KATIE'S POV
quel pomeriggio decidemmo di passarlo a casa di Natasha.
-cosa pensi di fare?- chiedo
-non lo so. mi ha stupito l'intervento della ragazza. mi hanno detto che è davvero la sorella di Patrick. per sicurezza ho chiesto a mamma chi avesse chiamato ieri sera e lei mi ha detto che è stata una ragazza. quindi forse l'invito è veramente da parte sua. ho provato a chiedere a Derek se per caso la conosce e mi ha detto che ci ha parlato qualche volta. la cosa mi ha stupito perchè essendo un ragazzo molto timido non ha tanti amici, anzi..-
-non è che allora l'invito è in buona fede?- dico
-può darsi, ma si tratta sempre della sorella di Patrick. forse è un'altro suo espediente.- dice scettica
-non credo. in fondo non ci siamo più parlati dalla festa..- dico con un tono triste.
-tutto bene?- mi sussurra Bea appoggiandomi una mano sul braccio
-si certo.- dico sorridendole
-non so cosa fare. se c'è solo la sorella accetterei per il bene di Derek. voglio fargli fare un po' di conoscenze.. però se c'è anche Patrick non mi fido..-
-vuoi che vi accompagniamo? forse se ci siamo anche noi potrebbe evitare di fare qualcosa di strano- dico. e siamo a 2. perchè continuo a propormi per incontrarlo??
-mmm.. non lo so. penso che mi sentirei meglio.- dice. strano, stamattina era così restia a farci rincontrare.
-okay allora ci aggiungeremo anche noi!- dice contenta Bea. io sorrido lievemente.
PATRICK'S POV
oggi sono felice. dopo giorni sono riuscito a rivederla. anche se è stato per poco, ho potuto interagire con lei. e non sembrava neanche dispiaciuta. dopo avermi evitato per settimane non si è tirata indietro. purtroppo siamo stati interrotti dalla campanella o sarei stato a guardarla per un'eternità. aspetta! ma che dici Patrick? e ste frasi da commedia romantica dove ti escono? ricordati il tuo piano! non distrarti!
comunque mia sorella è entusiasta della mia idea. ieri sera dopo aver chiamato a casa del suo amico per invitarlo non la smetteva di riordinare casa e fare la lista delle cose da fare. mi ha propinato anche il compito di fare la spesa. e quindi ora mi ritrovo, dopo un allenamento estenuante di calcio, nei corsi del supermercato a scegliere quale piatto di plastica va meglio. ma chissenè frega se ci sono i Looney Tunes o Violetta stampato sopra! basta che si mangi no? Emily è così pignola che mi ha scritto persino che marca comprare di ogni cosa! beh almeno non si incazzerà con me perchè ho preso qualcosa che non le aggrada. certo che a volte è peggio di una suocera.. mentre giro verso la zona salumeria mi scontro con un altro carrello.
-mi scusi- dico alla signora dall'altra parte
-oh non preoccuparti. è colpa mia, non stavo facendo attenzione- mi dice sorridendo. quel sorriso mi ricorda qualcosa. guardo meglio la signora per cercare di capire la provenienza di questo strana sensazione. è una signora sui 40 anni. castana con occhi nocciola, porta una gonna fino al ginocchio nera e una camicetta celeste. con tacchi bassi raggiunge 1 metro e 70. elegante, sofisticata e gentile. ciò indica il suo abbigliamento e atteggiamento. non mi dicono niente però.. chissà che cosa è allora? deve aver notato che la sto squadrando crucciato perchè mi chiede:
-tutto bene?-
-ah si scusi- dico imbarazzato. cerco di sbrogliarmi da questa situazione spostandomi con il carrello a lato, facendola passare. dopo avermi sorriso per ringraziarmi si allontana verso la zona pasta, mentre io continuo la mia spesa.
si vede che il destino non vuole lasciarmi in pace perchè subito dopo nel parcheggio, mentre sto caricando la spesa sulla mercedes-benz di mio padre, mi vedo vicino al piede una arancia e sento una voce familiare urlare: -accidenti!- mi giro e vedo la signora incontrata prima con tre borse della spesa di cui una rotta e con il contenuto tutto per terra. mi avvicino
-ha bisogno di una mano?- dico abbassandomi per raccogliere la scatola dei boscotti, spaghetti e.. assorbenti? perfetto..
-grazie tante.. devo averla riempita troppo.-
-ha la macchina qui vicino?-
-si è la punto grigia la- dice indicandomi una macchina poco lontano. prendo i surgelati vicino al tombino, mi guardo in giro per controllare di non aver dimenticato qualcosa e mi alzo. ci dirigiamo verso la sua macchina. dopo aver messo la spesa caduta in un'altra borsa e aver chiuso il cofano mi dice:
-grazie tante, sei stato molto gentile.- di nuovo quel sorriso.. ma che strano. non riesco a togliermi questa strana sensazione, ma non capisco..
-non si preoccupi.-
-sono stata fortunata oggi. è raro vedere un così bel ragazzo fare la spesa-
-infatti deve ringraziare mia sorella. in pratica mi ha costretto!- la donna ridacchia.
-come ti chiami?-
-Patrick signora-
-beh Patrick grazie ancora- sta per aprire la portiera della sua auto quando improvvisamente si appoggia alla macchina. non riesco a vederla in faccia visto che è di spalle, ma capisco che c'è qualcosa che non va.
-tutto bene?- dico mettendomi davanti a lei e appoggiandole una mano sulla spalla. mi abbasso per guardarla in faccia e sembra un po' pallida.
-si. sono solo stanca- dice strofinandosi il viso con una mano
-non penso che dovrebbe guidare in questo stato.- dico. sembra reggersi in piedi a stento
-mi devo solo sedere un attimo, poi passa davvero. non preoccuparti Patrick-
-insisto. la accompagno a casa-
-ma io..- dice guardandomi sorpresa
-senta se mia madre si sentisse male vorrei che qualcuno facesse questo per lei, quindi..- a dire queste parole sento una fitta nel cuore. ciò non potrebbe più accadere, neanche in un ipotetico futuro. la signora deve aver visto la tristezza nel mio sguardo perchè acconsente a farsi accompagnare a casa. per fortuna si trova non troppo distante dal supermercato. dopo aver parcheggiato e aver preso le borse la signora mi fa entrare in casa sua. è accogliente, anche se ci sono degli scatoloni in giro
-scusa il disordine. ci siamo trasferite da poco.-
-ci?- dico sorpreso mentre guardo in giro
-si, io e mia figlia. vuoi qualcosa da bere? acqua, caffè?-
-no grazie signora. a proposito lei si sente meglio?- dico guardandola
-si avevo solo bisogno di riposarmi un'attimo. grazie di avermi accompagnata a casa.-
-non c'è di che signora.- dico.
-non chiamarmi signora. mi fai sentire vecchia! chiamami Bonny-
-va bene Bonny.- dico sorridendole.
-mamma perchè c'è la porta aperta?- dice una voce alle mie spalle. ed ecco svelato il mistero. ecco perchè ogni volta che Bonny sorrideva sentivo quella fitta al cuore. quel sorriso mi ricordava la figlia: Katie.
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allora cosa ne pensate di questi nuovi capitoli? in teoria non è ancora successo niente ma come potete prevedere ci saranno nuovi scombussolamenti. intanto scrivetemi nei commenti cosa ne pensate dei personaggi, se ne volete dei nuovi o se preferite che sviluppi maggiormente qualcuno già presente. farò in modo di accontentarvi! per ora vi ringrazio ancora dei vostri incoraggiamenti <3<3
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attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile
ChickLitUn bastardo, che si è ripromesso di non fare mai il bravo. Una ragazza che desidera solo stare tranquilla. Famiglie, amici, incomprensioni, tragedie e gioie.