18. primo appuntamento

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PATRICK'S POV

-io non voglio la sua pietà, preferirei di gran lunga essere odiato che essere guardato come un cucciolo indifeso!-

-va bene.. allora cosa vuoi fare?- dice arreso Mike

-quello che fanno tutti: appuntamento, parole dolci e fascino- dico con falsa sicurezza

-credi di riuscire a farcela?-

-ma sii non sarà così difficile..- in fondo non è la prima volta che vado ad un appuntamento, all'inizio anch'io pensavo che si potessero trovare dei benefici nell'uscire con solo una ragazza, ma crescendo e imparando ad usare il mio fascino ho capito che i problemi sono maggiori se ci si impegna. e quindi ho lasciato le solite tecniche da rimorchio agli altri e ho iniziato ad affilare le mie di arti. peccato che con Katie le mie strategie siano inutili, quindi bisogna ritornare alla vecchia scuola. più lunga, faticosa e con più possibilità di essere rifiutato: il corteggiamento.

-per ora la lascerò che sbollisca la rabbia. - dico al mio amico

-e poi?-

-e poi .. mi inventerò qualcosa-

KATIE'S POV

dopo il bacio non vidi Patrick per qualche giorno. per fortuna direi. credo che questa storia di essere il mio ragazzo sia più pericolosa della dichiarazione di guerra, che poi cosa voleva dire? perchè vuole essere il mio ragazzo? ci odiamo ed è palese! giuro che più passa il tempo più non lo capisco sto qua! l'unico modo per non diventare pazza è ignorarlo! se sulla questione Patrick mi trovo ancora in acque incerte, sull'argomento Erik sono al settimo cielo! in questi giorni ci sentiamo per messaggio e la sera, con la scusa di andare a buttare la spazzatura, parliamo fuori dalle nostre porte prima di darci la buona notte. certo io ogni sera aspetto che lui mi dia anche un bacio, ma lui si limita solo ad accarezzarmi la guancia con le nocche e ad augurarmi la buona notte con un tono dolce. non che io mi lamenti! però.. non mi ha ancora chiesto di uscire ufficialmente e io sto fremendo dalla voglia di avere un appuntamento con lui!!

è venerdì ed è appena finita l'ultima lezione della settimana. sono stanca e voglio solo andare a casa, buttarmi sul letto e mettermi a leggere un buon libro fino a lunedì. peccato che i miei piani vengano scombussolati. dopo aver salutato le ragazze fuori dalla classe, mi dirigo verso il mio armadietto per posare i libri quando una mano mi afferra il braccio, rischiando di farmi cadere tutto dalle mani.

-cosa???- mi giro per capire chi diavolo è e mi ritrovo davanti lui.. ovviamente direi..

-ciao piccola!- dice sorridente

-1. lasciami andare 2. non ti hanno insegnato l'educazione a non afferrare la gente all'improvviso e 3. che cosa vuoi? e 4. non chiamarmi piccola- dico arrabbiata

-è ora del nostro appuntamento tesoro..- dice senza lasciarmi il braccio

-ma di che parli? pensavo che dopo una bella risata avessi dimenticato sta storia dello stare insieme no?- dico con poche speranze

-ti sbagli tesoro, ti ho solo dato il tempo di abituarti all'idea. ora muoviamoci- dice per poi girarsi e iniziare a trascinarmi fuori dall'edificio, senza darmi il tempo di contro ribattere.

arriviamo davanti a una kawasaki nera. finalmente mi lascia andare il braccio, che sta ancora sorreggendo i libri, e mi porge un casco rosso e blu. mi guarda sorridente ...devo ammettere che quando sorride è proprio bello..., ma io rimango immobile davanti a lui abbracciata ai miei libri

-allora vieni?-

-perchè dovrei?-

-possibile che stai sempre a discutere?- dice sempre sorridente

attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora