49. Pisolino in Biblioteca

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KATIE's POV
Sono in mensa.
-ciao splendore- dice una voce calda alle mie spalle. Quella voce inconfondibile e allegra mi fa saltare un battito ogni volta che la sento
-ciao Patrick- dico cercando di fare l'indifferente mentre bevo un po' del mio the alla pesca. Intanto la sua possente figura si siede vicino a me, dopo aver trascinato sonoramente la sedia dal tavolo dietro di me.
-come mai sei sola soletta oggi?- mi chiede mentre beve un sorso di the dal mio bicchiere
-ma perché devi sempre mangiare il mio pranzo?- gli dico falsamente arrabbiata
-in realtà sto bevendo il tuo pranzo splendore- dice sorridendo. Lo faccio anch'io di rimando. È impossibile fingermi imbronciata sentendolo chiamarmi così... Dopo un sospiro di resa rispondo alla sua domanda
-stanno studiando per il compito di letteratura inglese..-
-e tu? Non devi farlo?-
-si con Claire...- dico mentre pizzico qualche pezzo di carne dalla mia insalata di pollo
-e dove è? -
-a casa con la febbre..- dico un po' giù. -Mi sa che mi toccherà farlo da sola-
-ti aiuto io!- dice sorridendomi e bevendo un altro sorso dalla cannuccia
-ma almeno sai qualcosa di Jane Eyre?- dico ridendo al solo pensiero
-forse..- dice con noncuranza. Tutto ciò che riesco a fare è scuotere la testa. -dai, meglio che farlo da sola, no?-
-questo è certo!-
-allora ci vediamo per le 17 in biblioteca, okay?- dice alzandosi e rimettendo la sedia a posto
-ma almeno sai dove si trova?-
-ce la farò, non preoccuparti. Basterà chiedere le indicazioni per una stanza piena di libri polverosi e noiosi, no?-mi risponde prima di andarsene. Sto sorridendo, per lo meno da questa giornata noiosa ho guadagnato un pomeriggio insieme a Patrick...

PATRICK'S POV

Subito dopo gli allenamenti mi appresto a correre in biblioteca da Katie. Certo, non era proprio così che volevo passare il tempo con lei, ma sempre meglio di nulla. Arrivato la cerco tra i tavoli, ma non la vedo da nessuna parte. C'è poca gente. Giusto qualche nerd, o qualche disperato indietro con i compiti. Mentre visiono la stanza la mia attenzione viene catturata da una massa di capelli castani sparsi su un tavolo sopra a un libro e un quaderno aperto. Mi avvicino piano e mi porto dall'altra parte per vedere il viso. Ed eccola! Katie. Sta dormendo con la bocca un po' aperta. E appoggiata con la testa su una mano, mentre l'altra tiene ancora la penna. È' incredibilmente ... Fragile e bellissima. Sta sbavando un po', mi fa sorridere. Cauto mi siedo accanto a lei per scrutarla meglio. Ogni tanto arriccia il naso, è una cosa tenerissima. Mi guardo in giro e vedo che nessun altro si è accorto della dormigliona. Quindi decido di lasciarla continuare. 

KATIE 's POV
C'è qualcosa che mi dà fastidio sulla guancia, cerco di grattarmi, ma non mi passa. Finalmente, dopo quelli che sembrano secoli, riesco a scostare il fastidio dalla mia faccia e al contempo sento un sussurro vicino al mio orecchio
-bella addormentata, svegliati- cerco di allontanare quella nuova fonte di fastidio e giro la testa dall'altra parte e in quel momento una fitta parte dal fondo della schiena e attraversa tutta la colonna vertebrale per colpire con la forza di un tram in corsa il mio collo!!! Piano alzo la testa dallo scomodo ripiano e mi massaggio il punto leso mentre apro gli occhi. Ciò che vedo mi stordisce di più del dolore al collo. Perché sono in biblioteca? Mi guardo intorno e oltre gli scaffali e tavoli vuoti non vedo nessuno tranne...
-eilà ciao- dice sorridente
-Patrick?-
-allora sei tornata dal mondo dei sogni..- 
-non ne sono sicura- sussurro. Dopo aver schiarito la gola chiedo -che è successo?-
-beh quando sono venuto qui per il nostro appuntamento ti ho trovata a dormire e non ho voluto disturbarti.- dice chiudendo il libro che aveva in mano. Libro?
-cavolo! La ricerca!!- dico toccando tutti i libri sul tavolo senza sapere cosa cercare
-tranquilla, mentre aspettavo che ti svegliassi l'ho letto..- dice stiracchiandosi
-davvero?- dico quasi sconvolta
-non che ci fosse molto altro da fare...-
-potevi svegliarmi!- dico con il tono "ma è ovvio!"
-dormivi così bene, e poi immagino che fossi stanca visto che ieri sera sei arrivata a casa tardi..- a sentirgli parlare di ieri arrossisco. Non abbiamo ancora discusso di quello che è successo...
-io.. Grazie- dico senza guardarlo.
-Ehi- dice mettendomi l'indice sotto il mento e costringendomi a guardarlo in faccia -sbrighiamoci a finire questa cosa o ci chiudono qua dentro.. - solo allora mi decido a guardare l'orologio appeso poco davanti a noi. Le 19.45 accidenti!!!
-okay!- dico riportando la mia attenzione sul presente e cercando di svegliare il mio cervello dai tepori del sonno.


attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora