59. in infermeria

2.8K 104 0
                                    

KATIE'S POV

sono seduta al mio banco a parlare dell'ultimo film di Johnny Depp con Nat, quando arriva Bea in classe.

-buon giorno- le diciamo in coro

-ciao- ci risponde un po' affannata

-come mai in ritardo?- le chiede Nat. in effetti non è da lei arrivare 5 minuti prima della campanella.. di solito sono sempre io quella che arriva già stanca dalla corsa mattiniera. beh tranne stamattina, grazie a Patrick..

-c'è stato casino con l'autobus..- dice scontenta. non c'è da sorprendersi. delle tre è quella che è più distante da scuola e quindi deve prendere uno pullman che passa solo dalle sue parti ogni mezz'ora... che schifo. se fossi lei arriverei a lezioni finite da quanto sono ritardataria!!

-comunque è successo qualcosa a Patrick?- mi chiede dopo essersi sistemata al suo posto.

-no perchè?- le chiedo stranita dalla domanda

-beh perchè l'ho visto entrare in infermeria.- cosa? mi alzo e come un fulmine esco dalla classe. mi dirigo correndo verso la porta bianca con il cartellino "infermeria" e quasi non vado a sbattere contro qualcuno che sta uscendo.

-Katie?- mi sento chiamare. alzo lo sguardo ed eccolo, Patrick con il telefono vicino all'orecchio che mi guarda stranito

-stai bene?- gli chiedo preoccupata

-si perchè?-

-beh..- dico guardando dietro di lui. vedo su un lettino l'amica di Jessica, intenta a riposare. Patrick si piazza davanti a me coprendomi la visuale e chiude la porta. poi dice: -tranquilla non mi sono fatto niente. ho solo portato Cynzia perchè è svenuta nel corridoio- mi spiega mentre chiama qualcuno.

-sta bene?- dico dopo un attimo di sollievo

-si, o almeno credo. non si è voluta far visitare. ha detto che era solo stanchezza..- dice mentre scocciato fa di nuovo il numero

-chi chiami?- gli chiedo curiosa.

-Mike. stavano insieme. forse lui sa cosa ha..- dice preoccupato. in quel momento esce una donna dalla stessa stanza con un camice bianco. capelli neri raccolti in uno chignon, alta e con occhi marroni ci guarda stranita e chiede

-cosa ci fate qua davanti?- lui si gira verso la donna e le spiega la situazione.

-ho capito. beh la ragazza ha bisogno di riposo. io devo assentarmi un attimo. potete farle compagnia?- detto ciò si allontana verso la segreteria. io non so cosa fare. la campanella è già suonata da un pezzo e non ho avvertito la prof che sarei uscita.

-senti io esco un attimo, puoi stare tu con lei?- mi chiede Patrick. io annuisco e lui, dopo avermi mimato un grazie, va verso il cortile. io entro. la stanza sembra quella di un'ospedale. ci sono 4 letti, qualche scaffale con medicinali all'interno e due scrivanie. le pareti sono di un giallo chiaro mentre le tende sono verdi chiaro. mi avvicino piano al letto dove sta riposando Cynzia e mi siedo vicino, sperando di non fare rumore. sembra così triste. devo ammettere di non averla mai osservata attentamente, però noto che il biondo dei suoi capelli è come spento ed è pallida, con le occhiaie. le sue labbra, di solito colorate di un rosso acceso, ora sono rosa pallido. trasuda freddezza. ho quasi paura a toccarla.

-ciao- dice con un sussurro aprendo gli occhi castano chiaro e guardandomi triste

-ciao- le rispondo imbarazzata -come ti senti?- le dico mentre si tira su

-meglio grazie- dice con un lieve sorriso, così veloce che penso di essermelo immaginato

-l'infermiera è uscita un attimo e mi ha chiesto se potevo stare con te..- dico per giustificare la mia presenza

-lo so, ho sentito..-

-vuoi un po' d'acqua?- le chiedo per rompere il ghiaccio

-si grazie- guardo sul comodino ma trovo solo il bicchiere vuoto. bene.. e ora? cerco in giro ma non vedo nessuna bottiglia o caraffa. che figura, era meglio se fossi stata zitta. sento un rumore strano, direi quasi una risata soffocata che proviene dalla figura fragile sul letto, che mi dice:

-c'è un bagno dietro a quella porta. puoi prendere lì l'acqua-

-grazie..- dico imbarazzata mentre mi alzo. dopo aver bevuto qualche sorso rimaniamo in silenzio. non so cosa dirle. non abbiamo mai parlato e quelle rare volte che ci siamo viste c'era sempre quella strega di Jessica che mi diceva qualche cattiveria. immagino che pensi che sia un mostro..

-scusa- dice. sono sorpresa

-perchè ti stai scusando?- le domando curiosa

-per tutto quello che ti ha fatto Jessica. so che lei non lo farà mai perchè è orgogliosa, quindi lo faccio io al posto suo. scusala- wow non me lo aspettavo proprio..

-perchè sei sua amica?- le chiede la mia stupida boccaccia che non riesce a stare ferma

-siamo amiche d'infanzia. è sempre stata una primadonna, però è mia amica. è sempre stata al mio fianco nei momenti di difficoltà, come io nei suoi. non posso abbandonarla solo perchè ha un caratteraccio. in fondo se si fa conoscere è una brava ragazza..- dice con un sospiro.

- è dura da crederci però ne ho la prova vivente come ragazzo quindi..- dico senza pensarci. la guardo sentendomi un po' in colpa per questa palese affermazione. in fondo hanno provato ad ostacolarci in ogni modo.. ma lei non sembra arrabbiata anzi..

-già.. siete proprio carini insieme.- sembra sincera

-grazie..- dico arrossendo. pensare a me e Patrick come fidanzati mi fa sempre questo effetto. -sai parlava spesso di te, anzi sempre quando era insieme a me e..- si interrompe. cavolo, non riesce a dire il suo nome.. poverina, deve essere proprio triste per la lor.. aspetta ma...

PATRICK'S POV

dopo aver sentito la sua segreteria un'altra decina di volte decido di andare direttamente da lui. quindi prendo la macchina e velocemente mi dirigo a casa di Mike. visto che sono le 9 passate i suoi non ci sono così scavalco il cancelletto e vado a bussare alla portafinestra del salotto. dopo qualche insistenza vedo la sua figura uscire dalla camera da letto e venire ad aprirmi.

-che cazzo vuoi?!?- mi dice infuriato

-ti sto chiamando da un'eternità!- gli rispondo entrando in casa

-forse se non ti ho risposto non potevo no?- dice scazzato

-certo.. e cosa c'hai di così importante da fare in boxer e canottiera a quest'ora?- gli chiedo ironico con un sopracciglio alzato

-senti smettila di rompermi- dice dirigendosi verso la sua camera

-Cynzia è svenuta- gli grido dietro per farlo fermare. e l'intento funziona. dopo un sospiro si gira e mi chiede: -sta bene?-

-si, ma non vuole farsi visitare. dice che è tutto okay, ma si vede che non sta bene..-

-lo so. l'ho vista...- dice buttandosi sul divano. sono sorpreso. non mi aveva detto nulla, non che di questa storia mi avesse dato poi chissà quali dettagli.

-che è successo?- gli chiedo sedendomi sul tavolino davanti a lui. -e stavolta voglio davvero delle risposte- gli dico. dopo svariati sospiri e imprecazione dice: -Cynzia è incinta.-

------------------------

riflessione personale:

wow ragazze ci pensate che siamo già arrivati al 60° capitolo?!? ed è tutto grazie a voi! con il vostro supporto mi avete dato tanta ispirazione per farvi commuovere e ridere. grazie al vostro sostegno ho continuato a scrivere capitolo su capitolo, con idee nuove e personaggi sempre più intricati. vi ringrazio perchè questa è una esperienza fantastica che mi sta dando l'opportunità di conoscere meglio me stessa e le mie capacità. grazie a voi sono stata in grado di arrivare a un traguardo simile al primo colpo, nel mio primo tentativo di romanzo vero e proprio. e benchè ci siano stati dei momenti di "crisi produttiva" grazie ai vostri commenti sempre positivi sono riuscita ad uscirne più creativa di prima. quindi GRAZIE di continuare a seguirmi nonostante la mia inesperienza ed aspettare con impazienza i capitoli in ritardo. vi voglio bene <3<3


attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora