51. Al parco

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KATIE's POV
È arrivato il momento. Dovrò farlo, si... Non sarà difficile. Devo solo dirgli tutto quello che è successo e sono sicura che capirà. In fondo è un bravo ragazzo! È tutta questa storia l'ha tirata su per farmi dimenticare Patrick.. Non che abbia funzionato come tecnica, ma questo non c'entra! Non farti prendere dal panico o dalla pietà, capito? Pensa a cosa ha detto Nat: adesso lasciandolo lo farò soffrire, ma almeno così incontrerà qualcuno che vuole veramente stare con lui. Ammettiamolo: sono stata pessima come ragazza sua! Tranne qualche rara occasione, pensavo sempre a Patrick.. Si, sarà meglio così. Continuare in questo modo è ingiusto verso Erik. Ma allora perché è così difficile lasciarlo andare? "Forse perché Erik è il tuo porto sicuro, la tua ancora di salvataggio?" Dice la mia impertinente coscienza. Sto provando ad azzittirla, ma ogni volta diventa sempre più assordante e.. Convincente. Ma io sono forte e posso riuscire a non pensare alla malignità del mio comportamento!
-Ma quando arriva??- dico a nessuno in particolare guardando l'orologio al polso. Sono 10 minuti che lo aspetto e ancora non si è fatto vedere. Controllo per la centesima volta i messaggi, ma nulla. Silenzio radio. Che strano.. Non è mai in ritardo. Di solito lo sono io! Mi guardò ancora attorno e faccio per la terza volta il giro della fontana. Non si nota che sono nervosa vero?
-scusi, lei è Katrine?- mi chiede tutto ad un tratto una signora che non ho mai visto. Timidamente dico un -si- non sapendo che aspettarmi. Come fa a sapere il mio nome?
-ah lo immaginavo!- eh? - senta mi hanno detto di dirle di entrare nel parco da quella parte- mi dice sorridente indicandomi la via sotto gli alberi. Non faccio in tempo a chiederle altre spiegazioni che se ne è andata. Cosa faccio? Seguo il consiglio o rimango qua? La mia curiosità ha la vinta e mi incammino per il percorso detto. Al massimo Erik mi scriverà se non mi trova...
Oppure no. Infatti proprio sotto al salice in fondo alla strada c'è lui, seduto su una tovaglia con accanto un cestino del pranzo e una chitarra in mano. Non mi ha visto, è impegnato ad accordare alcune note. Cavolo! Ditemi che non è quello che penso!! Vi prego!!!
-Ehi ciao- mi saluta con tono dolce accorgendosi di me -sorpresa!- dice indicando tutto quello che ha davanti a se. Io sono imbambolata, di fronte a lui. Non so cosa fare. Perché i miei piani non vanno mai come dovrebbero? È ora come faccio a dirgli la verità dopo che ha fatto un tale gesto romantico? Passerò per un'arpia!!
-bello- dico con un finto sorriso mentre si alza e mi prende la mano
-ne ho approfittato perché oggi c'è una bella giornata..- dice facendomi sedere dove c'era lui qualche momento prima. Poi apre il cesto e tira fuori una scaldavivande. Intanto continua -ci vediamo meno di quanto vorrei, quindi ho pensato di farti una sorpresa per rimediare alla cosa..- mi porge solare una tazza di cioccolato caldo, o almeno dall'odore sembra così, e poi si siede accanto a me con la sua. -ti piace?-
-si..- dico guardando il fumo che esce dalla tazza.
-per fortuna che negli scorsi giorni non ha nevicato o saremo stati seduti sul fango!- dice dopo aver bevuto il liquido scuro.
-già- rispondo assaggiando il mio. Mm buono.
-tutto okay?- mi chiede. Che gli dico? -è perché ho chiesto a quella signora di riferirti il messaggio?-
-no no non è quello..- dico guardando in alto, verso i rami ormai spogliati dall' inverno.
-allora cosa?- riesco a sentire il suo sguardo inquisitore, ma lo ignoro. È ora! Si. non Posso rimandare o sarà peggio per tutti!
-io.. Io...- non riesco a continuare però il mio discorso perché Erik mi interrompe. Baciandomi!

attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora