7. Dichiarazione di guerra

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KATIE'SPOV

Arrivai in tempo a scuola. Ad aspettarmi all'entrata c'era Beatrice che, appoggiata al muro, era concentrata su un libro.

-Possibile che al secondo giorno di scuola tu abbia già da studiare?-

- Buon giorno Katie! No in realtà è un romanzo cavalleresco.-

-Non sapevo fossi una romantica.-

-Infatti li leggo più per le battaglie che per le storie d'amore.-

-Questa si che è una sorpresa..-

-Perchè?-

-Non so.. mi sembri la classica ragazza romantica che aspetta il principe azzurro... -

- Ah si? Comunque preferisco una bella scena di combattimento rispetto all'incontro segreto di due amanti.-

-Come mai?-

-Non so, sembra tutto così banale e noioso. Invece nelle battaglie non sai mai chi possa vincere. Si tratta di forza.-

Mentre parla mi sembra la principessa Xena con quel fuoco nei suoi chiari occhi e mi fa sorridere. Anche se sembra minuta e indifesa, Bea è una combattente. Lo si capisce dalla determinazione che emana.

-Ehi voi due che combinate?-

Mi giro e vedo Natasha venirci incontro con un ragazzino al suo seguito. A guardarlo bene, con i suoi capelli rossi e le lentiggini sotto gli occhi verdi, assomiglia moltissimo a Nat.

-E lui chi è?- chiedo, immaginandomi già la risposta.

-Mio fratello Derek.- si gira verso il ragazzino. -Derek lei è Katie, la mia nuova amica. Bea la conosci già.-

-Ciao Katie.- dice senza guardarmi in faccia, ma concentrandosi invece sulle sue scarpe. 

-Ciao- dico sorridente. Sembra proprio la versione timida, maschile e più giovane di Natasha. Dopo le presentazioni corre dentro la scuola e noi, più tranquillamente, ci addentriamo nella folla.

-Scusalo e che è il secondo giorno nella nuova scuola anche per lui. E' al primo anno e gli è molto difficile fare amicizia per la sua estrema timidezza.-

-Non preoccuparti, so come si sente. Spero che faccia nuove conoscenze.-

-Anch'io. Allora pronta per il secondo giorno? Oggi sarà più tranquillo vedrai..-

-Lo spero, in fondo stamattina ho iniziato nel migliore dei modi.-

-Cosa? Che ti è successo? Un altro incidente?- chiede curiosa.

-Stavolta molto più bello- dico sorridendo. Finisco di raccontare il mio incontro con Erik giusto un secondo prima che suoni la campanella per l'inizio della lezione di algebra.

PATRICK'S POV

-Allora amico, hai pensato a qualcosa?-

-Si ci ho pensato e credo di aver trovato la soluzione più divertente per me..-

-Davvero? Cosa?-

Mentre camminiamo nel corridoio, dopo la fine della terza ora, racconto a Mike del mio piano. Quando finisco vedo che la mia preda sta uscendo dall'aula di informatica e con il ghigno in faccia do' una gomitata al mio amico per fargli capire che il piano ha inizio. Mi avvicino.

-Bene bene bene chi abbiamo qui? Katrine Denis giusto?-

Lei si gira e vedendomi si acciglia. Così fanno la bionda e la rossa che parlavano con lei.

-Che cosa vuoi?-

-Parlarti.-

-Beh io non voglio quindi vattene.-

-E invece parleremo!- le afferro il braccio e la trascino dentro l'aula vuota da cui è appena uscita. Dietro di me Mike chiude la porta e si para davanti per non far passare le sue amiche, che incazzate gli inveiscono contro.

-Che cazzo fai? Lasciami!- mi grida in faccia.

-Sai gattina ho aspettato tutta la mattina le tue scuse-

-Le mie scuse? Non ti devo nessuna scusa! Te lo sei meritato!- dice con orgoglio.

-Sarà anche così ma con il tuo gesto mi hai ferito nell'animo.- faccio il gesto di dolore al petto come un pessimo teatrante.

- Perché tu hai un'anima? E io che pensavo che le rubassi, diavolo!-

-Ah quindi mi pensi..-

-Cosa? No, arr non mi confondere con le tue stupide parole!-

-E allora perché le ascolti se sono stupide?-

-Perché non ho delle orecchie con l'interruttore per spegnerle ogni volta che dici una cazzata o diventerei sorda!! E in più mi hai rinchiuso in una stanza insieme a te e da cui vorrei uscire.. subito!!-

Si scosta per passarmi a destra ma io la placco e la faccio indietreggiare fino alla cattedra. Con faccia seria inizio.

-Ascoltami bene. Il tempo dei convenevoli è finito. Ti avviso signorina che ieri mi hai fatto davvero incazzare e non te la farò passare liscia, intesi?-

-Cos'è, mi stai minacciando? Non ho paura di te!- dice guardandomi con occhi di fuoco.

-Ti sto solo avvisando che ti rovinerò la vita. Ti tartasserò in continuazione, non avrai un attimo di riposo perché sarò sempre con te, la tua ombra, il tuo riflesso. Ogni cosa bella diventerà brutta perché sarò li con te a rovinartela. Quindi goditi questi ultimi momenti di pace perché poi avrai Patrick Donovick alle calcagna e nessuno potrà aiutarti a fermarmi. Hai capito?-

KATIE'S POV

Che cazzo? Bene mi sono appena fatta un nemico mortale e tutto grazie a dell'aranciata. Sapevo che era stronzo ma fare tutta sta scenata per quello... Da fuori sento le mie amiche che cercano di spostare quell'energumeno piazzato davanti alla porta mentre io mi ritrovo con l'angolo della cattedra piazzato all'altezza dei reni. Davanti a me questo pezzo di marmo più alto di me di 10 cm e con molti più muscoli di me mi fissa con rabbia. Ora che cazzo faccio? Okay tutta sta storia mi è scivolata dalle mani ma ormai è tardi per le scuse. Sto qua mi ha appena fatto una dichiarazione di guerra e io non posso restare in silenzio. Su, pensa a qualcosa con cui rispondere Katie! Pensa!

- Ti puoi spostare? Mi stai schiacciando!- gli dico con la faccia più infastidita che ho nel repertorio.

-Questo è niente in confronto all'oppressione che sentirai..-

-Si abbiamo capito. Il tuo discorso da grande macho cattivo e spaventoso è stato recepito. Ora posso andarmene? Se vuoi possiamo continuare il discorso in mensa..- dico trionfante.

- Pensi che questo sia un gioco?-

-Dico solo che mi sembri uno "tutto fumo e niente arrosto"-

-Vedremo..- detto questo si scosta da me (non mi sembrava così vicino prima) e bussa sul vetro della porta. Grazie a questo segnale il tizio fuori si sposta e lui se ne va, non prima di avermi guardato e sorriso con la faccia irriverente. In un attimo entrano nella stanza Bea e Nat che si fiondano su di me per vedere se sto bene.

-Che è successo?- -Cosa voleva?- dicono insieme.

Io le guardo e l'unica parola che esce dalla mia bocca è "guai".

attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora