KATIE'S POV
Stranamente dopo la dichiarazione di guerra, Patrick non si fece più vedere per il resto della mattinata. Non ebbi problemi neanche per il resto della settimana. Non si fece vivo neanche a pranzo con qualche bicchiere in mano e non venni rinchiusa in nessuna aula con forza. Niente. Non che non fossi felice, anzi, ma sentivo che c'era qualcosa che non andava. Mi sentivo costantemente osservata, ma quando mi giravo non vedevo nessuno con gli occhi puntati su di me. Ero preoccupata, molto anche. Avete presente la quiete prima della tempesta? Esattamente questo tipo di atmosfera ho vissuto nei restanti tre giorni. Ero sempre sul chi va là, non mi sentivo al sicuro e sapevo perché. Benché lo avessi denigrato e screditato con le mie parole, non so perché, ma sentivo che quelle minacce si sarebbero compiute e io avrei pagato a caro prezzo per le mie stupide azioni. Non mi sono mai comportata avventatamente, sono sempre stata una ragazza giudiziosa che prima di parlare e agire pensa, ma questo ragazzo con la sua sfacciataggine tira fuori la mia parte peggiore, quella parte che non sapevo neanche avere. Non sto parlando del coraggio, ma della più completa idiozia!
Comunque, oltre queste paranoie, riuscì a divertirmi nella mia prima settimana. Nei giorni seguenti Bea e Nat vennero a casa mia per aiutare me e mamma a mettere un po' in ordine la casa. Mia madre le adora e loro adorano i nostri battibecchi (come ha detto Bea).
-Si vede che vi volete bene.-
-Si anche se la maggior parte del tempo mi fa arrabbiare comunque porto pazienza.- dico ironica.
-Che brava bambina!- mi prende in giro Bea.
Un pomeriggio presentai le mie nuove amiche a Sidney e ci fu subito sintonia. Quella sera mi disse:
-Sai ero un po' preoccupata per te. Sei in un posto del tutto nuovo e pensavo che ti saresti sentita sola, ma ora che ho conosciuto Nat e Bea sono sicura ti troverai bene lì. Certo, se eviti di scatenare la terza guerra mondiale tra te e quel ragazzo di scuola...-
-Ahahah anch'io lo penso, però vorrei tanto vederti. Credi che per le vacanze di Natale tu possa venirmi a trovare? Così usciamo tutte insieme e facciamo i nostri pigiama party? Che dici?-
- Dico che sarebbe fantastico. Benché manchino ancora tre mesi a Natale..-
-Si, ma intanto tu inizia a chiedere ai tuoi. Mi manchi tanto!-
-Anche tu mi manchi!-
Dopo quella mattina non incrociai neanche più Erik (e questa si che è una disgrazia!), ma per una volta mamma disse la cosa giusta.
-Tesoro siamo qui da due settimane e non ci siamo ancora presentate ai nostri vicini. Oggi pomeriggio perché non gli porti la torta che ho fatto ieri sera? Così non passiamo per maleducate.-
-Dai nostri vicini? Certo mamma con piacere!- dico entusiasta
-Come siamo servizievoli oggi..-
-Beh è sabato mamma. Non c'è scuola e le ragazze avevano altri impegni quindi la noia mi porta a fare cose strane. Pensa che mi stava balenando nella testa l'idea di mettere a posto gli ultimi scatoloni. Meno male che hai interrotto questo flusso di pensieri con una cosa più interessante!- dico per non farle capire la mia contentezza.
-Ah ecco.. Comunque potresti farlo anche dopo tesoro, no? Hai tutto il pomeriggio..-
-Nah ormai la voglia è passata!-
Dopo che se ne fu andata corsi in camera mia e misi quel vestito a pois bianchi e rossi che la scorsa estate Sidney mi aveva regalato. Sandali, capelli sciolti portati davanti per attirare l'attenzione sul tecoltè (okay ho solo una seconda però la merce va mostrata lo stesso se si ha) e un filo di lucidalabbra. Perfetta: semplice, sembra che non mi sia fatta bella solo per lui.. "Tanto pensa già che sei carina" dice la vocina nella mia testa. Prendo chiavi, telefono e torta, chiudo e vado. Suono e aspetto.
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attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile
ChickLitUn bastardo, che si è ripromesso di non fare mai il bravo. Una ragazza che desidera solo stare tranquilla. Famiglie, amici, incomprensioni, tragedie e gioie.