28. pomeriggio con Emily

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KATIE'S POV

chiusa la porta vado in salotto per prendere il mio zaino. mi accorgo di sorridere come un'ebete e mi sento felice. è stata una bella serata anche se.. cerco di ignorare la solita vocina che mi dice che non dovrei sentirmi così in sua presenza. sa proprio essere fastidiosa a volte. sto per salire in camera quando vedo sul mobile in entrata delle chiavi con il portachiavi di non so quale squadra. deve averle dimenticate.. le prendo ed esco sperando che non si sia allontanato troppo. infatti lo vedo a qualche metro di distanza dal cancelletto.

-Patrick le chiavi!- gli grido alzando il braccio per fargliele vedere, ma lui non mi sta neanche guardando. anzi sembra concentrato su.. Erik! rimango li sbalordita sul ciglio di casa mia mentre si guardano in cagnesco poco lontano. dopo un momento di stasi dove nessuno si è mosso, Patrick interrompe la battaglia di sguardi letali con Erik e viene verso di me. mi prende le chiavi dalle mani non con così tanta gentilezza e truce mi dice: -grazie- poi se ne va.

così io e Erik rimaniamo da soli. non so cosa dirgli. gli avevo promesso di non avvicinarmi più a Patrick e lui lo ritrova a casa mia. non ho giustificazioni.. 

-ehm..- accidenti che faccio? lui si avvicina visivamente ancora turbato da questo inaspettato incontro.

-ciao-

-ciao- dico senza guardarlo in faccia

-stai bene?- incredibile, anche in una situazione del genere si preoccupa per me

-si..- okay gli devo spiegare il perchè Patrick è uscito da casa mia così tardi o potrebbe fraintendere

-scusa- non è un buon inizio se parti scusandoti idiota! -mia madre lo ha incontrato al supermercato, non si è sentita bene e lui l'ha accompagnata a casa. non sapeva fosse mia madre. e lei per gentilezza lo ha invitato a cena, io non volevo ma ha insistito. giuro che non c'entro niente!- non so neanche se mi abbia capito. ho detto tutto ciò in 3 secondi senza respirare. perchè ti comporti come una bambina con lui??

-ora sta meglio?-

eh? -chi?-

-tua madre- dice preoccupato

-ah si si ha detto che è solo per la stanchezza. ultimamente fa dei strani orari..- 

-meno male, per fortuna che c'era lui allora..- lo guardo. sembra sincero anche se il tono pareva un po' ironico. forse è stata solo un'impressione. possibile che ogni volta che tocchiamo l'argomento Patrick mi sento sempre colpevole? in fondo questa volta non ho fatto niente, me lo sono ritrovato in casa inaspettatamente, no? quindi perchè dovrei sentirmi in colpa? forse perchè mi sono trovata bene.. accidenti!

-è meglio che rientri, è tardi- dice Erik  interrompendo la mia battaglia mentale

-si okay..-  mi sto per girare per rientrare quando mi afferra per le spalle inaspettatamente. lo guardo e sembra.. tormentato? non faccio in tempo a chiedere cosa abbia perchè mi bacia! da quella sera quando abbiamo cenato a casa sua non mi aveva più baciato. qualche carezza e abbraccio durante i nostri appuntamenti c'erano, ma non andava mai oltre le semplici effusioni fraterne. le mie amiche mi stavano instaurando il terrore che non mi vedesse come una ragazza, ma come una semplice amica. a quanto pare ci sbagliavamo. come allora mi bacia con gentilezza; è calmo ed esitante, quasi timoroso di farmi male. visto che mi tiene ancora per le spalle non riesco a muovermi e mi sento impacciata, quasi annoiata. cosa? annoiata?? no cosa dici Katie! va bene.. non è come il bacio di Patrick, ma quella volta ti aveva quasi costretta. Erik è il giusto. Patrick no!! sei del team Erik ricordi? devi desiderare i suoi baci, non sperare che finiscano in fretta! che ti prende Katie? dove sono le farfalle che sentivi nello stomaco la prima volta che lo hai baciato. dove??

attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora