KATIE's POV
Sto preparando la tavola mentre aspettiamo che Patrick finisca di prepararsi. Ad un tratto mentre mi passa le posate Emily con tono basso mi dice
-scusa, ti sto mettendo in una situazione imbarazzante.. Mi è uscito di botto l'invito, non volevo farti un dispetto..-
-non preoccuparti- cerco di rasserenarla con un sorriso -e comunque mi sarei sentita in colpa a non fargli mangiare questa squisitezza dopo avergli fatto venire la voglia..- dico per sdrammatizzare. Pare abbia funzionato perché mi sorride di rimando. Guardo il tavolo agghindato per tre persone e chiedo a Emily
-tuo padre non mangia con noi?- lei fa una smorfia e mentre prendiamo la bottiglia di coca cola, una birra e l'acqua da mettere sul tavolo mi risponde
-no, non ceniamo mai insieme. La maggior parte delle volte arriva a casa tardi, ma quelle rare volte, come oggi, che è a casa prima del tramonto si rintana in ufficio a lavorare-
-mi spiace- dico triste. Sembra sorpresa dalla mia risposta. Non se la aspettava. Questa volta è lei che cerca di sdrammatizzare dicendo
-beh meglio per noi! Avremo di più da mangiare!!-
In quel momento entra in sala Patrick. Diversamente dal suo solito look composto da jeans e camicia, in casa porta un pantalone di una tuta nero e una felpa con la scritta New York bianca e grigia.
-Su mangiamo!- grida Emily, distogliendo la mia attenzione da quello spettacolo.
-allora com è? Sono stata brava?- chiede in ansia
-mm ha uno strano gusto...- dice masticando piano
-cosa? Che gusto? È vero Katie?- mi chiede in ansia
-la mia è normale, anzi è buonissima- dico per calmarla
-allora cosa non va nella tua?- dice rivolta al fratello in modo sospettoso
-non so... È un gusto inaspettato, direi..- dice guardando un pezzo sulla forchetta
-che significa?-
-sa di .. Lasagna- dice infine
-cosa??- dice prendendo un respiro -mi hai fatto spaventare!!!-
-no tu mi hai spaventato! E chi si aspettava che sapessi cucinare...- dice facendo il finto tonto
-sei uno stronzo!- dice lei dandogli un pugno sul braccio
-ahi! Dai scherzavo è buona!- fa sorridendo
-davvero?- chiede speranzosa
-si!- accarezzandole la testa con la mano. Mentre lo fa mi guarda sorridente. Gli sorrido anch'io. Questa cena si sta rivelando più divertente del previsto. Ora capisco cosa intendeva dire Bea quando parlava di me e mia madre. Potrei dire la stessa cosa di Emily e Patrick: attraverso i loro battibecchi si vede quanto si vogliono bene. Anche se hanno una situazione familiare spiacevole almeno hanno l'uno l'altra che si proteggono tra loro.-vedo che nessuno ha pensato di dirmi che era pronta la cena..- dice una voce brusca alle mie spalle, interrompendo le nostre risate. non ho il coraggio di girarmi per incrociare di nuovo quello sguardo truce quindi rimango pietrificata a guardare Patrick. lui con la sorella cambiano espressione e improvvisamente la stanza mi sembra più fredda e con meno ossigeno a mia disposizione.
-perchè? anche la tua specie mangia?- dice velenoso Patrick guardandolo (presumo) dritto negli occhi
-molto spiritoso figliolo. dimostrati almeno rispettoso verso tuo padre quando ci sono ospiti.- dice spostandosi vicino al tavolo ed entrando così nel mio campo visivo. come se si ricordasse grazie questo ammonimento di me, Patrick mi guarda e vedo qualcosa di strano nei suoi occhi. è una cosa fulminea. poi torna a guardare il padre
-ci stai disturbando.- il padre, come se non avesse detto niente, si rivolge a Emily dicendo
-a quanto ho sentito dai vostri schiamazzi hai cucinato..- nel suo tono scorgo ironia. e questo mi fa arrabbiare. e come avrete capito, ormai, se mi arrabbio la mia intelligenza svanisce e miei freni inibitori perdono la loro funzione.
-si è stata bravissima! è ottima! benchè sia un piatto lungo e con diversi passaggi da fare Emily è riuscita a creare una squisitezza al suo primo tentativo. dovrebbe esserne orgoglioso!- dico accentuando la parola "dovrebbe" con sfida. vedo che tutti e tre mi guardano: chi stupito (Patrick), chi felice (Emily) e chi... ovviamente infuriato per l'affronto subito. se devo descrivere in modo comprensibile come è la sua faccia sarebbe: come quello di un toro incazzato che sputa fumo dalle narici e si prepara all'attacco. il mio coraggio, o la mia grande stupidità, dipende dai punti di vista, però non demorde e, se prima il solo fatto di guardarlo mi spaventava, ora l'idea di distogliere lo sguardo per prima da questa lotta non è neanche considerata.
-certo.. in fondo è mia figlia..- dice infine. pare che questa battaglia la vinca io stavolta perchè detto ciò guarda i figli uno alla volta, poi la tavola con la pentola quasi vuota e infine ci augura buona continuazione, prima di andarsene.
PATRICK'S POV
wow! sono colpito. è stata fantastica! all'inizio era timida, ma poi ha difeso Emily come una leonessa, a spada tratta. è riuscita ad azzittire mio padre. è questo si che è un miracolo. sono così orgoglioso di lei. sono orgoglioso di essermi innamorato di lei in questo momento. non avrei dovuto dubitare di lei. in fondo se è riuscita ad abbattere un Donovick...
-sei stata incredibile!- le dice Emily dopo che mio padre ha chiuso la porta del suo ufficio
-io.. scusatemi. non volevo mancargli di rispetto, in fondo è vostro padre..- dice intimorita
-sei stata grande! se non lo avessi fatto te, le avrei dette io quelle cose, quindi non ti preoccupare. ha bisogno di essere rimesso in riga ogni tanto pure lui..- le dico per consolarla. sembra che la pensi anche lei così perchè fa si con la testa e riprende la sua vitalità.
dopo aver messo a posto e lavato i piatti le ragazze si mettono a guardare un film in salotto. dopo un lungo dibattito scelgono "le pagine della nostra vita", quindi io mi eclisso. ogni tanto scendo a rubare qualche patatina o per spaventarle comparendo di soppiatto.
verso le 10.30 esco a bere una birra sul portino e dopo qualche tempo mi raggiunge fuori Katie.
-dorme?- le chiedo mentre si siede sul dondolo con me
-si. per fortuna ai primi cedimenti l'ho convinta ad andare a letto.- dice stiracchiandosi
-grazie per oggi. per Emily e per quello che hai detto a mio padre- le dico
-è mia amica. farei di tutto per lei. non mi è piaciuto il suo tono e non ce l'ho fatta..- dice giustificandosi
-si, lo so. è fatto così.. non lo sopporto quando lo fa con Emily. è ancora una ragazzina. a me non importa cosa mi dice, non gli do retta, ma lei... ha ancora speranze per lui, e ogni volta viene disillusa.- dico girando la lattina tra le mani.
restiamo in silenzio per un po' a contemplare le stelle, che si riescono a vedere dopo la pioggia del pomeriggio, mentre ci facciamo cullare dal dondolo.
-è bellissimo stasera- dice tutto d'un tratto. la guardo. ha gli occhi chiusi e il venticello le sposta i capelli. non resisto. lentamente avvicino la mia mano e le porto la ciocca dietro l'orecchio. indugio con la mano. riusco a sentire la sua pelle tiepida, non voglio allontanarmi. lei lentamente apre gli occhi e si gira a guardarmi facendo così scivolare la mia mano dalla sua guancia alle sue morbide labbra. quelle labbra che con parole mi ha divertito e con baci mi ha eccitato. i suoi occhi mi guardano, mi implorano.
-Patrick..- sussurra la bocca sotto il mio tocco.
-mi hai stregato anima e corpo- le dico sussurrando.
-hai appena citato "orgoglio e pregiudizio"?- dice sorridendo
-mi è sembrato appropriato, non trovi?- dico scherzando, mentre continuo ad accarezzare quel sorriso che rende le stelle ancora più luminose
-già...- dice continuando a fissarmi con la testa inclinata
-Patrick io..- inizia, ma poi si interrompe. credo non riesca a trovare le parole. ma poi le trova. quelle perfette. 3 parole che mi fanno smettere di respirare. lì, sul portico di casa mia, in una sera fredda di novembre, sotto un cielo stellato, mentre siamo abbandonati ognuno negli occhi dell'altro, Katie mi dice: -io ti amo- in un sospiro arreso.
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ragazze quanto siete contente da 1 a 10 di queste 3 paroline?? io 1000!! cosa dite.. ci sarà un bacio nel prossimo capitolo o gli imprevisti maledetti della vita impediranno questo fatidico evento? scrivetemelo nei commenti!! vi adoroo
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attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile
ChickLitUn bastardo, che si è ripromesso di non fare mai il bravo. Una ragazza che desidera solo stare tranquilla. Famiglie, amici, incomprensioni, tragedie e gioie.