie d'esistere" lo sento cantare con fare teatrale rivolgendosi a me..porta la mia mano alla sua bocca e lascia un bacio.

"È vero piccolè, non ho mai trovato niente di più bello di te. Tu scaldi le mie giornate più buie, mi ricordi che non sono solo Ultimo ma soprattutto Niccolò. Tu sei l'immenso..la mia più grande vittoria non sono i palchi, i concerti o gli album pubblicati..sei tu, lo sarai sempre" mi sporgo lasciandogli un lungo bacio sulla guancia e mi asciugo gli occhi lucidi. Ultimamente è solito esprimere il suo amore non solo con i gesti ma anche con queste dichiarazioni d'amore per me. Non c'è giorno che non mi riservi una parola dolce o che non mi faccia sentire amata. Mi sento molto fortunata ad averlo.

"Grazie amore. Tu mi hai salvato da me..lo stai facendo anche ora" ci sorridiamo, dei sorrisi che esprimono molto..voglia di ricominciare, di amare, di vivere e di essere finalmente felici..questa volta non separati però ma insieme.

Il viaggio procede tranquillamente, nonostante sia Santo Stefano non abbiamo trovato molto traffico. Di tanto in tanto mi giro a controllare i nostri cani che dormono beati. Arriviamo e notiamo che alcuni sono già qui ad aspettarci. Niccolò apre il cancello ed entriamo tutti.

"Alla buon'ora voi due. Pensavamo che c'aveste dato buca. Che dovevate fa?" Adriano guarda Nic con uno sguardo malizioso facendogli alzare gli occhi al cielo.

"Niente..che dovevamo fa? Te ricordo che la preparazione in questo periodo per noi è più lenta..poi ho dovuto pure prenne e cose per quei due disgraziati" risponde al suo migliore amico mentre apre la porta di casa. Entriamo tutti per sfuggire dall'aria fredda che c'è fuori. Per fortuna c'è un grande spazio e posso girare tranquillamente con la mia sedia senza farmi ogni volta prendere in braccio da Nic.

"Piccolè, mettite qua..te porto na coperta..ora accendo il camino va bene?" chiede dolcemente lui, annuisco e faccio scontrare le nostre labbra.

"Me fate venì er diabete voi due" Cocco simula un conato di vomito mentre tutti gli altri ridono. 

"A Cocco, 'nvece de dì cazzate aiutace a sistema a roba. Oggi famo riposa e ragazze e ce pensamo noi a tutto"

"Grazie Nic, ho i piedi talmente gonfi che potrebbero essere scambiati per dei cotechini, mi fa male la schiena e ho perennemente sonno" dice Priscilla sedendosi accanto a me esausta. Metto come sempre una mano sulla pancia e sento il piccolo scalciare.

"Eddaje amo, o stai facendo pe na bona causa..ce sta mi fijo li dentro" ribatte Gabriele tutto fiero.

"Tu te ne devi sta zitto"

"Mo che ho fatto?"

"Me hai messo incinta, ecco che hai fatto..tutto bello pe te tanto nun devi fa niente..un po' di divertimento e poi tutte e pene dell'inferno me le devo passà io" rido seguita da tutti gli altri mentre i due ragazzi si mandano sguardi di fuoco.

QUEL FILO CHE CI UNISCE - ULTIMO (Niccolò Moriconi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora